In venticinque giorni si deciderà buona parte del destino granata
Da oggi inizia un periodo di venticinque giorni molto intenso per il Torino sia perché ci saranno partite ravvicinate nel tempo sia perché le squadre che affronterà saranno, a parte il Siena in Coppa Italia, avversari molto ostici e qualitativamente superiori: Roma (19/11), Fiorentina (25/11), Siena (28/11), Juventus (1/12) e Milan (9/12). Ai più sembrerà strana, eccessiva e prematura l’affermazione che questo arco di tempo è cruciale per buona parte del destino dei granata, ma analizzando con grande serenità quanto finora fatto e tenendo conto di questo lasso di tempo si capisce il peso che in termini di classifica avranno le prossime partite e che terminato questo tour de force alla fine del girone d’andata, quindi alla metà del campionato, mancheranno tre gare e buona parte dei giochi di questo girone saranno conclusi.
Il Torino oggi dispone di un bottino di quattordici punti, è dodicesimo in classifica, ha cinque punti in più del Genoa (terzultimo), sei del Bologna (penultimo) e sette del Siena (ultimo): un po’ di margine dalle posizioni a rischio retrocessione c’è, ma non è così ampio da scongiurare che queste tre squadre non possano acciuffare i granata. La nota positiva è che, oltre a queste tre squadre, dietro alle spalle del Torino ci sono Palermo, Chievo e Pescara con undici punti e la Sampdoria con dieci, tralasciando il Milan che ne ha tanti quanti il Torino, quindi se anche le ultime tre dovessero infilare un filotto di risultati positivi non è detto che le altre quattro facciano altrettanto. Con questo non si vuol dire che il Torino nelle prossime quattro partite in campionato non riuscirà a incamerare neppure un punto, alla luce di quanto visto con Lazio e Napoli c’è una buona probabilità che riesca a farne, ma la prudenza non è mai troppa, gli episodi sfavorevoli sono sempre in agguato come la possibilità di incappare in una giornata no, quindi Ventura e i suoi ragazzi dovranno badare al sodo e non concedersi la minima distrazione.
Continuando a ragionare in prospettiva se il Torino nelle prossime quattro gare di campionato facesse anche solo quattro punti si ritroverebbe alla fine del tour del force, sedicesima giornata, con diciotto punti e se nelle successive tre partite conquistasse anche solo altri tre punti chiuderebbe il girone d’andata a quota ventuno. Quindi se la previsione fatta un po’ di tempo fa da mister Ventura che per salvarsi occorrono quaranta punti fosse giusta, e l’andamento del torneo fa pensare che lo sia, allora il Torino arrivando a metà stagione con un punto in più di quelli che occorrerebbero è verosimile pensare che centrerà l’obiettivo salvezza. E’ ovvio che se la squadra granata dovesse conquistare meno di quattro punti nelle prossime quattro gare allora lo scenario in prospettiva diverrebbe più complicato e aumenterebbe di molto la pressione per le successive partite con Genoa, Chievo e Catania. A oggi tutto è possibile per il Torino, ma dipenderà dai giocatori e da Ventura far si che la strada resti in piano e non si trasformi in una scalata più o meno faticosa. Alla fine se tutto andrà per il meglio i meriti saranno in massima parte di giocatori e allenatore, se le cose non dovessero andare come da programmi le colpe saranno da suddividersi, con percentuali diverse, fra tutti includendo anche la società per come ha operato in estate e per cosa farà a gennaio in sede di calciomercato.