Il Torino si vede nella ripresa e nel recupero agguanta il pareggio a Crotone
Complimenti al Crotone e a Davide Nicola che hanno saputo soffrire e, soprattutto, sfruttare le occasioni avute e non si sono fatti intimorire da un Torino che sulla carta gli è superiore, ma in campo non lo è stato. Stra-meritato, quindi, il pareggio dei pitagorici, anche se è legittimo affermare che nel finale con un po’ più d’attenzione la vittoria non sarebbe sfumata. Troppo poco il punto acciuffato nei minuti di recupero per il Torino, va dato atto ai granata di non aver mollato fino alla fine, ma questo è il minimo sindacale per una squadra che ha come obiettivo l’Europa League. Obiettivo che non sarà facile raggiungere se gli uomini di Miahjlovic continueranno a gettare alle ortiche occasioni importanti per portare a casa i tre punti. In sole otto giornate il Torino non ha raccolto già otto punti con squadre alla portata e ben quattro nelle ultime due gare con avversari che lottano per restare in serie A.
Nel primo tempo la partita è stata equilibrata all’inizio e poi a sprazzi il Torino ha cercato di sfruttare la velocità di Niang e Sadiq, mentre il Crotone si affidava ai tiri da fuori area. Con il passare dei minuti il pressing granata sui giocatori avversari appena provavano a ripartire è un po’ calato così i padroni di casa sono stati un po’ favoriti nel prendere l’iniziativa e riuscivano a tratti a tenere il Torino nella propria metà campo, anche perché quasi sempre arrivavano per primi sulle cosiddette palle sporche. In fase offensiva Niang svariava su tutto il fronte d’attacco e, forse, questo limitava un po’ Ljajic e in parte anche Falque. L’equilibrio. Però, veniva spezzato dal gol di Rohden, Trotta cambiava gioco e metteva lo svedese, che di solito agisce sull’altro lato del campo, nella condizione di entrare in area e innescare un duello con De Silvestri che nell’occasione è stato un po’ lento nella chiusura e così ha permesso al centrocampista del Crotone di mirare il secondo palo e con un tiro a giro di eludere l’intervento di Sirigu (25’). La squadra di Nicola dopo il gol del vantaggio praticamente non ha più tirato in porta fino allo scadere quando Trotta ha provato il tiro deviato da un difensore, ma il Torino non né ha approfittato abbastanza. Ljajic e Falque hanno giocato a sprazzi e per questo la fase offensiva ne ha risentito. Sadiq un po’ perché era all’esordio, un po’ perché è giovane e non ha grande esperienza e, soprattutto, perché non era sufficientemente supportato ha avuto vita non facile a fare il vice Belotti. Niang anche lui si è acceso e spento non riuscendo a fare la differenza. le occasioni migliori per pareggiare il Torino le ha avute con Rincon quando ha superato in dribbling Mandragora e calciato in porta, la palla, però, è stata lievemente sporcata da Sadiq che ha reso ancora più difficile l’intervento di Cordaz che è riuscito comunque a deviarla sul fondo (35’). Ljajic ci ha provato dalla distanza, ma la sua conclusione anche se di poco con un tiro a incrociare è terminata a lato (42’). Infine, Niang con una botta da fuori area ha provato a sorprendere Cordaz senza riuscirci (44’). Nel primo tempo il Torino ha avuto più occasioni da gol del Crotone, che oltre al gol ci aveva già provato sempre con Rohden con un destro dal limite finito decisamente sopra la traversa (14’) e prima ancora con Simy che liberatosi dalla marcatura di N’Koulou aveva segnato, però, l’arbitro aveva fischiato la trattenuta ai danni del giocatore granata (2’). ma nessuna era andata a buon fine. Tre possibilità di segnare non sfruttate sono poco per una squadra che ha l’obiettivo di andare in Europa e che stava giocando con un avversario che vuole disputare un campionato senza grandi affanni e mantenere la categoria. Il Torino ha subito troppo nella fase centrale il pressing del Crotone e solo quando gli avversari hanno arretrato il baricentro ha riguadagnato campo. In troppe occasioni Ljajic si è ritrovato basso alla ricerca della palla, quindi, è risultato meno incisivo rispetto a quando gioca qualche metro più avanti.
