Il Torino fa e disfa e lascia due punti anche a Empoli
Il Torino non sa più vincere, l’ultima volta i tre punti li ha conquistati con il Genoa il ventidue dicembre scorso, e non è esente da colpe perché che si trovi di fronte avversari più forti o alla portata quasi sempre prima fa e poi disfa con il risultato che alla fine lascia il campo con rammarico per aver gettato alle ortiche punti preziosi, che se conquistati adesso lo vedrebbero occupare i primi posti della classifica e non a languire a metà. Con l’Empoli si è rivisto il solito film, Belotti porta in vantaggio i suoi e poi complice il campo pesante a causa della pioggia abbondante la frittata. Ajeti decide di effettuare un retropassaggio al portiere Hart, ma il tiro è rasoterra e il pallone rallenta la sua corsa frenato dal rimbalzare in una pozza d’acqua, in più l’albanese non si era accorto che Pucciarelli era nelle vicinanze e non è bastato che il compagno di squadra cercasse in uscita di arrivare per primo sulla palla e a lui di tentare un recupero disperato poiché l’attaccante dell’Empoli è stato lesto e ha pareggiato. Errore grossolano evitabilissimo perché, piuttosto, se il difensore non sapeva a chi dare la palla avrebbe potuto calciarla in fallo laterale o, meglio, provare a giocarla allontanandosi. I padroni di casa così sono potuti andare al riposo avendo riaperto la partita. Come se questo non bastasse, nella ripresa i granata non hanno sfruttato l’occasione di riandare in vantaggio sfruttando il rigore concesso per l’atterramento in area di Ljajic. Falque si è impossessato del pallone e non l’ha ceduto a Belotti che si è arrabbiato non poco e poi dagli undici metri ha calciato male così Skorupski ha potuto respingere salvando la sua porta e suk tentativi di ribattere la palla in porta lo spagnolo viene anticipato da un avversario.
Oltre ai gol e al rigore fallito di occasioni per segnare ancora c’è ne sono state per entrambe le squadre. Krunic manda la palla sul fondo (5’) e poi Hart in uscita lo anticipa prendendogli il tempo con un intervento importante a mano aperta, era stato bravo Croce a rubare palla a Belotti a metà campo e a servire il compagno (24’). Mchedlidze non inquadra per poco lo specchio della porta in rovesciata (18’). Ljajic calcia bene una punizione e Belotti in spaccata fredda Skorupski (11’) portando il torno in vantaggio. De Silvestri crossa in mezzo per l’inserimento per vie centrali di Belotti, ma il “Gallo” di testa non imprime forza alla palla e la indirizza troppo sul portiere (20’). Ljajic recupera palla, però il tiro non è preciso (39’). Pucciarelli pareggia sfruttando bene l’errore di Ajeti (47’). Ljajic salta due tre avversari e poi viene atterrato in area, ma il rigore non è trasformato da Falque (56’). Ancora lo spagnolo del Torino prova il tiro che finisce prima su un difensore e in seguito sul fondo (60’). Su cross di El Kaddouri Mchedlidze, che arriva in corsa, non inquadra per poco lo specchio della porta (62’). Tiro di Falque murato in mezzo all’area (65’). Skorupski fa suo un cross in mezzo di Iturbe (79’). Da pochi metri fiori dall’area è ancora Iturbe a provare a mettersi in mostra, ma il suo tiro troppo centrale è facile preda del portiere avversario (84’). Punizione di Zajc la traiettoria pero va un po’ oltre l’incrocio dei pali (86’).
Belotti deve essere servito e supportato maggiormente dai compagni di squadra e in particolare dagli altri attaccanti. Ci vuole maggiore concentrazione per diminuire gli errori sui passaggi ed essere più freddi sottoporta per trasformare le occasioni da gol in reti. Per fortuna a fine partita Mihajlovic ha preso definitivamente posizione sui rigoristi: il compito spetta a Belotti. Prima regnava l’incertezza, infatti, capitano Benassi a fine partita a bordo campo aveva dichiarato ai microfoni di Sky che non c’è un rigorista designato e che se Belotti, Ljajic e Falque non si sarebbero messi d’accordo sarebbe stata stabilita una gerarchia. Poco tempo fa Mihajlovic aveva detto che se Belotti era in campo e se la sentiva toccava a lui andare sul dischetto cambiando idea rispetto a quando disse, dopo i due errori consecutivi del “Gallo” a inizio stagione, che l’attaccante non avrebbe più calciato un rigore, ma fondamentalmente al mister in precedenza non fregava un c…o su chi calciava i penalty, come disse chiaramente in una conferenza stampa purché chi si presentava sul dischetto segnasse. Adesso dopo quattro rigori sprecati, oltre ai due di Belotti, uno a testa da Ljajic e Falque si ha una gerarchia chiara e nota a tutti e si spera che la prossima volta il “Gallo” non commetta errori.
Prezioso in chiave mantenere le distanze dal terzultimo posto il punto fatto dall’Empoli. Il Torino, invece, non si è rilanciato ed è ancora in ritardo sull’obiettivo posto da Mihajlovic di fare nel ritorno più punti che nel girone d’andata e resta a meno uno dopo quattro partite. Che dire se non sfrutterà l’occasione di tornare a vincere domenica prossima in casa con il Pescara, fanalino di coda della classifica, sarà ben dura dare un senso al resto del campionato.
Il giocattolo era mancante di alcuni pezzi, il mercato non li ha portati e passa il tempo e non si trova la soluzione per far girare bene gli ingranaggi, quindi, ci vorrà il miglior Mihajlovic per mantenere in piedi un progetto che in caso di addii di Hart (quasi certo nonostante le parole del presidente Cairo) e Belotti a fine stagione, e magari anche di qualche altro come Ljajic, rischia di dover essere ripensato lasciando l’Europa League in un sogno che sa d’illusione.