La salvezza del Torino è più legata ai problemi altrui che a una propria vera svolta
Preoccupa che il Torino non riesca a vincere e a dirlo sono i 17 punti racimolati in 22 partite e seppur la striscia di risultati utili sia continuata anche con il Genoa, si è a cinque, resta il fatto che si tratta di pareggi che ormai ammontano a undici. In casa ancora nessuna vittoria in questo campionato e il totale resta comunque fermo a due, con il Genoa all’andata e con il Parma alla quindicesima giornata il tre gennaio scorso, quando ancora in panchina c’era Giampaolo. Mister Nicola senza dubbio ha dato maggiore solidità ed equilibrio tattico alla squadra e portato la sua determinazione e grinta infondendone qualche goccia ai giocatori, ma questo non può bastare se per evitare gli ultimi tre posti si deve sperare nei passi falsi altrui: oggi si deve infatti confidare che l’Atalanta tenga a freno il Cagliari e possibilmente lo batta, che il Sassuolo mantenga a debita distanza il Crotone così come domani il Verona faccia altrettanto con il Parma.
Per soffrire e rischiare meno il Torino deve essere artefice del proprio destino. Non aver subito gol con il Genoa è positivo tanto più che finora era capitato solo altre tre volte, due zero a zero con Crotone e Spezia e il tre a zero con il Parma, che è poi l’unico risultato corposo di questo campionato. Nicola ha ottenuto che la squadra tenga il baricentro più alto e lo faccia per tratti più lunghi delle partite incrementando così la pressione sugli avversari però serve fare di più. Con Giampaolo in diciotto partite i tiri totali sono stati 181 con una media di 10,05 quelli in porta 90 con media 5 e i gol 26 con media 1,4, mentre con Nicola in quattro gare i tiri in porta ammontano a 58 e la media è 10,5, quelli in porta 25 con media 6,5 e le reti 6 con media 1,5. L’incremento dello 0,1 di gol a partita indica che non basta essere più propositivi se poi in concreto non si segna di più.
Venerdì sera il Torino in Sardegna affronterà il Cagliari in un vero e proprio scontro salvezza che rappresenta un banco di prova in vista delle successive gare con Sassuolo, Lazio e Crotone. “Il Torino non deve essere schiavo dei risultati e dell’obbligo della vittoria” ha detto a fine partita con il Genoa mister Nicola che incrementerebbe la “mancanza di serenità” come ha ammesso Sirigu, ma resta il fatto che, come ha affermato il portierone granata, “è pesante non vincere per tanti mesi in casa” e verrebbe da aggiungere che anche due sole vittorie sono troppo poche. Sirigu ha detto che “bisogna essere più efficaci” ed ha ragione, ma tocca a loro singolarmente e come gruppo diventarlo già venerdì sera a Cagliari.