Nella ripresa il Torino è tornato in campo più aggressivo e veloce nel manovrare e il Crotone è andato un po’ in difficoltà, infatti, in tre minuti ha creato tre occasioni per pareggiare. Ljajic con un tocco d’esterno ha servito Falque che in area ha controllato, forse non perfettamente, e tirato di sinistro, ma la palla è stata deviata da Martella in angolo (46’). De Silvestri ha provato la conclusione con la palla che è finita a lato (47’). Sadiq è avanzato in progressione senza scaricare, ma ha comunque conquistato un calcio d’angolo e Moretti sugli sviluppi del corner in girata di sinistro ha mandato la palla fra le braccia di Cordaz (48’). Poco dopo una punizione di Ljajic per un soffio non si è trasformata in gol grazie all’intervento del portiere del Crotone che ha impedito che la sfera varcasse completamente la linea di porta e una serie di rimpalli successivi non hanno sorriso al Torino (52’). Il pareggio del Torino era nell’aria ed è arrivato. Falque con un tiro di prima a giro di sinistro ha sorpreso Cordaz che non ha potuto intervenire e solo guardare la palla che finiva nella sua rete (53’). La squadra di Mihajlovic ha l’opportunità di passare in vantaggio. Altra punizione di Ljajic che la pennella a scavalcare la barriera e Niang, più veloce di tutti, colpisce da distanza ravvicinata al volo di destro, ma ancora una volta Cordaz non si fa sorprendere e respinge (58’). Il Torino sembra avere la partita in pugno e tutti si aspettano il gol del vantaggio, ma a segnare è il Crotone. Sponda di Simy per l’accorrente Martella che realizza con un tiro d’esterno la sua prima rete in serie A dopo trentasei presenze (64’). I pitagorici sono di nuovo in vantaggio. La squadra di Nicola prende coraggio e diventa più aggressiva Mihajlovic non ci sta a perdere e decide di mandare in campo anche Boyé (81’) passando al 4-1-3-2 con Niang e Sadiq a formare terminale offensivo con i granata sbilanciati in avanti alla ricerca del pareggio. Mandragora con un forte destro dal limite spera di trovare il gol del ko, ma la palla s’impenna e finisce alta sulla traversa (84’). I padroni di casa sembrano un po’ stanchi e pensano soprattutto ad arginare il Torino. N’Koulou sugli sviluppi di un calcio d’angolo prova di testa ad indirizzare la palla in rete che, però, finisce di poco sopra la traversa prima di perdersi sul fondo (89’). Niang da posizione defilata conclude troppo debolmente senza creare problemi a Cordaz (90’). Nel recupero ci pensa De Silvestri ad aggiustare tutto: corner calciato da Ljajic e il terzino destro di testa ha la meglio su Rohden e segna il gol del definitivo pareggio (92’).
Domanda: ma è possibile che il Torino con una squadra alla portata fatichi nel primo tempo e poi si svegli dopo che nell’intervallo Mihajlovic molto probabilmente ha strigliato tutti? Anche se poi nel post gara il mister ha detto che i ragazzi hanno fatto la partita e che è mancata un po’ di fortuna e cattiveria sotto porta e dietro le disattenzioni, su due errori individuali, hanno permesso al Crotone di segnare i due gol. Troppo difficile per il Torino essere determinate fin dal primo istante di gioco? Tutto questo è incomprensibile e anche inaccettabile, ma lo è anche di più il fatto che non sappia mantenere in piedi la partita per andare dritto all’obiettivo di vincere quando si trova in parità con gli avversari e finisca per farsi superare, com’è avvenuto oggi in occasione del secondo gol del Crotone che ha riportato in vantaggio i padroni di casa, perché non sempre all’ultimo riuscirà a segnare un’altra rete ed evitare la sconfitta.
Nel pareggio con il Crotone, che per un soffio non è stata una sconfitta, è relativo che in campo non ci fosse Belotti perché se, invece, l’assenza del “Gallo” fosse determinante allora sarebbe grave poiché se le fortune di una squadra dipendono da un unico giocatore anche solo pensare all’Europa è illusione. Sadiq all’esordio nel Torino e con il pesante fardello di sostituire Belotti ha provato a fare qualche cosa nel primo tempo, ma è stato poco supportato dai compagni e, poi, è calato alla distanza, ma non è da lui che ci si aspetta che sia determinate già alla prima da titolare, giocando per un’intera partita, cosa che non gli era mai capitata in serie A, e avendo solo vent’anni. Invece, si pretende eccome da altri giocatori del Torino che facciano la differenza e non si limitino a giocare solo a sprazzi.
Mihajlovic non ha grandi alternative in panchina, quindi, può solo agire sulle teste dei suoi giocatori e deve trovare le parole giuste oltreché un equilibrio che dia alla squadra una stabilità maggiore in tutti i reparti in modo che il possesso palla non risulti sterile, oggi sessantuno a trentanove e con un tale divario e un avversario con velleità differenti non può portare solo a un pareggio all’ultimo minuto.