Il Torino ha limiti strutturali che si sono visti anche con la Roma e Juric lo ripete da quando è arrivato
Non c’è da stupirsi se il Torino ha perso contro la Roma, divario netto in classifica a parte infatti prima della partita di ieri sera li separavano 12 punti, perché i granata oltre ad avere una rosa incompleta, manca a dir poco il centravanti prolifico, con ricambi che qualitativamente non sono sufficientemente vicini ai titolari, giocatori infortunati, Ilic, Zima, Aina e Vieira, altri che sono appena rientrati da infortuni, Miranchuk, Lazaro e Karamoh, ha sempre qualche elemento che per motivi vari non è al top della forma o comunque non riesca a fare una buona prestazione, in questo periodo Vlasic e ieri nello specifico Sanabria, e qualche altro che ha un rendimento altalenante, persino superfluo fare i nomi. Fin qui può anche starci poiché capita a tutte le squadre, però quando tutto si somma diventa un problema che difficilmente si riesce a superare. Ed è da questo che scaturiscono partite che si portano dietro rimpianti come quella con il Sassuolo, l’ultima in ordine cronologico, o altre dove la superiorità dell’avversario, anche se non gioca al massimo, rende incolmabile il gap, come appunto accaduto contro la Roma. Illuminanti in tal senso le parole di Mourinho in conferenza stampa nel post gara: "Il Toro è tra le più forti a difendere a uomo, tutti i giocatori sono sicuramente allenati per fare questo benissimo, e se dai un riferimento è più facile per un difensore. Quando si danno giocatori di mobilità e che cambiano di posizione, che possono avanzare, uno che si abbassa e l’altro che trova la profondità, è più difficile per gli avversari. Poi mi si può dire che abbiamo segnato un solo gol ed è stato su calcio di rigore, però ci sono stati anche il possesso palla che abbiamo avuto, le zone del campo dove si è giocata la palla e le difficoltà che il Torino ha avuto sentendo il pericolo potenziale di El Shaarawy e Solbakken, al di là di vincere la partita che mi rende contento, per questo sono soddisfatto dell’analisi che i miei ragazzi hanno fatto”. Già perché la Roma disponeva di attaccanti capaci di non dare punti di rifermento agli avversari e ha saputo mettere in difficoltà il Torino solo con il pericolo potenziale dei propri calciatori.
E si deve aggiungere quanto ha detto, o per essere più precisi dice da sempre, Juric: “Potevamo fare meglio un po’ in tutto. Abbiamo regalato il gol in un modo banale. Tiri finiti fuori che potevano essere pericolosi. Loro si sono chiusi e con quella forza fisica che hanno diventa difficile”. E sulla difficoltà a segnare: "Non ho una risposta che possa soddisfare. Giochiamo sempre nello stesso modo, l’altra volta con il Sassuolo abbiamo avuto tante palle gol, oggi è stato difficile e anche contro il Napoli secondo le statistiche abbiamo creato tanto, ma evidentemente non siamo abbastanza brillanti in avanti". E a chi sottolineava che la sua squadra non sembrava neppure il Torino di Juric ha dichiarato: "Quando si alza il livello degli avversari i nostri giocatori sono meno bravi di quando gli avversari sono più deboli. E lo si vede tanto, secondo me”. Per non parlare delle problematiche sui calci piazzati, altro punto decisamente dolente di cui Juric è consapevole: “Questa è una pecca di tutta la stagione, sia in fase difensiva, dove abbiamo subito tanto, sia in quella offensiva, dove tiriamo poco. Questa cosa è devastante perché si fanno tantissimi punti in questo modo e anche la Roma ha chiuso così in tantissime partite, mentre noi non riusciamo principalmente per le caratteristiche dei giocatori sia dei battitori sia di quelli che dovrebbero andare a fare gol. Creiamo anche i presupposti, nel senso che prepariamo, secondo me, le partite nel modo giusto e si liberano gli spazi, ma non abbiamo proprio quella capacità agonistica e neppure di struttura fisica per sfruttare questi momenti. Sono veramente tantissime partite che battiamo tantissimi calci d’angolo, ma non riusciamo a fare gol. Contro la Juve su tre che abbiamo subito abbiamo preso due gol. E’ una cosa che durante l’anno penalizza tanto”.
Che ci siano limiti strutturali è un concetto che ormai Juric ha ripetuto fino alla nausea: “La squadra non ha le caratteristiche di Juric. La squadra non è costruita … ci sono altri tipi di qualità. Lavoriamo tanto per arrivare come con il Sassuolo a dominare la partita e a fare certe cose anche perché è l’avversario che lo concede. Secondo me, quando si alza il livello fisico, si parla solo di fisicità in relazione all’altezza, ma si tratta anche di gambe forti, è proprio allora che il nostro livello si abbassa. Per me questa cosa è molto chiara: riusciamo a sviluppare anche il gioco in certe situazioni, in certi frangenti e in determinate partite quando andiamo al massimo, però per le caratteristiche dei giocatori quando si alza il livello fisico patiscono, secondo me”. E agli avversari basta poco per approfittarne: “Quando poi si riesce a dominare le partite” sembra che non basti “come con il Sassuolo che alla fine ha pareggiato per la mancanza nostra di fare gol in certe situazioni. E questo avviene perché all’avversario basta il gioco, lo sviluppo del gioco, la superiorità numerica: quando si alza il livello si deve avere un livello diverso. E secondo me noi patiamo un po’ questa cosa, ma possiamo migliorare nelle ultime nove partite". Di certo non mancala la volontà a Juric di fare meglio, anche se ci sono delle difficoltà.
Ed è per questo che l’attuale posizione in classifica, 11° posto, rispecchia il valore reale del Torino. E anche Juric lo sa: "Bisogna aspirare sempre di più e al meglio. La mia sensazione, non di adesso ma dall'inizio, è che la squadra sta facendo molto bene per quello che è. Poi si vuole sempre di più, si aspira a cose superiori, però siamo là e la posizione è giusta, ma sicuramente vogliamo fare di più e meglio". Per alzare l’asticella e puntare a un posto in Europa c’è un’unica strada da percorrere: rinforzare in estate la squadra senza smantellarla e con elementi che abbiano gambe, forza fisica, carattere e capacità tecniche di sfruttare i calci piazzati e sappiano mandare la palla in rete. Questo ormai lo sanno anche le pietre e di certo è un mantra ben conosciuto da Cairo e Vagnati. Buona Pasqua a tutti..
Di seguito il video con il gol e gli highlights di Torino-Roma 0-1 (se non riuscite a vederli controllate sul vostro pc, tablet o smartphone che nel browser non sia attivo l’AdBlock).