Il Torino alla prova del Lecce: una gara più importante di quanto possa sembrare
Se Mazzarri in ogni conferenza stampa che precede una nuova partita dice che vuole vedere quale atteggiamento avranno i giocati e se metteranno in pratica quanto fatto in allenamento qualche cosa vorrà pur dire. Non parla tanto per farlo e neppure si diverte a ripetere sempre alcuni concetti e questo in particolare. La prova ne è che nelle conferenze stampa che seguono le partite quasi sempre non manca di dire che “Non mi sono piaciute determinate cose” senza specificarle perché preferisce analizzare gli aspetti negativi con i giocatori nel chiuso dello spogliatoio e poi aggiunge “Avremmo potuto sfruttare meglio alcune occasioni da gol” e anche abbastanza spesso “Avremmo dovuto chiudere la partita”.
Indubbiamente e oggettivamente il Torino è cresciuto, ha fatto passi in avanti, ma finora non ha avuto quella continuità di risultati, altra cosa che Mazzarri ben sottolinea, e che di solito permette di raggiungere gli obiettivi. Obiettivi che sono stati sfiorati nella scorsa stagione, ma appunto non raggiunti e anche in questa, seppur all’inizio, il mancato approdo alla fase a gironi dell’Europa League è un altro obiettivo non centrato. Ed è per questo che Mazzarri vuole chela squadra dimostri sempre e tanto più in partite come quella di questa sera con il Lecce che è capace di far sua l’intera posta in palio.
Il Lecce è una neo promossa che ha cambiato alcuni giocatori immettendone di nuovi come Babacar, Lapadula e Imbula per adeguare la squadra ai livelli della serie A. Ha, come il Torino, un impianto di gioco già collaudato, ma un conto è il torneo cadetto e un altro la massima serie. Babacar, Imbula, Benzar e Shakhov sono arrivati alla fine del calciomercato e in più non sono ancora al top della condizione come anche Farias e Mancosu e oltretutto Giannelli Imbula nell’amichevole con il Cosenza ha riportato una forte contusione nella zona del pube e del bacino e non è stato convocato per la gara di questa sera come Meccariello. E’ evidente quindi che il Torino che ha vinto le prime due gare del campionato e che ha l’obiettivo di piazzarsi nelle posizioni utili per andare in Europa debba battere il Lecce, che venderà cara la pelle poiché non ha ancora conquistato punti, ma che oggettivamente è meno forte. Il Torino dovrà fare ancora a meno di Falque, che sabato per mettere minuti nelle gambe ha giocato con la Primavera, ed è sempre privo di Nkoulou, che dopo le arcinote vicende tornerà ad allenarsi con i compagni da martedì, e di Ansaldi e Parigini infortunati. Ma nonostante le assenze di giocatori importanti è in una situazione ben più rosea di quella del Lecce. I granata, quindi, hanno il dovere di conquistare i tre punti e di non cadere come in passato in approcci sbagliati, deficit di concentrazione o errori sotto porta che sono costati punti che hanno pesato alla fine della stagione.
E’ ovvio, quindi, che la gara con il Lecce diventi più importante di quanto possa sembrare e che Mazzarri voglia vedere se finalmente la squadra ha raggiunto quella maturità che permette di avere la meglio sulle squadre meno forti, altrimenti poi anche vincere con quelle più attrezzate finisce per non bastare e il famoso salto di qualità resta un traguardo in vista, ma non raggiungibile.