L’ammucchiata e la penalizzazione della Juve: due fattori che il Toro deve sfruttare per l’Europa
Ieri è stata una giornata cruciale per la lotta all’8° posto, dove in palio c’è la possibilità di accedere ai preliminari di Conference League. Sul campo dopo che domenica la Fiorentina era stata sconfitta dal Napoli, 1-0, e il Torino aveva pareggiato con il Monza, 1-1, ieri c’è stato il pareggio del Sassuolo con il Bologna, 1-1, e la vittoria dell’Udinese sulla Sampdoria, 2-0, che hanno portato all’ammucchiata: Fiorentina, Udinese, Bologna, Torino e Monza tutte all’8° posto con 46 punti e il Sassuolo appena sotto a quota 44. In tribunale parallelamente il Collegio di Garanzia del CONI ha pubblicato le motivazioni della sentenza che aveva sospeso i 15 punti di penalizzazione alla Juventus e alla luce del fatto che alcuni ricorsi sono stati accolti, ma sono state confermate le sanzioni ad Agnelli, Paratici, Cherubini e Arrivabene dovranno quindi essere rimodulate le responsabilità e di conseguenza anche l'entità della penalizzazione per il club bianconero. Una penalizzazione è da mettersi in conto, ma la sua entità dipenderà dalla rilevanza rispetto alla gestione sportiva delle violazioni in rapporto al venir meno dell’accertato vizio motivazionale per i suoi amministratori senza delega. Adesso tutto dipenderà dalle decisioni della Corte d'Appello Federale che verrà convocata entro 30 giorni, ma potrebbe anche essere convocata prima, forse entro la fine di maggio. Va ricordato che la Procura Federale aveva richiesto inizialmente 9 punti di penalizzazione e che la Juventus potrebbe chiedere di spostare l'afflittività alla prossima stagione in modo da salvare la qualificazione alla prossima Champions League o a qualche altra coppa. E comunque per la partecipazione alle coppe europee dei bianconeri l’ultima parola spetta alla UEFA con la quale la Juve ha un accordo fino al 2025 in merito al fair play finanziario, accordo che potrebbe venire meno a seguito delle sentenze dei tribunali e quindi portare all’esclusione dalle coppe a prescindere dal posizionamento in classifica.
Tutto in divenire. Mancano quattro giornate alla fine del campionato e per la lotta all’8° posto ci sono per tutte le concorrenti scontri diretti incrociati e gare con chi sta lottando per salvarsi o per un posto in Champions. Il Torino affronterà: Verona, FIORENTINA (in maiuscolo le partite in casa), Spezia e INTER. La Fiorentina: UDINESE, Torino, ROMA, Sassuolo. L’Udinese: Fiorentina, LAZIO, Salernitana, JUVENTUS. Il Bologna: ROMA, Cremonese, NAPOLI (ha già vinto lo scudetto), Lecce. Il Monza: NAPOLI, Sassuolo, LECCE e Atalanta. Il Sassuolo: Inter, MONZA, Sampdoria (già retrocessa), FIORENTINA. Vincere sarà l’unico imperativo per tutti e occhio anche ai particolari perché alla fine in caso di parità tra due o più squadre la posizione in classifica sarà determinata seguendo nell’ordine i criteri: punti negli scontri diretti, differenza reti negli scontri diretti, differenza reti generale, maggior numero di reti in generale, sorteggio.
E’ scontato che il Torino non può più permettersi passi falsi. Attenzione massima a non subire reti a causa di errori evitabili. Mira perfetta per trasformare le occasioni create in gol. Furbizia nel gestire i momenti delle partite. Cambi sempre azzeccati. E poi c’è da sperare che non capitino infortuni e che chi adesso è in infermeria ne esca al più presto e con una condizione atletica che permetta di dare un contributo, anche solo negli spezzoni di gara. Non ultimo che la squadra granata torni a vincere in casa, l’ultima volta fu il 6 marzo con il Bologna. E sarà anche fondamentale che arbitri e Var non prendano decisioni errate, come con il Monza, che penalizzano. A tal proposito sarebbe indispensabile che Cairo si facesse sentire nelle sedi opportune, non c’è bisogno che lo faccia pubblicamente così non si urterà la suscettibilità di nessuno, ma portare un dossier con tutti i torti arbitrali subiti in questo campionato e anche nei precedenti è doveroso. Aiutati che il ciel ti aiuta e il cielo una mano la sta dando, ora però tocca al Torino aiutarsi: l’Europa è alla portata, ma il pass va conquistato.