Le grandi trattative del Torino - 2007, Recoba e la presentazione in stile Real Madrid

18.03.2020 16:00 di  Emanuele Pastorella   vedi letture
Le grandi trattative del Torino - 2007, Recoba e la presentazione in stile Real Madrid
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© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews

Giusto ieri ha compiuto 44 anni, nel suo girovagare italiano ha fatto tappa anche sotto la Mole. Alvaro Recoba ha vissuto una stagione vestito di granata: il Torino di Urbano Cairo si era appena presentato in serie A e, dopo la salvezza dell’anno precedente, nel 2007/2008 decide ripartire dal fenomeno uruguayano. Il patron chiama in panchina Walter Alfredo Novellino, l’allenatore ha un unico desiderio di mercato: “Mi prenda il Chino, pres”, memore delle grandi cose fatte insieme a Venezia. E Cairo, in extremis, raggiunge l’accordo con l’Inter: Recoba vive quasi da separato in casa, coglie al volo l’occasione granata e approda sotto la Mole in prestito oneroso per circa 500mila euro. L’impatto con il Toro è da brividi.

E’ l’1 settembre del 2007, è la vigilia della sfida contro la Reggina, seconda giornata di campionato, e Cairo opta per la presentazione in grande stile. Apre le porte dell’Olimpico Grande Torino ai tifosi e prende spunto dal Real Madrid: l’operazione riesce alla grande, allo stadio si presenteranno circa 4mila tifosi. Tutti per il Chino, per il suo primo allenamento con il granata addosso, e tutti in visibilio, con la convinzione che sarà una grande stagione. E Recoba, al Toro, comincia pure con il botto: alla seconda presenza segna subito, con la rete che vale l’1-1 a Palermo. Sembra il preludio di un'annata da ricordare, poi, però, come in tutta la carriera, vive di alti e bassi, con la squadra che si sarebbe salvata con De Biasi, subentrato a Novellino, nelle ultimissime giornate. Soltanto un’altra notte sarà speciale per l’uruguayano in granata: nella sfida di andata di coppa Italia contro la Roma in casa, a pochi giorni da Natale, segna una doppietta. Saranno gli ultimi gol non solo con il Toro, ma proprio in Italia, visto che al termine della stagione si sarebbe trasferito in Grecia e poi, da lì, in Uruguay, dove avrebbe appeso gli scarpini al chiodo definitivamente nel 2015. L’avventura in granata come la fotografia di tutta la carriera: “Non è diventato il più forte del mondo solo perché non lo ha voluto” ha detto di lui Juan Sebastian Veron. E anche al Toro, il vero Chino si è visto soltanto a sprazzi.