Il Torino avrà la forza e le motivazioni per affrontare il Milan?
Dopo l’umiliante batosta della sconfitta con l’Atalanta per sette a zero, mai in 113 anni di storia in casa un punteggio così pesante, che ha sancito lo sbando totale del Torino, sono già dieci le sconfitte in questo campionato in ventuno gare, domani sera a tre giorni di distanza i granata scenderanno in campo al Meazza nei quarti di Coppa Italia e di fronte si troveranno il Milan. Capitan Belotti sabato sera aveva detto nel dopo partita: “Bisogna trovare le forze, le energie, le motivazioni e l’unità?”. E’ quindi legittimo chiedersi, ma il Torino ci riuscirà? La squadra da ieri è in ritiro a Novarello, ritiro che proseguirà anche dopo la partita di Coppa Italia con la squadra che si trasferirà a Roma in vista della gara di campionato con il Lecce, nel tentativo di ritrovarsi e con il compito di preparare al meglio i match. Non sono stati convocati in vista del Milan Ansaldi, Baselli, Falque, Parigini e Zaza, i primi due come anche l’ultimo infortunati e con Falque (l’unico ad essere presente con l’Atalanta ma tenuto in panchina dall’allenatore), Parigini e Zaza sul mercato.
Il feeling tra i giocatori e Mazzarri è da tempo in calo, nessuno pubblicamente lo ammette, ma è così e anche fra i giocatori qualche scollamento c’è perché qualcuno il suo in campo lo ha sempre fatto o comunque ha dato il massimo per quanto poteva, ma altri non hanno fatto altrettanto e di conseguenza è legittimo che ci sia chi sa di non essere responsabile di tante prestazioni ben al di sotto delle potenzialità e di troppi risultati negativi, il calcio è gioco collettivo, però, non si può mettere tutti sullo stesso piano.
In tutti dovrebbe prevalere la voglia di riscatto dopo quanto accaduto con l’Atalanta e questa dovrebbe essere una grande motivazione per dare tutto con il Milan, ma la questione è proprio il dovrebbe essere. Subentrano anche le scorie mentali, più che fisiche, che indubbiamente ci sono dopo una batosta e quanta forza interiore c’è in ognuno che deve essere trasformata in forza collettiva per approcciare bene con il Milan e per non andare in tilt alla prima difficoltà o credere di poter gestire un eventuale vantaggio. Impossibile prevedere che Torino scenderà in campo a San Siro e come si comporterà per tutto l’arco della partita al cospetto del Diavolo.