Il Torino all’Olimpico è imbattuto, ma gli ultimi due pareggi inquietano
Fiorentina, Sampdoria e Palermo non hanno avuto scampo affrontando il Torino all’Olimpico e hanno perso, Milan e Genoa invece hanno pareggiato e questi ultimi due risultati hanno confermato che i granata oltre a faticare lontano dalle mura amiche (una sola vittoria alla prima di campionato con il Frosinone, poi il pareggio con il Verona e a seguire quattro sconfitte con Chievo, Capi, Lazio e Juventus) iniziano a essere vulnerabili anche a casa propria. Con l’arrivo domenica dell’Inter la situazione potrebbe complicarsi ulteriormente, perché la squadra di Mancini vola sulle ali dell’entusiasmo dopo che ha sconfitto la Roma e affiancato al primo posto la Fiorentina.
I problemi del Torino derivano dagli infortuni e dal gioco che non sembra più così efficace. La manovra si è involuta, le verticalizzazioni si sono ridotte, pochi duelli uno contro uno sono vinti, i passaggi e i cross sono troppe volte imprecisi, i giocatori si smarcano poco quando non hanno la palla, la squadra fatica ad alzare il baricentro e arriva in carenza di forze mentali e fisiche a fine partita subendo gol che potrebbero essere evitati se fosse prestata maggiore attenzione. Questo si ripercuote inevitabilmente sui risultati e, infatti, i punti conquistati nelle ultime sette partite sono stati solo cinque a fronte dei dieci, il doppio, nelle prime quattro gare del campionato.
Tutto sommato il Torino segna con discreta continuità, anche se fra gli attaccanti in gol sono andati solo Quagliarella (4) e Maxi Lopez (2), grazie alle reti di centrocampisti, Baselli (4), Acquah, Benassi e Zappacosta (1 a testa), e difensori Moretti e Bovo (1 ciascuno), più due regali dovuti ad autogol di Gonzalez (Palermo) e Tachtsidis (Genoa). Invece il numero delle reti subite è aumentato con preoccupante costanza e solo in una partita, Sampdoria, il Torino non ha subito gol, oltretutto gli errori anche individuali non sono mancati: Glik 5, Peres 3, Moretti, Molinaro e Padelli 2, Zappacosta, Benassi e Maksimovic 1.
Il Torino se non dà il massimo in campo stando concentrato e giocando bene non riesce a essere efficace e a conquistare punti e lo stesso Ventura al termine della partita persa con la Juventus l’ha detto senza mezzi termini: “Non possiamo permetterci solo di sperare di fare risultato, dobbiamo stare in campo dal primo all’ultimo secondo con la testa concentrata per fare la partita”. Ha poi evidenziato che i punti gettati alle ortiche “non sono soltanto un fatto di sfortuna, ma significa che c’è un problema”. Sta proprio all’allenatore capire esattamente quali sono i problemi e risolverli in modo che i giocatori non si perdano in campo finendo per commettere errori. Aiuterà sicuramente il recupero di qualche giocatore, Gazzi e Martinez da martedì si allenano con la squadra, e per il resto dovrà essere il gioco, magari modificato in parte, a supportare l’estro dei calciatori tecnicamente più bravi per far si che trascinino la squadra dando maggiori certezze a tutti unito al fatto che ogni singolo giocatore dovrà essere concentrato per non incappare in errori individuali che finiscono per danneggiare tutto il gruppo. L’Inter è forse il peggior avversario da affrontare in questo momento, però rappresenta anche una sfida ancor più gratificante se non gettata al vento. Mantenere l’imbattibilità all’Olimpico, che ha fruttato undici dei quindici punti, per il Torino sarebbe un risultato positivo e scaccerebbe le ombre portate dagli ultimi due pareggi con il Milan e soprattutto con il Genoa.