Il Torino non deve giocare come lo Zurigo altrimenti il Napoli vincerà facile
Per il Napoli la partita d’Europa League è stata poco più di un allenamento in vista di quella con il Torino e questo deve mettere in guardia i granata. Lo Zurigo sarà stato anche imballato per lo stop invernale del campionato svizzero, si è ripreso a giocare il 20 gennaio scorso, ma il Napoli lo ha battuto senza sforzarsi più di tanto ieri sera nell’andata dei sedicesimi di finale. Infatti, oltre ai tre gol di Insigne, Callejon e Zielinski i partenopei avrebbero potuto farne altri con Insigne, Zielinski, Milik e Koulibaly nel primo tempo e nel secondo con Callejon, Milik, Koulibaly e Ounas. Mentre la rete degli svizzeri è arrivata su rigore, forse concesso un po’ generosamente dall’arbitro per un tocco con la mano di Maksimovic in area di rigore su sviluppo da calcio d’angolo, ma la mano del serbo si trovava parecchio vicino al corpo. Per il resto la squadra di Magnin ha messo poco in apprensione quella di Ancelotti se non una volta con Kololli, che poi ha segnato su rigore, un’altra con Marchesano e nei minuti di recupero, quando ormai il Napoli sentiva la partita in pugno e con un po’ di leggerezza ha abbassato la guardia, con Kryeziu che di prima intenzione dal limite dell’area ha calciato d’esterno colpendo la traversa con la palla che poi ha colpito il palo e a seguire il terreno di gioco vicinissimo alla linea di porta prima che la difesa liberasse.
Di solito il Torino si galvanizza quando deve affrontare una squadra tecnicamente più forte e quando in trasferta non deve fare la partita e, in più, rispetto allo Zurigo ha difensori più forti che possono contare sull’aiuto di tutti gli altri compagni in primis Belotti, però, i granata di tanto in tanto commettono errori che li portano a subire ingenuamente gol e, soprattutto, non brillano in fase offensiva. E’ vero che il Napoli nelle ultime partite del campionato non ha segnato molto, 5 gol in quattro gare in questo inizio del girone di ritorno, media 1,25 rispetto a 1,94 dell’andata, ma hanno la potenzialità e la capacità di trovare varchi anche con avversari che si chiudono e la freddezza di infilzarli quando ne hanno l’occasione. Il numero di gol rispetto alle prime quattro gare dell’andata è diminuito appunto di una unità, ma è diminuito anche quello delle reti subite passando da 6 a 1, seppur questo non sia bastato a incrementare i punti, infatti, ne è stato conquistato 1 in meno. La squadra di Mazzarri finora nel girone di ritorno ha ulteriormente abbassato la media gol a partita, infatti, è passata dall’1,26 dell’andata a 1 e si è mantenuta in linea con le prime quattro partite d’inizio campionato quando aveva segnato 4 gol esattamente come adesso. Di conforto c’è il fatto che rispetto all’andata il Torino ha conquistato 2 punti in più, 7 contro i 5, poiché ha subito una rete in meno, 4 a 3.
Il Torino è bravo a ingabbiare gli avversari più forti come ha fatto con l’Inter e in precedenza anche con Lazio, Juventus e Milan, ma deve migliorare sotto l’aspetto del produrre gioco offensivo altrimenti finisce o per essere rimontato come con la Lazio o per farsi beffare come con la Juventus, a prescindere dalle sviste arbitrali e di chi è al Var, oppure per non andare oltre il pareggio a reti inviolate come con il Milan. Belotti, Falque e Zaza hanno segnato 11 gol, mentre Milik da solo 12 ai quali vanno aggiunti gli 8 a testa di Insigne e Mertens, i 2 di Ounas e Verdi e 1 di Callejon. Quanto l’attacco del Napoli sia forte rispetto a quello del Torino è evidente. Se la squadra di Mazzarri domenica sera al San Paolo non oserà in fase offensiva rischiando anche qualche cosa in quella difensiva, le ripartenze dei partenopei sono micidiali, non otterrà nulla di buono perché prima o poi un gol potrebbe subirlo lo stesso.