Il Torino blindi Belotti ma con lungimiranza senza crearne un caso
Da metà dello scorso campionato Andrea Belotti si sta imponendo come l’attaccante italiano più prolifico facendo le fortune del Torino e iniziando anche a fare quelle della Nazionale. E’ il classico bomber capace di spedire la palla in rete calciando di destro e di sinistro e anche colpendo la palla di testa, per quel che riguarda i rigori deve affinare la tecnica, ma per il resto dentro l’area avversaria è micidiale, un po’ meno per quel che riguarda i tiri dalla distanza, però, anche sotto quest’aspetto può migliorare. A tutto questo s’aggiunge che sa lottare per difendere la palla e quando occorre ripiega per dare una mano ai compagni in fase difensiva. Con queste caratteristiche è evidente che più di un club abbia messo gli occhi su di lui e che il Torino per tutelarsi voglia blindarlo.
Belotti ha un contratto che lo lega al club granata fino al trenta giugno 2020 e uno stipendio di 800 mila euro netti, secondo quanto riportato dal settimanale Panorama (articolo pubblicato il primo settembre scorso sugli stipendi dei calciatori della serie A). Il valore del suo cartellino, stando al noto sito Transfermarkt.it con dato aggiornato al quattordici ottobre, è di 15 milioni. Per un giocatore che il prossimo venti dicembre compirà 23 anni sono cifre già di tutto rispetto, ma è evidente che sono destinate a salire se continuerà a segnare con regolarità nel Torino e in Nazionale.
Nelle ultime settimane circolano sempre più insistenti voci che il Torino potrebbe rinnovare di un altro anno il contratto a Belotti e adeguare le cifre dello stipendio a un attaccante prolifico e inserire nel contratto una clausola rescissoria. E’ proprio sulla clausola rescissoria che bisogna stare attenti perché da una parte il Torino si tutelerebbe da chi vorrebbe offrire a Belotti contratti molto remunerativi e decisamente superiori a quello che gli elargirà la società granata mettendo subito in chiaro che chi vuole prendere il giocatore dovrà sborsare una cifra ben precisa al club di Cairo, ma dall’altra avere una clausola rescissoria parecchio elevata, si parla di non meno di 50 milioni di euro, può essere un boomerang. In Italia sono piceissime le società che si possono permettere di spendere certe cifre al momento solo la Juventus e l’ha fatto per Higuain, magari in seguito anche Inter e Milan se i cinesi riterranno giusto investire su un calciatore che non ha ancora una fama internazionale. All’estero stanno iniziando solo adesso a conoscere Belotti per ciò che sta facendo con la Nazionale e, quindi, ci vorrà un po’ di tempo prima che possa fare breccia in club che sono abituati a guardare altrove e non in Italia, o meglio non a calciatori italiani, quando cercano un bomber. Il rischio è che Belotti riceva comunque offerte molto allettanti, ma che poi l’affare non vada in porto perché frenato dalla clausola rescissoria considerata troppo elevata dall’eventuale compratore e che in rosa resti un giocatore un po’ scontento. In termini diversi, poiché non vi era clausola rescissoria, ma si potrebbe creare un altro caso Maksimovic con un tira e molla durato più di un anno e con un epilogo da valutare per quel che concerne chi ha fatto un vero affare. Questo lo scenario futuribile per Belotti e nell’immediato la trattativa con l’entourage del calciatore per la clausola rescissoria potrebbe essere complicata e generare nel ragazzo tensione che potrebbe ripercuotersi sul suo rendimento.
Il Torino deve assolutamente blindare Belotti, ma deve farlo in modo lungimirante in modo che tutte le parti siano soddisfatte e nessuno possa sentirsi in futuro “ingabbiato”. La crescita della squadra e il raggiungimento degli obiettivi passano anche dalla serenità dei rapporti contrattuali.