Il Torino è arrivato a Stans. C’è Belotti, ma nessun nuovo acquisto

E’ iniziata la seconda parte del ritiro in Austria con l’amichevole a Jenbach e poi domenica si sarà l’amichevole a Friburgo in Germania.
02.08.2017 17:35 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
Il Torino è arrivato a Stans. C’è Belotti, ma nessun nuovo acquisto
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Il Torino è giunto in Austria per la seconda parte del ritiro, dopo quella a Bormio. La squadra fino a sabato si allenerà a Stans dove risiederà. In questi cinque giorni sarà disputa un’amichevole venerdì 4 con l’Huddersfield Town a Jenbach (fischio d’inizio ore 17). Concluderà la seconda parte della preparazione estiva un’altra amichevole domenica 6 a Friburgo in Germania con il club locale. Queste due gare con squadre internazionali, dopo quella con il Guingamp di sabato scorso in Francia, serviranno a mister Mihajlovic per affinare il gioco correggendo i difetti e aumentando i pregi. 

La squadra è arrivata alle 17,25 direttamente al campo d’allenamento per una sessione di lavoro. Fra i primi a scendere dal pullman  il team manager Castellazzi il vice allenatore Lombardo, Edera, Ljajic, Moretti e a seguire tutti gli altri e per ultimo Belotti subito circondato dai tifosi presenti. Belotti, che a Bormio si era fatto male e che dopo la fine del ritiro in Valtellina precauzionalmente non aveva partecipato all’amichevole con il Guingamp è regolarmente arrivato con i compagni è probabile che parteciperà ad almeno a una delle due amichevoli in programma nei prossimi giorni. Sul fronte nuovi arrivi, purtroppo, non si registrano novità. Mancano ancora un difensore, un centrocampista e un attaccante, ma stando alle parole del presidente Cairo pronunciate ieri alla firma per il contratto d’affitto del nuovo Filadelfia, la società non ha fretta di dare all’allenatore chi manca per completare la rosa e a differenza di quello che tutti si aspettavano c’è la probabilità che arrivino solo giocatori non titolari, magari le parole di Cairo sono solo strategia, però, non sarebbe la prima volta che le attese relative al mercato vengono ridimensionate in corso d’opera. L’obiettivo Europa League oggi sembra un po’ meno raggiungibile perché pur rimanendo Belotti si ha la netta sensazione che la squadra non sia abbastanza competitiva, sperare che avversari finiscano per fare peggio o che si verifichino problemi con le licenze Uefa come avvenne con il Parma sarebbe veramente come giocare alla roulette russa. Mihajlovic, i giocatori e soprattutto i tifosi meritano che tornare a disputare le coppe internazionali non sia solo un’illusione. Se per qualche motivo, difficilmente comprensibile, non ci fosse la volontà ferrea di dare al Torino una dimensione internazionale allora che per correttezza lo si dica chiaro e tondo e così tutti, a malincuore, se ne faranno una ragione.

Un Belotti che ripeta a suon di gol la stagione scorsa, un Ljajic che finalmente ha trovato la giusta dimensione giocando da trequartista libero di muoversi fra le linee e di mettere al servizio della squadra e di se stesso le sue notevoli doti tecniche rendendo con continuità, un Falque che ha la possibilità di stare per il secondo anno consecutivo nella stessa squadra diventandone un punto di riferimento, un Baselli che ha capito cosa deve fare per diventare un giocatore importante così come Zappacosta non bastano per l’Europa League. E neppure gli arrivi di Sirigu e Berenguer più quelli dei giovani Milinkovic-Savic, Lyanco e Bonifazi sono sufficienti per far fare al gruppo il tanto atteso salto di qualità. Magari la squadra è migliorata nel suo complesso rispetto allo scorso anno e Mihajlovic cambiando anche modulo ha potenziato al fase difensiva, vero tallone d’Achille dello scorso campionato, ma per l’Europa League ci vuole di più. Si spera di sbagliarsi e che la società sia in linea con le aspettative di tutti dimostrando che in sede di mercato non prenderà solo riserve, ma anche titolari validi per l’obiettivo.