Il Torino alla prova dell’Atalanta: un test importante e probante
Stessi punti in classifica e stessa ambizione a voler arrivare nelle posizioni che contano per Torino e Atalanta che questa sera si affronteranno con l’obiettivo di vincere per sopravanzare la rivale. Si prospetta una partita difficile e prevarrà chi commetterà meno errori sia in difesa sia in attacco. Qualche punto l’hanno lasciato per strada sia i granata sia i nerazzurri, però, la squadra di Gasperini ha la scusante che disputa l’Europa League che qualche energia fisica e mentale la sottrae al campionato. Il Torino, come ha detto ieri in conferenza stampa Mihajlovic, in casa deve ritrovare quello spirito che nella scorsa stagione gli aveva permesso di fare del Grande Torino un forino, mentre quest’anno sono state finora proprio le gare casalinghe a portare un numero di punti inferiore a quelli che potevano essere, infatti, tre pareggi, una sconfitta e due sole vittorie lasciano qualche rimpianto tanto più che i pareggi sono stati con Chievo, Hellas Verona e Sampdoria, mentre la sconfitta con la Roma ci poteva anche stare.
Mihajlovic chiede ai sui giocatori di usare tecnica e velocità per fermare l’Atalanta squadra che “fa giocare male” gli avversari. In campo oltre a Srigu in porta ci saranno in difesa Ansaldi e Burdisso che garantisce con la sua qualità ed esperienza più equilibrio permettendo alla squadra di giocare dieci-dodici metri più avanti, mentre De Silvestri e Molinaro si contenderanno una maglia, latra dovrebbe andare a N’Koulou. Barreca purtroppo non è ancora pronto anche se dovrebbe essersi ristabilito dall’infiammazione alla regione adduttoria. Lyanco e Bonifazi sono giovani di grande prospettiva, ma tendono a ricadere negli stessi errori, come sottolineato dal mister, e questo li rende meno affidabili rispetto agli altri compagni. Moretti nell’ultimo periodo sta facendo panchina, forse pagando la maggiore brillantezza di Burdisso, altro senior che è in grado di fare la differenza in positivo. A centrocampo il trio formato da Obi, Rincon e Baselli dovrebbe essere sicuro del posto. In attacco Falque, Belotti e Ljajic sono i titolari, anche se il serbo è tornato a far arrabbiare Mihajlovic perché non sta dando quello che potrebbe e così si è beccato un bell’avvertimento dal suo allenatore: “Se continuerà così potrebbe toccare anche a lui un turno in panchina”. A buon intenditore poche parole. Se Boyé e Berenguer potrebbero non essere una “minaccia” per Ljajic perché continuano anche loro a rendere meno delle legittime aspettative che si hanno neo loro confronti, Edera incalza e anche nello spezzone che ha giocato con il Carpi ha dimostrato, come aveva fatto in precedenza in quegli concessigli con Sassuolo e Sampdoria, di sapere il fatto suo e di essere utile alla squadra. Niang ha accusato la botta ricevuta nella partita di Coppa Italia con il Carpi e giovedì non si è allenato, quindi, potrebbe essere destinato alla panchina.
Con l’Atalanta, squadra che gioca bene, ha equilibrio e che sa rendersi pericolosa con gli attaccanti, per il Torino sarà un importante banco di prova per capire il valore di questa squadra che finora è stata un po’ troppo altalenante nei risultati e nelle prestazioni collettive e individuali. L’atteggiamento con il quale il Torino scenderà in campo, la capacità di gestire i momenti della partita, l’attenzione in fase difensiva e la concretezza nel trasformare le occasioni da gol in reti saranno metri di giudizio importanti per capire quanto l’obiettivo Europa League sia vicino o lontano per i granata che giocano in casa e con un avversario come dice al classifica di pari valore.