LIVE Juric: "Non solo Brekalo, ci sono altre situazioni da definire. Mandragora e Pobega? Nessun riscatto. Se resto dipende anche dalla società. Belotti domani ci dirà qualche cosa"
Ultima fatica della stagione e il Torino dopo aver raggiunto i 50 punti, grazie alla vittoria nell’ultima gara con il Verona, può puntare ad incrementare il bottino e consolidare il 10° posto, attualmente condiviso con il Sassuolo, e magari tentare di arrivare al 9° vincendo e se gli scaligeri non andranno oltre il pareggio. L’allenatore del Torino, Ivan Juric, fra poco in conferenza stampa presenterà la gara con la Roma, che si disputerà domani alle 20,45 allo stadio Grande Torino Olimpico.
Domani che cosa vorrebbe vedere dai suoi ragazzi?
"Vorrei vedere grinta, approccio giusto, determinazione come è sempre stato e sarebbe un grande peccato non fare una buona partita, anche se si è arrivati alla fine e ci sono un po’ di problematiche, ma mi spetto dalla squadra una bella partita"
Dopo che Brekalo ha detto di non voler essere riscattato, domani giocherà lui o qualche altro?
"Da due mesi sapevo che Brekalo non sarebbe rimasto e che vuole fare un’altra esperienza. L’unica cosa che posso dire a Josip è un grande grazie perché è stato fantastico, un grande professionista. Ha avuto tanta voglia di migliorarsi, ha lavorato sempre bene senza mai mancare sotto il profilo dell’impegno. Solo un grande grazie, poi ognuno fa le sue scelta e la sua è questa, ma lo sapevamo e almeno io da due mesi per cui non è una sorpresa e non ho mai avuto dubbi sul suo impegno come degli altri ragazzi che sono in prestito e che non rimarranno. Lo tratterò come sempre e se non giocherà domani sarà per scelta tecnica relativa ad altre cose, ma non per quello che è successo negli ultimi giorni e che già sapete”.
La società o qualche altro giocatore le ha comunicato che non rimarrà?
"No, noi abbiamo tanti enigmi ed è così quando si hanno giocatori in prestito e si hanno questo tipo di problemi. Dovevamo decidere per Brekalo l’altra domenica e si è deciso di non riscattarlo perché il giocatore aveva intenzione di non restare. L’unica opzione era prenderlo per poi rivenderlo, ma anch’io preferisco così”.
I mancati riscatti sono un problema per il suo progetto, soprattutto sulla trequarti?
"All’inizio del campionato abbiamo fatto poco o niente e già sapevo per questo ero inca…. Non abbiamo fatto niente non abbiamo fatto cambi annunciati per cui adesso affrontiamo una cosa che si poteva fare anche prima. Noi non riscattiamo Brekalo però è anche una grande occasione perché, secondo me, per queste cifre (11 milioni, ndr) si possono prendere giocatori migliori. Nel senso di cercare di prendere giocatori migliori e guardando da un’altra prospettiva può essere una grandissima occasione per noi. Dall’inizio c’è un po’ di battaglia, la situazione della società è un po’ critica e le scelte sbagliate degli ultimi anni se si stanno pagando: qualche cosa l’abbiamo fatta e qualche cosa si deve ancora fare e si va avanti”
Ha la sensazione che il Torino adesso abbia un appeal diverso da quando lei è arrivato?
"Un po' sì, mi sembra, per quello che percepisco dall'esterno. Ma dobbiamo vedere anche un po’ dall’altro lato: siamo in Italia e guardiamo a quello che succede qui. Ragazzi che arrivano dall’estero, anch’io ho avuto l’opportunità di girare e avuto momenti di esonero, e noi siamo molto lontani da qualsiasi squadra estera, della Bundesliga o dalla Premier, per gli stadi, per i tifosi, per il centro sportivo e questi ragazzi che arrivano da altri campionati hanno visto realtà diverse ed è normale che siano attratti da altre cose. Però per quel che riguarda l’appeal, la mia sensazione, quello che sento e che percepisco è che contiamo un po’ di più”.
La rivedremo a luglio?
"Penso di sì, ma dipende da quello che vuole fare la società. Quest'anno è andato alla grande per tutto quello che doveva essere e adesso, come ho detto le ultime volte, questa piazza ha bisogno di fare passi in avanti, di crescere. E’ difficilissimo perché vediamo che altre società che hanno investito tanti soldi e mantenuto la squadra fanno grandissima fatica ad avvicinarsi ai primi posti. Dipende veramente da quello che la società ha nella testa: questo è chiaro”
Vojvoda ha recuperato?
