Le pagelle di Torino-Vicenza
Rubinho 6 - Dura imputargli delle responsabilità sulla rocambolesca autorete di De Vezze; per il resto non molto più dell'ordinaria amministrazione (ben piazzato sulla conclusione non irresistibile, ma comunque ravvicinata, di Oliveira alla mezz'ora della ripresa), e non sempre gli appoggi dei due centrali lo agevolano. Ancora da risolvere la questione legata ai rinvii di piede, talora sbilenchi.
D'Ambrosio 6 - Gli manca lo smalto del laterale di grandissima prospettiva che abbiamo imparato a conoscere fin dallo scorso gennaio, ma da pressochè sempre presente qualcosa gli si può assolutamente perdonare. Decisamente meglio che a Bergamo il suo equilibrio posizionale, non scala in tempo sull'uomo nella succitata occasione del vicentino Oliveira al 30' del secondo tempo; ammonito, salterà la trasferta di Livorno per squalifica.
Di Cesare 5,5 - Si fa cogliere impreparato già al primo minuto, quando regala letteralmente un corner agli avversari. Gestisce le sparute offensive della sua ex-compagine di appartenenza con piglio decente, per quanto sia ancora lontano dall'idea di solidità difensiva necessaria a un Toro che possa puntare appieno alla promozione in A. Apprezzabile il contributo come attaccante aggiunto nel finale.
Pratali 6 - Da brividi un suo appoggio verso Rubinho al 4' della ripresa, il possente centrale toscano manifesta a tratti un notevole passo da leader difensivo, uscendo palla al piede e impostando l'azione con personalità; non sempre ineccepibile sulla posizione mantenuta e sull'efficacia degli interventi, ha però stretto i denti di fronte all'emergenza, nonostante l'affaticamento.
Garofalo 6,5 - Disputa una gara di grande intelligenza tattica, offrendo un contributo difensivo di ottimo livello, senza eccedere negli affondi palla al piede, offrendo raddoppi di marcatura ed equilibrio al reparto arretrato e a tutta la squadra. Suo il bel lancio per Lazarevic in occasione del rigore ottenuto.
De Vezze 5,5 - Autorete a parte, cresce col passar dei minuti, per quanto il ruolo di costruttore di gioco non gli si addica; meglio sui raddoppi di marcatura e in fase di rottura, come il compagno D'Ambrosio salterà la trasferta di Livorno per squalifica.
Zanetti 6 - Meglio del compagno di reparto dal punto di vista del filtro, da lui giunge una prestazione ordinata e priva di fronzoli. Non fa il "passo più lungo della gamba", da lui ci si aspetta questo, un rendimento da mediano affidabile (dal 16' st Obodo 6 - Discreto impatto sulla gara, riesce a dettare i tempi e a proporsi in avanti, pur senza grande dinamismo).
Lazarevic 7 - Fin dalle prime battute si registra una maggior partecipazione al gioco di squadra, con un contributo difensivo decisamente superiore a quello offerto finora e un senso della posizione nettamente migliorato; pericoloso fin dal primo tempo, negli ultimi 20 minuti diventa autentica spina nel fianco per la difesa del Vicenza, guadagnandosi il rigore (con espulsione di Bastrini) che propizia l'1-1.
Iunco 6 - Lo smalto di inizio campionato è ancora da recuperare, ma Antimo riesce a sopperire parzialmente grazie alla grandissima forza di volontà e una determinazione da autentico granata. Buoni i movimenti senza palla da seconda punta, è elemento utile in entrambe le fasi (dal 24' st Pellicori 6,5 - Certamente non fa della tecnica di base il suo punto forte, ma il suo lavoro fatto di presenza fisica e sponde si rivela determinante, specie sull'assist fornito a Bianchi per la decisiva rete del 2-1).
Stevanovic 5,5 - I numeri certamente non gli mancano, e non lo scopriamo certo oggi, ma l'impatto del talento serbo sulla gara non è quello che Lerda si sarebbe aspettato; contribuisce alla copertura sulla corsia mancina e, palla al piede, punta l'uomo in diverse occasioni, senza però cavarne granché. Buono l'approccio nella ripresa, peccato duri soltanto quattro minuti per lui (dal 4' st Gasbarroni 6,5 - Non indulge pe lo più in leziosità, muovendosi viceversa appropriatamente e distribuendo numerosi palloni utili dalla trequarti. Spendibile sia come offensivo centrale che come ala, possiede quel cambio di passo che per questo Toro potrebbe rivelarsi determinante).
Bianchi 7,5 - Solita intelligenza tattica applicata al ruolo di centravanti, è lui il mattatore della serata, e, soprattutto, il salva-Lerda: in circa 10 minuti trasforma con freddezza il rigore ottenuto da Lazarevic e trasforma la sponda di Pellicori nei 3 punti, da attaccante vero. Questo è il suo mestiere, questo è il Rolandinho da cui la compagine granata non può prescindere per puntare verso la massima serie.
Allenatore Franco Lerda 6,5 - Premessa la non irresistibilità dell'avversario di turno, vanno sottolineati gli evidenti miglioramenti tattici rispetto al'ultimo impegno casalingo, contro il Portogruaro; leggermente inferiore la spinta da parte dei due terzini, a vantaggio di una maggior solidità arretrata, che permette alla coppia centrale, della quale il veloce trio Baclet-Abbruscato-Oliveira avrebbe potuto sfruttare la non esorbitante rapidità di movimento, di trascorrere una serata non disseminata di apprensioni. Evidente il lavoro tattico in corso su Lazarevic, altrettanto evidente l'affetto della squadra nei confronti dello stratega di Fossano, dato ancora più importante, in prospettiva, dei 3 punti ottenuti all'Olimpico.