L’Europa League è una suggestione, ma che non diventi delusione
I tifosi del Toro la sognano, la bramano, ci sperano: l’oggetto di tanto desiderio è la qualificazione all’Europa League. Ottenerla però non è per nulla facile, anzi le probabilità sono scarse, però ci sono. Ed è proprio “il però ci sono delle probabilità” che alimenta il desiderio, a parole in tanti dicono di essere consapevoli che se anche l’obiettivo non fosse raggiunto andrebbe bene lo stesso, ma in fondo tutti o quasi tutti se il sesto posto non fosse raggiunto ci rimarrebbero un po’ male.
Spiegare la brama di calcio che conta del tifoso del Toro è semplicissimo perché basta scorrere i piazzamenti degli ultimi anni per comprendere che per troppo tempo i risultati scarsi e le delusioni hanno fatto crescere a dismisura il desiderio di invertire la rotta e tornare ad essere una squadra che può lottare per traguardi che non siano al massimo il restare in serie A. Oggi, che il periodo negativo sembra essere definitivamente alle spalle, i freni inibitori che avevano fatto prevalere la rassegnazione sono caduti e di conseguenza l’entusiasmo è sgorgato fuori come un fiume in piena. Si sa che i fiumi in piena sono difficili da arginare e spesso aiutano ad irrigare i campi aridi e a fertilizzarli, ma possono anche creare non pochi problemi e danni. Ecco perché il tifoso del Toro deve avere la forza di frenare la sua voglia di calcio che conta, che lo meriti è fuor di dubbio, però non deve mettersi nella condizione di restare deluso, ma arrivare a un passo dal sesto posto senza conquistarlo rischia per i più di diventare una delusione.
Il Torino e soprattutto i suoi tifosi meritano di stare fra le dieci squadre più forti d’Italia, ma giungere a ottenere ciò non deve essere solo una toccata e fuga bensì un posizionarsi stabilmente in questo gruppo. Avere quarantanove punti, seppur in compagnia di Lazio e Verona, ed essere a due lunghezze dal sesto posto, al momento appannaggio di Parma e Milan, è un grande risultato a quattro giornate dalla fine del campionato. Se si aggiunge che il capocannoniere, Immobile, è un giocatore del Torino e che Immobile e Cerci formano la coppia di attaccanti più prolifica della serie A, trentatre gol in due, mentre i rivali juventini Tevez e Llorente ne hanno realizzato uno di meno, è motivo di massimo orgoglio e soddisfazione. Però il tifoso del Toro deve tenere bene a mente che l’obiettivo stagionale era prima di tutto la salvezza tranquilla e poi posizionarsi nella parte sinistra della classifica e se non ci saranno scivoloni, oggettivamente non preventivabili, in queste ultime quattro giornate questo traguardo sarà centrato, quindi se alla fine il sesto posto non sarà raggiunto non deve essere motivo di delusione, al più potrà spiacere un po’, ma null’altro.
La strada per tornare nel calcio che conta è stata tracciata ora va percorsa e il tifoso del Toro deve vigilare che la società continui ad allestire una formazione competitiva in modo che il prossimo campionato l’obiettivo possa essere innalzato rispetto a quello di quest’anno e che diventi dichiaratamente quello di puntare a un posto utile per l’Europa League, che è raggiungibile sia arrivando fra le prime cinque in campionato sia vincendo la Coppa Italia. Il tifoso del Toro pretenda questo: la squadra dovrà essere competitiva su questi due fronti, campionato e Coppa Italia, e l’accesso all’Europa League arriverà di conseguenza.