Il rinnovo di Belotti non deve essere un ripiego altrimenti rischia di essere un problema per Juric
Sulla professionalità di Andrea Belotti non si può discutere, ma se il rinnovo con il Torino arrivasse a seguito di mancanza di valide offerte da altri club allora potrebbe essere un problema. Juric lo ha già detto chiaro e tondo dopo l'amichevole con il Rennes che: “Vorrei che Belotti arrivasse e mi dicesse: voglio restare qua, sono il capitano del Toro. Vorrei che avesse pensato, dopo, dopo aver visto le immagini della partita di Rennes: io qui con ‘sto gruppo quest’anno segnerà 20 gol. C’è un’offerta di rinnovo contrattuale, dal mio punto di vista, enorme economicamente (3,2 milioni di euro netti a stagione più premi e più 1 mln di bonus alla firma, ndr) cifra che non prende nemmeno chi all’Atalanta segna 25 gol o Immobile. Poi sicuramente durante questi anni si sono accumulate scorie che tutti sanno ed uno pensa a questo oppure anche a altro”. Ed ancora “Come giocatore Belotti due anni fa era un top player assoluto, ma negli ultimi due campionati non è più stato cosi. Anzi, il suo ultimo anno non è stato buono dal mio punto di vista. Ma se si metterà a lavorare come si deve, noi avremo u grande giocatore. Come aveva detto Perinetti, che lo aveva portato al Palermo, Belotti deve avere la scintilla vera, giusta. Pare che l’abbia persa, non lo so se per il Toro o per altre ragioni”. E il mister aveva anche puntualizzato: “Non c’è una chiarezza pura per cui dici sì o no. Lui pensa a mille cose e lo capisco, magari anche al modi di giocare degli ultimi anni in cui non riusciva ad esprimersi. Ma se fossi Belotti direi: ora arrivo io, ci sono e ti faccio vedere chi sono, ti faccio vedere che non sono quello dell’ultimo anno, mister”.
Ecco se arriverà il rinnovo, ma se Belotti non avesse quella massima convinzione che chiede Juric allora rimarrebbe sempre, e a prescindere da tutto, nelle teste di Juric e del “Gallo” un qualche cosa che li potrebbe condizionare e questo rischia di andare a discapito del Torino. Anche perché a fronte di un rinnovo così importante dal punto di vista economico se le prestazioni di Belotti non fossero sempre da top player assoluto lasciarlo comunque in panchina, anche solo di tanto in tanto, di fatto costituirebbe un problema così come farlo giocare se la sua resa non fosse massima non solo in termini di generosità di prestazione, ma anche, e forse soprattutto, per continuità e numero di gol segnati. Una stagione come l’ultima, al netto dei problemi derivanti dall’aver avuto il Covid, da parte di Belotti non farebbe di certo bene né a lui, tenuto anche conto che la Nazionale deve conquistare la qualificazione al Mondiale in Qatar, né al Torino. E non va scordato che se Belotti post rinnovo tornasse sui livelli da top player assoluto, ma la squadra non fosse alla sua altezza sarebbe ugualmente un problema ed è per questo che mettendo al primo posto il Torino non basta il rinnovo di Belotti persino senza l’inserimento nel nuovo contratto di clausole rescissorie, ma servono rinforzi che permettano a Juric di mettere il “Gallo” nella condizione di segnare 20 gol. E oggi a due giorni dalla prima partita ufficiale, domenica alle 21 in Coppa Italia con la Cremonese, e a otto dalla prima di campionato con l’Atalanta il fatto che manchino un trequartista di ruolo, un difensore centrale che sia il sostituto di Bremer e un centrocampista capace di interrompere il gioco degli avversari e far ripartire immediatamente la squadra non può essere compensato dagli arrivi di Pjaca, Berisha, Warming e Stojkovic e dalla proposta fatta a Belotti per il rinnovo.