Le cicliche voci sul cambio di direttore sportivo
Ci risiamo immancabilmente ogni paio di mesi e soprattutto prima e dopo le sessioni di calciomercato iniziano a circolare le voci che il Torino possa cambiare il direttore sportivo. Cairo smentisce, ma nessuno pare veramente convinto che Petrachi, in scadenza di contratto con il club granata, continuerà a restare al suo posto, finora le smentite sono state veritiere infatti il direttore è il più longevo dell’era Cairo: è in carica da Natale 2009. Sui possibili sostituti il primo della lista è Lo Monaco, seguono Capozzucca e Antonelli.
Se Petrachi andrà via o meno in effetti non vi sono certezze, molto dipenderà dal fatto se il Torino andrà in serie A e se Ventura anche la prossima stagione sarà l’allenatore dei granata. Certo l’attuale ds non è amato dalla tifoseria, lo dimostrano i cori tutt’altro che benevoli che la curva Maratona gli ha indirizzato anche recentemente, stessa sorte è toccata a Cairo. Ma di quali peccati si è macchiato Petrachi agli occhi dei tifosi? Della permanenza del Torino in B perché non ha allestito nelle stagioni passate una rosa abbastanza competitiva. Vero, falso? Sicuramente i più nel giudizio sul direttore sportivo fanno pesare troppo poco il fatto che sia un dipendente e in quanto tale non po’ avere carta bianca sulle decisioni e di conseguenza fa quello che può. E’ storia che in questi anni abbia preso molti giocatori a parametro zero o in prestito con eventuale diritto di riscatto, ma come si fa a fargliene una colpa visto che lui non è il proprietario della società? Altro capo d’imputazione è che si limita o a prendere giocatori nelle società dove è stato in precedenza o di categorie inferiori, ma per prendere talenti a costi ragionevoli bisogna avere un apparato di scouting e di osservatori che i Torino non ha, quindi anche per questo quanta colpa diretta ha Petrachi? Ognuno si dia la risposta che ritiene più logica.
Perché circolano i nomi di Lo Monaco, Capozzucca e Antonelli? La prima spiegazione è che Cairo in più occasioni pubblicamente ne ha parlato bene, soprattutto dei primi due e con il terzo che in passato, 2007-2008, è già stato amministratore delegato del Torino il patron granata ha mantenuto rapporti più che cordiali. Le credenziali dei tre sono indubbiamente di livello: Lo Monaco ha costruito a Udine con i Pozzo un settore giovanile con un’organizzazione qualitativa e quantitativa di elevato livello e i frutti sono sotto gli occhi di tutti, poi passato al Catania lo ha riportato in A, facendolo rimanere e in più creando plusvalenze nei bilanci. Capozzucca nel Genoa ha scoperto molti talenti e fatto si che le casse societarie siano sempre ben rifornite. Antonelli, dopo l’avventura al Torino, è andato a fare il consulente di mercato per l’Udinese e visti i risultati sportivi e i bei bilanci sicuramente anche lui ha contribuito all’efficientissima macchina organizzativa voluta dalla famiglia Pozzo. Quindi tutti questi dirigenti, e non solo, sarebbero perfetti come direttori sportivi del Torino, senza nulla togliere a Petrachi, ma con un’organizzazione societaria embrionale come è quella granata riuscirebbero ad ottenere gli stessi successi che hanno altrove? O finirebbero - sempre che siano disposti a lasciare un’organizzazione certa per una da creare quasi dal nulla, e questa potrebbe rappresentare una grande e intrigante sfida – per barcamenarsi alla meglio? Il tempo è sempre galantuomo e darà risposta a tutti gli interrogativi.