Le uscite bloccano le entrate e così ancor nessun rinforzo per il Torino a 8 giorni dalla chiusura del mercato

24.01.2024 11:00 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
Vagnati e Cairo
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Vagnati e Cairo
© foto di Federico De Luca 2023 @fdlcom

A parte i prestiti di N’Guessan alla Ternana e Seck al Frosinone il Torino non è ancora riuscito a trovare una collocazione per Radonjic e Karamoh e sul mercato c’è anche Zima e pure Pellegri e le casse societarie non hanno visto l’ingresso di neppure un centesimo per cui a pare chiacchiere nessun rinforzo è stato ancora preso a Juric. Niente terzino di piede sinistro e neppure un’alternativa a Vlasic che sono le due vere priorità, mentre il resto è corollario perché con Djidji che finalmente sta fisicamente bene e con Tameze che all’occorrenza può giocare da braccetto difensivo destro, tenendo conto che c’è anche Zima, il reparto difensivo numericamente è a posto. Ovvio che se si volesse essere pignoli manca un elemento, Schuurs è infortunato e ha chiuso purtroppo anzitempo la stagione, perché a destra ci sono Djidji e Zima, al centro Buongiorno e Sazonov e a sinistra solo Rodriguez, anche se Buongiorno può benissimo giocare anche a sinistra e Zima o Djidji anche al centro, ma di certo non si può dire che non si possa continuare così il campionato. E per quel che riguarda l’attacco, Zapata e Sanabria sono i titolari e se Pellegri, che ormai ha superato i problemi fisici ed è perfettamente conosciuto da Juric, fa fatica a ritagliarsi spazio figurarsi un altro, tenuto conto che non arriverebbe mai un bomber da doppia cifra che possa scalzare quindi Sanabria o Zapata.  

I problemi invece sorgono sulle fasce e alle spalle delle punte. Bellanova a destra è titolare inamovibile tanto più che dopo un inizio non proprio brillante e un periodo abbastanza lungo di inserimento adesso è in miglioramento e infatti Soppy, che è in prestito dall’Atalanta, fa panchina, anche perché non ha convinto del tutto. A sinistra invece Lazaro e Vojvoda, entrambi di piede destro quindi adattati su questa fascia, si dividono di partita in partita la chance di giocare titolari: chi fisicamente è più performante e chi in settimana convince di più il mister è inserito nell’undici titolare. Juric da tempo ha detto che con il passaggio alle due punte avrebbe piacere che in rosa ci fosse un terzino di piede mancino, ma se non si cedono giocatori e non si incassano soldi non arriverà nessuno. E lo stesso vale per il vice Vlasic, anche se sia Tameze sia Ilic e persino il giovane Gineitis potrebbero essere delle alternative al croato poiché in mezzo al campo c’è abbondanza visto che oltre ai tre succitati ci sono anche Ricci e Linetty e i posti da ricoprire sono due.

Lo stallo del mercato in entrata dipende dalle mancate uscite. La pista Monza per Radonjic si è molto raffreddata per non dire che è tramontata, forse resta l’interessamento del Maioca, ma al momento non paiono esserci sviluppi. Per Zima c’è un interessamento dell’Amburgo e si vedrà se ci saranno passi avanti, ma a quel punto allora il Torino dovrebbe prendere un sostituto. Mentre per Karamoh ci sono stati sondaggi da Empoli e Lecce. E da un po’ si vocifera che Pellegri potrebbe ritornare al Genoa, però per ora il club ligure non sembra aver fatto offerte per aprire una trattativa vera e propria.

Alla chiusura del mercato mancano 8 giorni, considerando anche oggi, e il Torino non ha rinforzato minimamente la rosa eppure la squadra non è poi così distante dal 7° posto che porterebbe agli spareggi per la Conference League. La concorrenza è folta, infatti davanti ci sono Napoli, Roma e Bologna e solo i giallorossi non hanno partite da recuperare, causa Superlega italiana disputata in Arabia Saudita, mentre hanno giocato una partita in meno anche Torino, Lazio, Atalanta e Fiorentina oltre all’Inter. La classifica attuale dice che per la lotta alla Conference League, all’Europa League e agli ultimi posti in Champions se la stanno giocando Milan che con 45 punti è decisamente avvantaggiato, Fiorentina 34, Atalanta e Lazio 33, Bologna e Roma 32, Napoli 31 e Torino 28.
Serve anche avere una rosa all’altezza e il Torino non ce l’ha perché segna pochissimo, alla stregua delle squadre che lottano per non retrocedere: 18 gol in 20 partite, e i suoi attaccanti, finora poco prolifici 7 reti in due, ricevono anche pochi palloni sfruttabili per segnare.