Il sacrificio di un big potrebbe avere anche una logica a certe condizioni
Premesso che Cairo ha ripetutamente detto che non ha intenzione di cedere nessuno dei giocatori che costituiscono l’ossatura della squadra, a meno che non sia il calciatore a chiederlo espressamente, e che per rendere il Torino ancora più competitivo due-tre innesti mirati saranno fatti, si può comunque fare un ragionamento sull’idea che se uno, non due meglio specificarlo, dei big fosse ceduto avrebbe una sua logica. Detto che chi scrive pensa che un big può essere ceduto solo ed esclusivamente se viene sostituito con un giocatore più forte e funzionale al gioco dell’allenatore e che deve avere la cultura del lavoro, la voglia di giocare nel Torino e non essere bizzoso, anche con i criteri che sono stati finora alla base della conduzione del calciomercato da parte del Torino, un sacrificio può starci.
Per capirsi bisogna fare esempi concreti. Izzo ha destato l’interesse di club sia italiani sia stranieri, a questo punto ipotizzando che il sacrificabile sia lui, meglio cederlo all’estero. Arsenal, Manchester United ed Everton ci stanno facendo un pensiero e i Gunners sembrano i più interessati.
Se come scrivono i giornali inglesi le squadre interessate valutano Izzo oltre i venti milioni la base per far partire una trattativa ci sarebbe. Ipotizzando che il Torino potrebbe accettare di cedere Armando per trenta milioni con questa cifra si risolverebbero la sua sostituzione e anche l’acquisto dell’uomo per la fascia, resterebbero ancora dei soldi e a Mazzarri si consegnerebbero comunque giocatori validi.
Ma chi sarebbero questi giocatori validi? Due che il Torino lo conoscono e bene: Glik e Darmian. Sulla serietà dei due non ci sono dubbi. Primo punto a favore. Sulle capacità tecniche non si possono fare obiezioni. Secondo punto a favore. Per età non sono così vecchi, Kamil ha trentun anni e Matteo ventinove, quindi almeno tre-quattro anni di prestazioni di livello le garantiscono tanto più che non hanno avuto in passato infortuni di una tale gravità che ne abbiano minato il fisico. Terzo punto a favore. I loro cartellini hanno prezzi assolutamente abbordabili, infatti, stando alle valutazioni di Transfermarkt per Glik ci vorrebbero 8 milioni, il suo contratto con il Monaco scade nel 2021, e per Darmian 10, va in scadenza con il Manchester United nel 2020. Quarto punto a favore. Unico impasse è che guadagnano moltissimo Kamil 3,4 mln lordi all’anno e Matteo 3,5 mln in euro netti. Il Torino non elargisce più di 2 mln netti ai suoi giocatori, ma sia Glik sia Darmian hanno bisogno di rilanciarsi perché il Monaco quest’anno ha disputato un campionato pessimo chiudendo al diciassettesimo posto e nello United Matteo ha giocato pochissimo.
Con una buona trattativa, e Cairo in questo è uno specialista, dalla cessione di Izzo si potrebbero ricavare dai 25 ai 30 mln, per l’acquisto di Glik e Darmian non se ne spenderebbero più di 15-16 e come minimo resterebbero 9 mln. Se i due giocatori accettassero di ridimensionare un pochino il loro stipendio e spalmando i loro ingaggi su un quadriennale un’intesa la si troverebbe. Mazzarri perderebbe sì Izzo, ma con Glik la difesa del Torino, che già annovera N’Koulou, Djidji, Lyanco, Bremer e Bonifazi (anche se sulla permanenza di quest’ultimo non ci sono certezze), non si troverebbe più di tanto impoverita e con l’arrivo di Darmian, che può giocare sia a destra sia a sinistra, le fasce sarebbero ben sistemate e al completo con De Silvestri, Ansaldi e Ola Aina. Compiendo quest’operazione prima dell’inizio del ritiro oltretutto si metterebbero i due giocatori nella condizione di inserirsi al meglio nel gruppo e Mazzarri avrebbe modo di far capire loro alla perfezione la sua idea di gioco.
Il sacrificio di un big in un quadro di questo tipo una sua logica ce l’avrebbe.