Le preoccupazioni di Mazzarri e la voglia di vedere una squadra matura
Era il 19 marzo 2015 quando fu l’ultima volta che il Torino giocò in Europa League, il ritorno degli ottavi di finale con lo Zenit San Pietroburgo, e questa sera tornerà a farlo per provare a rivivere quelle emozioni che potranno essere bissare o forse anche averne di ancora più grandi se supererà la fase di qualificazione. Se sarà facile o difficile dipenderà solo dal Torino. Ieri Mazzarri in conferenza stampa non ha fatto opera di “terrorismo” ripetendo più volte che la partita, anzi le due gare quella dell’andata e l’altra del ritorno, con il Debreceni non vanno sottovalutate. Non ha parlato mosso dal poco coraggio quando ha detto: “Questa è la partita più insidiosa”. Infatti, il Torino gioca in casa, ma su un campo che conosce poco poiché il Grande Torno Olimpico è inagibile e la gara si disputa al Moccagatta di Alessandria che è un po’ più stretto e come ha spiegato il mister “dovendo fare la partita gli spazi sono importanti poiché chi attacca e vuole prevalere ha più bisogno di ampiezza”. Se non bastasse il campo, gli avversari si allenano da una cinquantina di giorni e hanno già disputato il primo turno passandolo, mentre i granata hanno iniziato la preparazione tre settimane fa e svolto solo tre amichevoli e solo l’ultima con una squadra di un certo tasso tecnico trattandosi della Pro Patria che milita in Serie C. Non va dimenticato che la metà dei giocatori che sono stati inseriti nella lista consegnata alla Uefa non ha mai giocato con il club d’appartenenza una gara ufficiale di un torneo europeo. Persino capitan Belotti è al suo esordio. E per completare il quadro non tutti i giocatori sono a disposizione o hanno svolto l’intero ritiro causa impegni con la Nazionale post campionato o infortuni. Rincon e Lukic pur tagliandosi le vacanze, come aveva già fatto Belotti, e avendo svolto una preparazione personale durante le ferie non hanno una tenuta per un’intera partita. Bonifazi si è aggregato ai compagni lunedì. Djidji e Parigini non sono neppure stati convocati. Ola Aina è ancora in vacanza. Ci sono, quindi, giusto gli uomini per fare un cambio in difesa e uno in attacco e una doppia opzione per la sostituzione a centrocampo.
Mazzarri ha detto chiaro e tondo che è preoccupato perché non ha certezze sullo stato di forma dei suoi giocatori: “Anche i miei preparatori, che sono bravissimi e usano la tecnologia, non possono dirmelo perché 90 minuti a certi ritmi probabilmente per tutta la gara se non si dosano bene le energie non ci sono, almeno per l'intensità del ritmo che chiedo io alla squadra”. Non proprio una cosa da poco. Teme altresì “che i ragazzi per dimostrare di riuscire in Europa, dopo tanto tempo davanti al nostro pubblico, vogliano spaccare il mondo e magari per cercare di fare bene lasciamo a loro l'arma del contropiede “ . E si sa che subire gol in casa può compromettere il passaggio del turno. Pur sentendo la partita i giocatori potrebbero sottovalutarla e anche di questo è ben cosciente Mazzarri “non vorrei che inconsciamente tutti questi elogi ricevuti dall'anno scorso ad ora possano averli fatti troppo rilassare. Non devono sentirsi troppo sicuri”.
L’allenatore ha anche una certezza .” L'unico vantaggio che abbiamo nell'aver preparato in poco più di tre settimane questa partita e che siamo quasi tutti gli stessi dell'anno scorso. E non ci scordiamo che questi ragazzi nel girone di ritorno hanno fatto una cavalcata eccezionale. Questo mi fa ben sperare che capiscano l'insidia di non essere ancora al top. Quindi, dovranno saper gestire la partita in un certo modo e su questo aspetto abbiamo lavorato senza tralasciare nulla. Speriamo che domani sappiano sfruttare quanto abbiamo fatto e detto gestendo le forze nell'arco dei 90 minuti”.
Mazzarri dai sui giocatori vuole delle risposte. “Voglio vedere se la squadra, che mi ha dato tante soddisfazioni l'anno scorso, riesce a fare un ulteriore salto di qualità e affrontare al meglio questa partita che, secondo me, è la più insidiosa. Se dovessimo superarla bene sono convinto che poi per le altre - al di là della forza dell'avversario stando noi sempre meglio - le piccole o grandi variabili che non mi lasciano tranquillo non le avrei più. Quindi mi aspetto anch’io una prova di grande attenzione e maturità e dopo la partita tireremo le somme”. Il mister dalla sua squadra vuole cosa ben precise. “Dovremmo saper usare la testa, far girare la palla nei momenti in cui stiamo un po' più stanchi, non andare a testa basta. Insomma fare tante cose che l'anno scorso non eravamo tanto abituati a fare perché avevamo una condizione atletica stratosferica e andavamo a prendere gli avversari sempre alti e giocavamo sempre su certi ritmi, se non per 90 minuti almeno per 70-80, Mentre domani (oggi, ndr) di sicuro non potremo farlo per cui dovremmo essere molto più bravi e molto più esperti nel gestire il pallone e cercare di aumentare i tempi morti perché, ripeto, loro di sicuro stanno meglio di noi atleticamente”. E ha anche aggiunto “Dobbiamo fare il nostro classico gioco fino a quando abbiamo le energie, le scalate offensive in avanti e tutte quelle cose che avete visto in ritiro perché non bisogna snaturare l'organizzazione. Però il tutto va fatto con molta più attenzione di quando siamo al top della forma. Ad esempio, spero che attaccheremo con le nostre geometrie chiudendo l'avversario nella propria metà campo anche davanti all'area di rigore, ma bisogna essere molto attenti a non scoprirci troppo perché come ho detto prima non dobbiamo sbagliare le coperture preventive che saranno fondamentali poiché il Debreceni vedendolo giocare è micidiale proprio nelle ripartenze. La loro caratteristica è abbassarsi ed aspettare l'avversario per poi ripartire forte e noi dobbiamo essere equilibrati e quando perderemo la palla dovremmo essere veloci a recuperarla oppure scappare in modo tale che loro non ci possano fare male soprattutto in contropiede. Sono anche molto forti sulle palle inattive, atleticamente sono forti e strutturati e sono pericolosi anche sui calci piazzati diretti. I ragazzi hanno visto tutto e sono informati delle difficoltà però noi dovremo fare il nostro gioco con ancora più attenzione nella gestione della palla perché facendolo in un certo modo possiamo anche recuperare delle energie fisiche che potrebbero mancarci nei 90 minuti”.
L’allenatore granata ha fissato l’obiettivo: “Dobbiamo passare il turno ad ogni costo, dobbiamo andare di là della forma fisica, si deve andare oltre l'ostacolo sia domani sia nella partita successiva perché quello che abbiamo costruito insieme con i tifosi e con questo bellissimo ambiente non dobbiamo rovinarlo. Altrimenti sarebbe come se buttassimo via il girone di ritorno dell'anno scorso”.
Mazzarri sul pezzo c’è. “Io sono concentrato a passare questo turno e per me è la cosa più importante dell'anno perché ci sono troppe insidie rispetto a quelle che ci saranno in seguito”. I giocatori lo saranno altrettanto?