Il Torino ha sbagliato con l’Empoli e ha perso. Per l’Europa si fa dura
Sbagliata la formazione, sbagliato l’intervento di Padelli, sbagliati troppi passaggi, sbagliati troppi tiri verso la porta dell’Empoli. Non ci sono scuse per la sconfitta del Torino con l’Empoli. Persa una grande occasione per arrivare al sesto posto tanto più che in questo turno di campionato ci sono stati più di un risultato favorevole al Torino. Infatti, se i granata avessero vinto con l’Empoli avrebbero raggiunto al sesto posto la Sampdoria lasciandosi alle spalle Inter e Genoa, avrebbero poi dovuto fare bene anche con Genoa, Chievo, Milan e Cesena nelle ultime quattro partite di campionato, però sarebbero stati in una posizione favorevole poiché per gli scontri diretti sono in vantaggio sui blucerchiati. Ora il loro destino non dipende solo più da quanto faranno perché parecchio, se non molto, dipenderà dai risultati che otterranno Inter, Genoa, Sampdoria e anche Fiorentina.
Sbagliata la formazione iniziale perché la scelta di puntare su Gonzalez, nulla contro di lui, che nella Lazio prima e nel Torino da gennaio non aveva quasi mai giocato era un azzardo e non dava garanzie di poter fare la differenza, com’era necessario in una partita cosi delicata per la classifica. Ventura aveva ben tre altre opzioni Farnerud, Benassi e Basha che invece sono stati lasciato in panchina, il solo Farnerud è poi entrato al 77’. Mossa per preservare i tre giocatori in vista della gara di lunedì con il Ganoa?. Totò direbbe: “Ma mi faccia il piacere!”. Che senso ha preservare dei giocatori se poi si perde con una squadra che per salvarsi aveva bisogno di un paio di punti da racimolare nelle ultime gare di campionato e molto probabilmente i trentotto che già aveva prima dell’inizio della gara con il Torino sarebbero stati più che sufficienti per restare in serie A? Se anche il Torino battesse il Genoa potrebbe essere inutile se la Sampdoria facesse altrettanto con l’Udinese e l’Inter con la Lazio. Per dirla tutta basterebbe a far sfumare i sogni europei granata se anche solo una delle due altre concorrenti vincesse. Si potrebbe obiettare che poi ci sono ancora altre tre partite da disputare, vero però il Torino sarebbe comunque a inseguire almeno una fra Sampdoria e Inter, sempre ipotizzando che vincesse con il Genoa. Altre due opinabili scelte di formazione sono state quelle di aver lasciato fuori Peres fino al 54’ e di aver scelto Martinez come partner d’attacco di Quagliarella. Ribadendo che nulla si ha contro i singoli giocatori, anzi se ne apprezza l’impegno che quasi mai viene lesinato, c’è da dire che nel primo tempo Darmian e Molinaro, soprattutto il primo, avrebbero potuto spingere maggiormente sulle rispettive fasce di competenza e che Martinez continua a vanificare quanto di buono fa quando si trova a dover calciare in porta. Maxi Lopez era reduce da un attacco influenzale però quando è entrato al 57’ non è sembrato né particolarmente debilitato e neppure affaticato, magari poteva essere schierato lui all’inizio e poi sostituito con Martinez.
Sul pasticciaccio combinato da Padelli c’è poco da dire: ha svirgolato su un retropassaggio e ha fatto finire la palla nella sua rete, può capitare soprattutto ai portieri chiamati spesso a interagire con i compagni con i piedi perché coinvolti nelle manovre di gioco. Però a fine stagione e con punti in palio preziosissimi qualche retropassaggio in meno sarebbe auspicabile, giusto per non complicarsi la vita, meglio spedire la palla in fallo laterale, ovviamente il più lontano possibile dalla propria area. Non è bello sparacchiare via il pallone, vero, ma se risulta efficace ben venga, essere un po’ più opportunisti non guasta.
