La Coppa Italia non è solo un’occasione di far giocare chi ha scarso minutaggio: per questo Toro è un’opportunità importante

14.12.2021 10:00 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
Esultanza Torino post Samp
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Esultanza Torino post Samp
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Chi vince la Coppa Italia va direttamente alla fase a gironi dell’Europa League. Non proprio poca cosa per cui non è un torneo da sottovalutare, soprattutto per squadre come il Torino che vogliono crescere e fare il salto di qualità. Accedere alle competizioni europee vuole dire prestigio e soldi che sì incassano sia da chi organizza tramite i diritti televisivi sia dai botteghini per le partite che si disputano: una fonte di guadano che serve anche per finanziare una rosa competitiva. Per arrivare in Europa si può passare anche dal piazzamento in campionato, ma di certo non è cosa facile. Infatti, le prime quattro vanno in Champions, la quinta in Europa League e la sesta in Conference League e se la vincente della Coppa Italia è fra le prime sei allora in Conference League ci va la settima. Avere due strade vuole dire aumentare le proprie chance.

Dall’ormai lontano 1993, anno in cui il Toro per la quinta volta nella sua storia vinse la Coppa Italia, la squadra granata non è mai più andata oltre i quarti di finale di questa competizione e vi è arrivata solo 4 volte, 1993-94, 2008-09, 2017-18 e 2019-20, in 28 anni. Adesso dopo aver passato ai trentaduesimi il turno eliminando la Cremonese solo dopo i calci di rigore c’è la Sampdoria da affrontare con in palio l’accesso agli ottavi di finale. In campionato lo scorso 30 ottobre il Torino batté i blucerchiati con un netto 3 a 0, gol di Praet (17’), Singo (52’) e Belotti (93’). Juric schierò Milinkovic-Savic in porta, Djidji, Bremer e Buongiorno in difesa, Singo (dal 53’ Vojvoda), Lukic, Pobega e Aina (dall’86’ Rodriguez) a centrocampo, Praet (dal 77’ Rincon) e Linetty (dall’86’ Verdi) sulla trequarti e Sanabria (dal 53’ Belotti) in attacco. In panchina c’erano Berisha, Izzo, Zima, Baselli, Zaza, Kone, Warming. Allora non aveva a disposizione Madragora, che era stato operato dieci giorni prima per risolvere una lesione parziale del menisco interno del ginocchio destro, Ansadi, lesione di primo grado al bicipite femorale della coscia destra, Pjaca, risentimento distrattivo al polpaccio destro, e Edera, operato a metà maggio per risolvere la rottura del tendine rotuleo, crociato e collaterale mediale del ginocchio. Mentre aveva da poco recuperato Belotti, forte trauma contusivo al polpaccio, Praet, interessamento distrattivo al bicipite femorale della coscia sinistra, Verdi, lesione di primo grado al bicipite femorale destro. Oggi, a due giorni dalla partita con la Samp, sono indisponibili per infortunio Bremer, sovraccarico al gemello mediale sinistro, e i più o meno lungodegenti Belotti, lesione di 2° grado al bicipite femorale destro, Djidji, lesione di 1° grado all’adduttore lungo destro, Kone, fastidio ai flessori, Verdi, elongazione al bicipite femorale della coscia destra, e Edera, sempre alla prese con il recupero  post intervento. E ha da poco recuperato Mandragora, Rodriguez, lesione del bicipite femorale della coscia destra, e  Ansaldi.

Mister Juric suo malgrado ormai è abituato a convivere con gli infortunati o con giocatori che non hanno ancora raggiunto il miglior stato di condizione atletica dopo gli stop forzati oppure con altri costretti a tirare la carretta per sopperire alle assenze dei compagni senza poter più di tanto rifiatare, ma non ha mai accampato alibi in tal senso. com’è di certo non sottovaluterà la Coppa Italia e manderà in campo la miglior formazione possibile, tenuto conto che domenica scorsa c’è stata la partita con il Bologna e che la prossima ci sarà quella con il Verona e poi il mercoledì successivo, a chiusura del girone d’andata, quella con l’Inter. I giocatori che saranno schierati dall’inizio o a match in corso dovranno dare il massimo sia che normalmente vengano utilizzati sia che per scelte tecniche resino soprattutto in panchina dimostrando di essere da Toro. In palio c’è l’andare avanti in un competizione che porta se vinta alla fase a gironi dell’Europa League e la Sampdoria non è avversario insormontabile, come dimostrato in campionato.