In attesa degli sviluppi (e dei soldi) dell’asta per Bremer balla sempre qualche milione affinché il Torino affondi il colpo per i rinforzi

08.06.2022 11:00 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
Cairo e Vagnati
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Cairo e Vagnati
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Per Solomon lo Shakhtar Donetsk vuole 9 milioni di euro e il Torino ne ha messi sul piatto 7. Per Dovbyk il Dnipro chiede 10 mln e il club granata ne ha offerti 8. Per Yilmaz il Besiktas non si schioda da 7 e Vagnati su input di Cairo prima ha detto 4 e poi 5. Per João Pedro il Cagliari spera di introitare una cifra che si avvicina ai 10 e il Torino non vuole spendere più di 7. Per Strefezza il Lecce tratta per 8-7 e i granata per 5. Per Pellegri la richiesta del Monaco è di 5 e il Toro ne ha proposti 4. Per non parlare degli sconti con cifre ben più importanti chiesti dal Torino al Leicester per Praet e alla Juventus per Mandragora con il club di Cairo che ha rinunciato ai riscatti concordati a suo tempo rispettivamente a 15 e a 9 mln.  E si potrebbe continuare ad allungare l’elenco, ma è più che sufficiente così. E’ il gioco delle parti, ma resta il fatto che in ogni trattativa c’è stallo.

Il mercato del Torino oltretutto è condizionato dalla cessione di Bremer con l’asta messa su dal Torino che coinvolge principalmente Inter, Milan, Tottenham, ma ci sono altri club italiani, Juventus, Napoli e Roma, che stanno alla finestra pronti ad inserirsi e stranieri che hanno palesato nel tempo interesse per il difensore centrale brasiliano, Bayern Monaco, Manchester United e City, Liverpool e magari qualche altro, che potrebbero sempre farsi sotto. E il Torino spera di ricavarne almeno 30 milioni, ma se possibile anche 40 o qualche cosina di più in modo da finanziare il mercato in entrata. E poi c’è il rebus legato a Belotti sul quale c’è un silenzio fastidioso, ma la sensazione è che la decisione sia già stata presa e che però viene taciuta per non compromettere qualche affare di mercato, ma il 30giugno si avvicina e dal 1° luglio il “Gallo” non sarà più un giocatore del Torino, se prima non arrivasse quello che ormai sembra l’improbabile annuncio del rinnovo. E se fosse divorzio o il club granata ha già chiuso per un nuovo centravanti oppure si espone alla condizione di chi ha ben poco da trattare sul prezzo per trovare un sostituto, a meno che non punti tutto su Sanabria che però in carriera finora ha dimostrato di non arrivare con facilità in doppia cifra, l’ultima volta risale alla stagione 2015-16 quando nella Liga indossando la maglia dello Sporting de Gijón segnò 11 gol.

Armarsi di pazienza e attendere questo vale per i tifosi del Toro e per Juric, ma per il mister la pazienza si esaurisce più si avvicineranno le date del raduno e del ritiro e ormai manca grosso modo un mese: può essere tanto tempo, ma anche poco.