Imparare a non gettare via i punti per diventare grandi è il compito del Torino

I granata con il Bologna e con la Sampdoria non hanno sfruttato appieno l’avvio soft della stagione. A Udine l’occasione per rimettersi in carreggiata in vista del match con la Juventus.
19.09.2017 09:32 di Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
Imparare a non gettare via i punti per diventare grandi è il compito del Torino
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

In quattro giornate di campionato sono già quattro i punti che il Torino non ha raccolto, due nella prima giornata in trasferta con il Bologna e altri due domenica scorsa in casa con la Sampdoria, a prescindere dal Var e dalle decisioni arbitrali e anche dai meriti degli avversari. I passaggi sbagliati, i gol subiti per troppa leggerezza difensiva e le reti non realizzate per errori sottoporta non dipendono da altri se non da chi in campo indossava la maglia granata. E’ vero che rispetto allo scorso campionato la squadra di Mihajlovic ha il doppio dei punti in classifica, gli attuali otto contro i quattro, a parità di gare disputate, ma questo non toglie che in questo avvio di campionato il Torino poteva e doveva fare di più.

Il calendario offriva un avvio di stagione soft almeno fino alla quinta giornata, infatti, Bologna, Sassuolo, Benevento, Sampdoria e Udinese sono tutte squadre alla portata e il Torino aveva l’opportunità di assestarsi nei piani alti della classifica, non che adesso sia in una posizione brutta, non è sicuramente male il sesto posto, ma poteva essere ancora più avanti. Il mezzo passo falso con la Sampdoria oltretutto ha reso più difficile la settimana che vedrà i granata impegnati anche con l’Udinese domani sera e soprattutto con la Juventus sabato, una doppia trasferta con evidenti crescenti difficoltà.

Domani sera a Udine il Torino avrà subito l’occasione per riscattarsi, anche perché si troverà al cospetto di una squadra che a parte la vittoria interna con il Genoa ha perso le altre tre gare con Chievo, Spal e Milan. Gli uomini di Mihajlovic dovranno dimostrare di saper gestire una partita nella quale l’avversario, pur meno forte, ha la voglia di conquistare punti non meno di lui, forse anche di più. Una squadra che ha come obiettivo l’Europa League non può permettersi di gettare punti alle ortiche e neppure cullarsi sul fatto di avere un organico che ha il potenziale per competere con le altre formazioni che concorrono per raggiungere i posti  dal settimo al quinto. Il campo non perdona le disattenzioni difensive e neppure le imprecisioni offensive e queste pecche, già ampiamente palesate nella scorsa stagione, devono essere risolte altrimenti c’è il rischio di ritrovarsi in primavera con un traguardo sfumato prima ancora che sia terminato il campionato. Per diventare una grande squadra non basta avere Belotti, Ljajic o altri giocatori di qualità, ma si deve essere un gruppo capace di sfruttare tutte le occasioni e per riuscirci si passa inevitabilmente da questi step e dal tornare da Udine con i tre punti in modo da potersi presentare all’Allianz Stadium guardando la Juventus negli occhi e con quella ferocia che tanto invoca Mihajlovic.