"No, sarà difficile. Lui è un ragazzo che non si tira mai indietro e giocherebbe anche con una gamba sola, ma mi sembra che il problema sia un po' più grande. La vedo difficile. Ieri non è riuscito a correre normalmente, ci proveremo ancora questa sera, ma la vedo dura per domani"
Ha già lanciato tanti giovani come Gemello e Seck, domani per loro ci saranno delle opportunità?
"No, Gemello non giocherà, in porta ci sarà Berisha. E in attacco devo scegliere tra Seck e Praet"
Belotti domani dirà addio o arrivederci?
"Non lo sappiamo perché lui ci dovrebbe dare una risposta dopo la partita e quindi lo sapremo dopo la partita. Penso che nell’ultima settimana abbiamo fatto cose giuste proponendo, cose chiare e secondo me anche buone e lui deve decidere. Se si sente di rimanere, resterà. Sono due giorni dopo è chiuso il discorso, non andremo avanti molto”.
Il centrocampo è molto migliorato, ma qual è la situazione?
"Mandragora non è nostro, lo dobbiamo comprare. E' nella stessa situazione c'è Pobega. Non c’è stato nessun riscatto e se vogliamo giocatori il prossimo anno li dobbiamo comprare”.
Perdere anche Mandragora sarebbe un bel guaio, vorrebbe e dire ricominciare da zero a centrocampo.
“Sono giocatori di altre società e non sai mai cosa possa succedere. Quando si hanno giocatori in prestito con riscatti alti poi si va a trattare e non sempre si sa che cosa succede. Non è solo volontà nostra o del giocatore, ma ci sono altre situazioni. In questo momento Mandragora non è un nostro giocatore, c’era l’obbligo di riscatto in caso del raggiungimento di un certo numero di presenze che non sono state raggiunte per cui si vedrà tutto”
Ha chiesto di trattenere Praet?
"Io non chiedo mai garanzie alla società. Praet èun giocatore del Leicester e finisce tutto lì. Se lo vuoi paghi 15 milioni e lo porti a casa, altrimenti bisogna trattare e non si sa cosa vuole l’altra società e il giocatore. Non è così semplice quando ci sono queste situazioni con prestiti senza diritti e dopo ci si ritrova con una situazione che va affrontata. Se ci sono diritti bassi allora tutto è più semplice"
Quali tipologie di giocatori vorrebbe, dando per scontato che siano forti?
"Mi auguro veramente che dopo un anno sia tutto un po’ più chiaro su quali tipologie di giocatori servono e sul modo di fare il mercato. Adesso vedremo. Quello che io voglio e i giocatori che penso che siano forti o che non lo siano, giocatori che hanno prospettiva oppure no. Vedremo se siamo entrati in sintonia"
Che voto si dà?
"E' difficile parlare di se stessi. Durante la stagione si fanno mille errori, formazioni, cambi e spesso succede che si sbaglia. Ci sono stati momenti in cui dopo si può dire che si poteva fare meglio, ma i giudizi li devono dare gli altri: è difficile parlare di se stessi"
E' preoccupato per la squadra visto che in tutti i reparti si rischia di partire da zero o quasi?
"Non si parte da zero. Sulle fasce abbiamo giocatori, ma dobbiamo migliorare. In difesa penso che perderemo Bremer e dobbiamo migliorare, però ci sono altri: Rodriguez, Buongiorno, Zima ed altri. Comunque sono ragazzi che hanno fatto bene. In mezzo comunque abbiamo un po’ di giocatori, ma ne vanno aggiunti altri. Sulla trequarti è un po’ così così. In attacco vedremo cosa deciderà Belotti, ma abbiamo Sanabria e si deve vedere che cosa fare con Pellegri (in prestito con diritto di riscatto dal Monaco, ndr). Non partiamo proprio da zero, ma ci sono tante cosa da fare e, come ho detto, può essere una grande occasione. Non bisogna vedere tutto con tristezza, secondo me, perdiamo Brekalo e dobbiamo prendere un giocatore più forte di lui. E si può. Questa è la mia idea e perderemo anche altri giocatori, ma possiamo prenderne di più forti. L’unico che non prenderemo più forte è il sostituto di Bremer, questo è sicuro perché Gleison ha fatto un campionato strepitoso ed è stato dominante. Lo si sostituirà cercandone uno che si avvicina a lui”.