Live Inaugurazione Filadelfia. Dopo Cairo è arrivata la squadra attuale
Giornata storica per il Filadelfia che torna a rivivere. Dopo l'arrivo degli ospiti di questa pre-inaugurazione dedicata ai famigliari e ai personaggi legati al Torino, cominciano a parlare i vari ospiti.
Via, via arrivano Pulici, Maspero, Zaccarelli, Jimmy Fontana, Ezio Rossi, Cravero, Jimmy Ghione, Muzzi Pecci, Giacomo Ferri e Osio.
Prende la parola Angelo Cereser: "L'emozione è forte, il Filadelfia è nel cuore delle persone, sono le chiacchiere dei tifosi, è il contatto con la gente. Mihajlovic studierà i valori del Torino e i giocatori devono capire il significato di questo impianto, per dare il massimo col cuore. Anche negli anni '50 gli allenamenti alcuni erano a porte chiuse”.
Non poteva mancare un tifoso storico come Gianni Minà, che ha detto: "Venivo qui con mio padre e ho visto dal vivo il Grande Torino battere la Juventus per due anni di fila".
Mario Giordano ha ricordato: "Oggi stiamo guardando al futuro e al sangue dei nostri eroi, per i quali dobbiamo essere sempre degni”.
Moreno Longo ha ricordato: "Con la rinascita del Fila si può ricreare l'ambiente di essere un tutt'uno, tornare a casa è una grande emozione. Ma bisogna coltivarlo tutti i giorni. Il primo ricordo del Fila è quando venni a fare il provino dove fu l’inizio di venti anni con questa maglia addosso".
Asta ricorda di essere arrivato proprio nell'anno in cui hanno abbattuto il Fila: "Non l'ho mai vissuto il Fila in prima persona, ma il Torino si deve riconoscere in questo centro sportivo. E' emozionante solo a vederlo".
Susanna Egri è venuta qui a rappresentare il Grande Torino e ha recitato il Padre Nostro in latino mentre scoprivano il pennone dedicato al Grande Torino. In seguito è stato anche scoperto il pennone dedicato al Torino dell'ultimo scudetto.
Intanto è arrivato già il presidente Urbano Cairo, sugli spalti a godersi il nuovo stadio dove si allenerà la sua squadra.
Gli altri pennoni ricordano Don Aldo Rabino, presente la sorella, Giorgio Ferrini, con la figlia Cristina, Meroni, e ovviamente tutti i giocatori del Grande Torino.
Al centro del campo viene messo un mazzo di rose da parte della Fondazione come successe per la tragedia di Superga.
Nel frattempo è arrivata la squadra granata.
Intanto Pulici ha elogiato Belotti: "Sta facendo bene, Il pallone non suda chi lo deve prendere sì. E' importanti lavorare tanto per diventare grandi, io ho imparato molto dai giocatori più anziani".
Zaccarelli ha ricordato che questa città non poteva permettersi di lasciare quest'area abbandonata.
Sala ha aggiunto: "Non correvo a caso, bisogna usare intelligenza a correre, io facevo cross a Pulici e Graziani, solo il mister mi diceva bravo".
Comincia la cerimonia con Gino Strippoli e Jimmy Ghione a condurre.
La prima squadra entra in campo.