Il Torino sfida se stesso: proverà a sovvertire il pronostico decisamente favorevole alla Lazio
Sembra un risultato già scritto quello fra Lazio e Torino, con la squadra di Sarri nettamente favorita su quella di Juric. A confermarlo oltre la classifica - i biancocelesti sono secondi con 61 punti e hanno un margine di 25 sulla Juventus terza (il Collegio di Garanzia del CONI ha accolto con rinvio il ricorso della Juventus sulla penalizzazione di 15 punti che è stata sospesa e quindi il procedimento tornerà alla Corte d'Appello che dovrà rivederne la sanzione in termini di punti e motivazioni), mentre i granata sono undicesimi in coabitazione con l’Udinese - anche tutti gli altri dati. Infatti, la Lazio ha la miglior difesa del campionato con soli 20 reti subite in 30 partite e il secondo miglior attacco, dopo quello del Napoli, con 49 gol fatti. Il Torino invece ha incassato 36 gol e ne ha fatti 31. Se poi si guarda il trend dell’ultimo periodo quella del Torino pare letteralmente una mission impossibile. La Lazio ha pareggiato solo una delle ultime otto partite (Bologna) vincendo tutte le altre (Salernitana, Sampdoria, Napoli, Roma, Monza, Juventus e Spezia) e conquistando 22 punti, ha subito solo un gol (Juventus) e ne ha segnati dodici. Il Torino ha vinto due partite (Bologna e Lecce), pareggiato tre volte (Cremonese, Sassuolo e Salernitana) e perso in tre occasioni (Juventus, Napoli e Roma), in due casi ha mantenuto inviolata la sua porta (Bologna e Lecce) e in due circostanze non è riuscito a segnare (Napoli e Roma): nel complesso ha totalizzato nove punti, realizzando nove gol e incassandone tredici.
La Lazio qualitativamente è superiore in tutti i reparti e se anche non potrà contare su Immobile, reduce dall’incidente d’auto, e su Cataldi, squalificato, mentre per quel che riguarda Vecino dovrebbe essere recuperato - ieri è rientrato in gruppo dopo il problema al ginocchio, ma potrebbe non essere al top della condizione -, Sarri però ha comunque una rosa dalla quale può attingere senza abbassare più di tanto il livello della squadra. Juric dovrà fare a meno dei lungodegenti Zima, Aina e Vieira e spera di poter avere a disposizione Ricci, contro la Salernitana aveva rimediato una botta al polpaccio destro con conseguente lieve edema e ieri ha ripreso ad allenarsi con i compagni, mentre Pellegri dovrebbe esserci, visto che solo precauzionalmente non era entrato dopo che riscaldandosi prima di subentrare nella scorsa partita aveva sentito un indurimento al flessore. L’allenatore granata però non dispone di alternative valide quanto quelle del collega.
Il Torino dovrà fare una partita perfetta per contenere il giro palla veloce che sa fare la Lazio, non commettere quegli errori in fase difensiva che hanno portato in parecchie occasioni a subire gol evitabili e servirà anche grande precisione in fase offensiva per riuscire a mettere la palla nella porta di Porvedel. Disattenzioni e imprecisioni sotto porta sono pecche che il Torino ha da inizio stagione e spesso si riaffacciano, anche quando riesce a mettere in difficoltà gli avversari. Il Torino affronta sempre tutti gli avversari a viso aperto e pressandoli alti, ma, soprattutto nell’ultimo periodo è mancata un po’ di ferocia agonistica e quella determinazione necessaria quando si vuole a tutti i costi portare a casa il risultato. Manca anche alla squadra granata quel pizzico di cinismo che serve per conquistare punti in maniera “sporca” quando nessuna delle due contendenti riesce ad avere la meglio. E i risultati inevitabilmente ne hanno risentito, anche perché gli infortuni di alcuni giocatori importanti ci hanno messo lo zampino. Per questo prima che sfidare la Lazio il Torino dovrà sfidare se stesso. Ça va sans dire che fare punti con la Lazio garantirebbe al Torino quell’autostima che potrebbe imprimere una svolta al finale di stagione per far sì che in mancanza di obiettivi non scemino gli stimoli e che prevalga il pensiero in qualche giocatore che prima di tutto non si deve correre il rischio di farsi male, ma che resti vivo il voler dare il meglio di sé per rientrare nei piani per la prossima stagione o comunque, anche se egoisticamente, mettersi in mostra per andare altrove.