Le parole di Giampaolo da non sottovalutare. Il mister non vuole essere il capro espiatorio

03.11.2020 06:34 di  Marina Beccuti  Twitter:    vedi letture
Le parole di Giampaolo da non sottovalutare. Il mister non vuole essere il capro espiatorio
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Nella conferenza stampa post Lazio Marco Giampaolo non le ha mandate a dire e ha analizzato in modo anche crudo, addirittura colorito (non è da lui) la situazione in casa Toro, con un fardello pesante che la squadra si sta portando appresso dall'anno scorso. Possiamo pensare addirittura prima del lockdown, quando c'era ancora Walter Mazzarri e che nemmeno Moreno Longo è riuscito a scrollare di dosso. Nessuna vittoria quest'anno, solo tre con Longo in panchina dal 23 giugno dello scorso campionato, fino al termine, il 2 di agosto. Contro Udinese, Brescia e Genoa. Solo a guardare questi numeri c'è veramente da mettersi le mani nei capelli. Un problema mentale si dice, almeno seguendo le dichiarazioni dei giocatori e del mister. E può essere la giusta identificazione del problema. E in questa stagione mancano anche i salvataggi da parte di Sirigu, il cui andamento in porta è deficitario. Solo Belotti si salva da questa negatività, forse perchè è l'unico che sa far rendere al meglio la sua forza e ha autostima. Per il resto è buio pesto.

Trattenere giocatori insoddisfatti alla lunga pesa, anche nelle strategie dello spogliatoio. Si intravede una sorta di scollamento che il povero Giampaolo non riesce a gestire. Proprio per questo le sue parole sembrano più dettate da un pensiero di dimissioni piuttosto che timore di un esonero. Ma l'errore è stato a monte, tenere i giocatori insoddisfatti, che sono rimasti forse anche un po' prigionieri della mancanza di volontà della società di cederli, perchè le richieste erano troppo alte, perchè se vendi un nome importante poi lo devi rimpiazzare e bisogna spendere. Ma puntare su questa squadra è perdere la sfida.

Occorre trovare la quadra in fretta, facendo giocare i nuovi e inserendo qualche giovane di buona prospettiva, sperando a gennaio di far uscire gli scontenti, che possono creare un ambiente poco sereno per trovare l'autostima che serve.