Perdere palla in molte zone del campo non va bene, così come non va bene quando molto spesso sono gli avversari ad arrivare primi sul pallone. E il Torino di palle ne ha perse molte, qualcuna di troppo anche l’Empoli che però si è reso più pericoloso in attacco e sulle palle vaganti era più lesto ad impossessarsene. Di situazioni d’attacco l’Empoli ne ha create, senza contare il palo di Vecino (4’) e la traversa di Saponara (31’), e se ne ricordano facilmente 5 su 12. Saponara tira dalla distanza e Padelli para senza problemi (14’). Maccarone è impreciso nel colpire di testa (17’). Pucciarelli in leve ritardo sul cross di Maccarone (21’). Tunnel di Saponara a Glik e tentativo di allungo su Padelli in uscita con Maksimovic che allontana quando la palla ha già superato il portiere (24’). Zielinski dal limite tira, la palla rimbalza davanti a Padelli che in tuffo spedisce sul fondo (30’). Tiro sul secondo palo di Saponara e ancora una volta Padelli deve allungarsi per evitare pericoli e mandare la palla oltre la linea di fondo (38’). Punizione calciata sulla barriera da Maccarone (43’). Pucciarelli ruba palla a Padelli che riesce a rimediare evitando il peggio (44’). Tiro da una trentina di metri di Vecino e altro tuffo di Padelli che respinge (47’). Zielinski preferisce tirare prima di entrare in area e la palla va alta sopra la traversa (50’). Per Vecino ancora un tiro dalla distanza con Padelli che para in due tempi (53’). Mchedlidze tiro dalla distanza con palla ben oltre il palo (85’). Deviazione di Maksimovic su tiro dai venti metri di Mchedlidze (92’).
Mentre per quel che riguarda il Torino le azioni offensive sono state 17, però quelle degne di nota solo 3. Molinaro dal fondo scodella una palla al centro dell’area e Quagliarella è anticipato da Barba (8’). Passaggio di Molinaro per Martinez intercettato da Rugani (12’). El Kaddouri, su cross di Gonzalez, prova i riflessi di Sepe che sventa il pericolo (20’): è la prima vera occasione del Torino. Difficile conclusione di sinistro di Molinaro che non va a buon fine (27’). Suggerimento troppo lungo di El Kaddouri per Quagliarella (29’). Tiro in curva di Gazzi (37’). Controllo non impeccabile di Molinaro e conclusione fuori misura (39’). Molinaro tenta il tiro e la palla finisce sull’esterno della rete, sarebbe forse stato meglio un cross per qualche compagno meglio posizionato (51’). Cross di Maxi Lopez per Peres che tira senza successo (58’). Su sviluppo da calcio d’angolo, mezza rovesciata di Glik con palla alta sopra la traversa (61’). Conclusione in girata al volo di Quagliarella, imprecisa (62’). Ancora Quagliarella che però manda la palla sull’esterno della rete (70’). Punizione calciata con potenza da Quagliarella con Sepe che para, tiro un po’ troppo centrale (74’). El Kaddouri si fa anticipare da Barba su cross di Peres (75’). Quagliarella riceve da Peres, si gira e impegna Sepe in una respinta sul fondo (87’). Tiro di Darmian non forte e centrale (88’). Scambio nello stretto fra Quagliarella e Maxi Lopez che schiaccia troppo la palla al momento del tiro (89’).
Cercare giustificazioni per il Torino adducendo il caldo non regge perché il clima era lo stesso per l’Empoli. Accusare Cairo e Petrachi di non aver fatto di più e meglio in sede di mercato estivo e a gennaio non è del tutto giusto perché altrimenti come si spiegano le partite belle e vincenti della squadra con l’Athletic Bilbao al San Mamés e tre giorni dopo con il Napoli, quella di ritorno con lo Zenit e il derby? Quindi il Torino può solo recitare il mea culpa e riflettere su quello che poteva e non ha fatto. Non tutto é perduto per il sesto posto, anche se è molto più complicato raggiungerlo. Decisiva sarà la partita con il Genoa e per il Torino ci sarà un unico risultato utile: la vittoria. Se e quanto la lezione inflitta dall’Empoli sarà servita lo si saprà lunedì sera, sperando che nel frattempo domenica l’Udinese, la Lazio e magari anche l’Empoli vincano facendo un bel regalo al Torino .