La tenuta fisica è fondamentale: il Torino si stanca troppo facilmente

10.11.2020 12:00 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
La tenuta fisica è fondamentale: il Torino si stanca troppo facilmente
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Fanno pensare le parole che Marco Giampaolo ha pronunciato nel post partita della gara con il Crotone quando ha rivelato qual è stata la strategia che aveva adottato, infatti, l’allenatore del Torino aveva dichiarato: “Il Crotone oggi stava meglio fisicamente, era più brillante. Sapevo che soprattutto in certi reparti avremmo potuto pagare la quinta partita in due settimane. Non potevamo forzare subito dall’inizio, e quindi ho chiesto alla squadra di disputare una partita intelligente, e i ragazzi l’hanno fatto. Abbiamo forzato nel finale, senza concedere nulla, però purtroppo non è bastato per ottenere quel risultato che tutti auspicavamo”. Se ne deduce che il Torino non è in grado di disputare al meglio più incontri ravvicinati e di conseguenza la condizione atletica di più di un giocatore non è ottimale. Per carità rispetto al recente passato qualche miglioramento c’è già stato perché il Torino è passato dall’essere all’ultimo posto in serie A per chilometri percorsi al quart’ultimo, ma evidentemente non basta.

Domanda, ma com’è possibile che a inizio stagione più giocatori non siano in forma? E’ vero che a causa del Covid la fine dello scorso campionato è stata compressa e che la sosta estiva è stata più corta del solito ed anche anomala senza il ritiro in altura che oltretutto non fanno più tutti, ma questo vale per tutte le squadre eppure il Crotone, neo-promosso in A, stava meglio fisicamente del Torino come ha riconosciuto Giampaolo. Non saranno di certo stati fra le due compagini i quattro giorni di differenza sul termine della passata stagione e l’inizio di questa che hanno potuto incidere così tanto, il Crotone ha disputato l’ultima gara del passato campionato il 31 luglio e il Torino il 2 agosto e iniziato questo il 20 settembre, mentre i granata il 18. Cinque partite in due settimane non sono un’enormità perché altrimenti che cosa dovrebbero dire le squadre che giocano le coppe internazionali?

Il Torino per sua fortuna, a differenza di altre squadre, finora (qualsiasi forma di scongiuro è ammessa) non ha avuto tanti giocatori che si sono dovuti fermare a causa del Covid e neppure più infortunati gravi per cui il gruppo ha potuto allenarsi con una più che discreta regolarità. Ok erano saltate le ultime amichevoli estive, certo qualche giocatore è arrivato a fine mercato e non sono arrivati neppure tutti quelli che erano indispensabili per Giampaolo, va tenuto conto che si è passati dalla difesa a tre a quella a quattro e che è cambiata anche l’impostazione del gioco però tutto questo non basta a spiegare uno stato di forma generalizzato non ottimale. Ogni allenatore imposta la preparazione atletica e i richiami secondo quanto ritiene più opportuno per la gestione della stagione e magari Giampaolo ha preferito non puntare su una partenza sprint che poi avrebbe potuto lasciare i suoi con il fiato corto nella seconda parte del campionato quando si decidono i destini. Ci sta, ci mancherebbe.
Regalare però un tempo agli avversari, com'è accaduto con il Crotone e non solo, é rischioso e infatti il Torino non è riuscito forzando nel finale ad andare oltre lo zero a zero e in altre occasioni è andata anche peggio. Ora la sosta per gli impegni delle Nazionali, seppur 12 giocatori saranno via (Belotti, Sirigu, Buongiorno, Ferigra, Gojak, Linetty, Lukic, Lyanco, Rincon, Rodriguez, Ujkani e Vojvoda) servirà al Torino a mettere altro fieno in cascina come lo stesso Giampaolo ha detto: “La sosta però ci permetterà di recuperare energie fisiche e mentali e anche alcuni giocatori che fino adesso non abbiamo potuto utilizzare”. Si spera che questo affettivamente avvenga perché alla ripresa del campionato e prima della sosta natalizia il Torino affronterà domenica 22 l’Inter, mercoledì 25 in Coppa Italia la Virtus Entella, lunedì 30 la Sampdoria e sabato 5 dicembre la Juventus e a seguire sabato 12 l’Udinese, giovedì 17 la Roma, domenica 20 il Bologna e mercoledì 23 il Napoli. Un mese impegnativo e se i granata non vorranno continuare a guardare la classifica dal basso verso l’alto e uscire dalla Coppa Italia ancor prima degli ottavi dovranno avere prima di tutto la miglior tenuta fisica.