Il ruggito di Nocerino: "Non sono venuto al Toro per vivacchiare! Il gruppo è fantastico. E sulla gara di ritorno..."
"Vincere aiuta a vincere", parola di Antonio Nocerino. Che sta diventando sempre di più un leader del "nuovo" Toro. Il centrocampista arrivato dal Milan, nonostante il tre a zero di Stoccolma, ha invitato i suoi compagni a mantenere alta la concentrazione in vista del ritorno: "La vittoria netta contro il Brommapojkarna ci consentirà di allenarci a Torino serenamente per una settimana. E’ un aspetto prezioso per noi: andremo a Mondovì, per l’ultima parte del ritiro estivo, nelle condizioni ideali. Ma in Europa non è mai, e ribadisco mai facile: nessuna partita è scontata e non puoi mai permetterti di abbassare la guardia. Io ne so qualcosa, perché con il Palermo ho vissuto proprio l’eliminazione dalla Coppa per mano degli svizzeri del Thun. A Stoccolma, comunque, il match sarebbe potuto finire tranquillamente 6-0 per noi e nessuno avrebbe potuto dire nulla. La squadra ha avuto fin dal primo minuto l’atteggiamento giusto, ha affrontato la sfida con intelligenza, maturità e pazienza: abbiamo dato un bel segnale". Anche perché una prestazione balbettante o, ancora peggio, un risultato negativo avrebbero sollevato subito un polverone: "Avevamo tutto da perdere, chissà le critiche se avessimo fatto un passo indietro". Nocerino ha poi elogiato lo spogliatoio: "Il bello di questo gruppo è che ognuno sa cosa fare in campo. C’è un’idea di gioco estremamente precisa, c’è un sistema ormai collaudato e oliato. In una struttura del genere chi arriva da un’altra realtà è avvantaggiato, perché l’inserimento è più agevole. Credo che siamo già a buon punto nel processo di integrazione per merito di un gruppo che lavora tanto e bene. C’è il piacere di stare insieme dentro e fuori dal campo". Infine una battuta sulla scelta di trasferirsi in granata: "Non sono al Torino per vivacchiare, altrimenti, per svernare, sarei rimasto al Milan. Avevo un contratto, stavo bene con tutti. Il fatto è che io ho bisogno di sentirmi protagonista, ho bisogno di sentirmi vivo, di essere importante. Ho voluto fortemente il club granata per rimettermi in gioco, perché non mi accontento mai. Questa squadra è l’ideale per me, è perfetta. Sono una persona molto attenta ai rapporti umani e qui sento il calore attorno a me. Per me essere al centro del Toro significa mettermi completamente al servizio dei miei compagni, del mio allenatore, del mio club. Sì, in campo parlo molto, è una mia caratteristica da sempre, nessuno si deve stupire. E’ il mio modo per mettermi a disposizione della squadra".