Il Torino resta Belotti dipendente: i suoi gol fanno la differenza
La sua cresta l’ha alzata eccome Belotti e non è meno importante che con il Brescia abbia segnato su rigore, tra l’altro ben due, e non su azione perché è sempre lui a fare, in un modo o nell’altro, la differenza in attacco nel Torino. Aperta parentesi. Oltretutto calciare due rigori in nove minuti e segnare entrambe le volte non è così facile, ma lui è stato bravo a battere dal dischetto in modo differente: la prima volta indirizzando nell’angolino dove pur intuendo Joronen non ci è arrivato (17’) e la seconda calciando centrale con il portiere che era andato sulla destra (26’). Chiusa parentesi. E’ vero che ieri pomeriggio Zaza e Falque, per infortuni, non erano della partita, ma ad esempio Verdi sì eppure lui non ha segnato. Berenguer ha fatto una doppietta utile a chiudere la partita, si potrebbe obiettare. Sacrosanta verità, così come il fatto che sia entrato nella ripresa (62’ al posto di Verdi), ma prima di tutto Berenguer non è un attaccante puro, semmai come dice Mazzarri un jolly che può ricoprire più ruoli tra centrocampo e attacco, e poi comunque il “Gallo” due reti le aveva già fatte quando lo spagnolo è entrato in campo.
Il Torino prima della gara di ieri aveva segnato in campionato undici gol in undici partite e ben cinque erano a firma Belotti, uno al Sassuolo, un altro, il primo dei quattro rigori, al Lecce, una doppietta al Milan, un altro su penalty al Parma e infine i due, ancora dagli undici metri, al Brescia. Degli altri attaccanti, escludendo Falque, stante i due infortuni e i soli 108 minuti giocati, e Millico, che il campo l’ha calcato per 20 minuti, solo Zaza è finito sul tabellino dei marcatori nei match con Sassuolo e Cagliari a fronte di 9 gare giocate per 540’, più se si vuole Berenguer che di reti ne ha realizzate tre, una all’Atalanta e due al Brescia, disputando cinque partite per un totale di 202’. A secco c’è Verdi che di gare ne ha disputate 10, è arrivato in granata dopo la seconda giornata, collezionando 557’. Ovviamente non hanno avuto la possibilità di segnare Edera e Parigini che non hanno giocato neppure un secondo.
Ora il Torino ha incrementato il suo numero di gol passando da undici a quindici in dodici partite, ma resta il fatto che l’unico su cui si può veramente contare per i gol è il “Gallo” Belotti. Per tornare ad avere una classifica più vicina agli obiettivi stagionali rispetto all’ultimo periodo di caduta fino al quattordicesimo posto serve assolutamente che non solo Belotti continui a segnare, ma che lo facciano anche gli altri attaccanti, almeno quelli che non sono infortunati, quindi, in particolare Verdi, che anche ieri con il Brescia di occasioni ne ha avute, ma non le ha sfruttate: punizione finita su Bisoli (15’) e poi intercettata dal braccio di Cistana, seppur abbia procurato il rigore che ha portato in vantaggio il Torino. Si è incaponito in un’azione personale in area finendo per perdere palla (35’). Altra punizione spedita in curva dal limite dell’area (42’). Ha, infine, sprecato un suggerimento di Ansaldi contrastandosi da solo e tirando a lato (54’).