Il punto sul mercato granata: cosa serve, cosa manca
Il suono del gong delle ore 20 di lunedì 5 ottobre si avvicina, inesorabile. Con un Toro che, al netto delle preoccupazioni sul possibile rinvio della trasferta di Genova, si trova ancora in alto mare, dal punto di vista della composizione e della definizione della rosa. Vagnati intento a costruirla a immagine e somiglianza dello stile calcistico di Marco Giampaolo, la cui impostazione ancora deve prendere piede. Un po' tutti gli interpreti granata sono ancora lontani dall'entrare nella giusta forma mentis, a partire da Karol Linetty, pupillo per eccellenza del tecnico giuliese, decisamente lontano dai suoi standard di rendimento nelle prime due uscite di campionato. E, ora più che mai, serve fare il punto, per capire dove si è, ma, soprattutto, dove si va.
CHIARIMENTI SULLA DIFESA - In tre sul piede di partenza: Koffi Djidji (ancora in ballo le ipotesi legate a Spezia e Crotone, si sarebbe inserito anche il Parma), Armando Izzo (si cercano compratori davvero interessati), e Lyanco (stallo però sull'affare con lo Sporting Lisbona). Difficilmente partiranno tutti e tre, difficilmente resteranno tutti e tre. Ma è ora di rendere chiaro, in primis agli interessati, chi rimane e chi fa le valigie. Di contro, si tenta (e si tenterà fino alla fine) il colpaccio Andersen dal Lione, sul quale Giampaolo e Vagnati puntano tutto, ma davvero tutto. Se si chiudesse a breve, al netto dell'inserimento da parte della Fiorentina, i vertici granata potrebbero valutare di tenere in rosa sia Djidji sia Lyanco, assieme al confermato Buongirono, a patto che lo stesso accetti lo status di rincalzo. E accettare, così, un'eventuale offerta dalla Premier, in danàro sonante, per Gleison Bremer, comunque, per il momento, pressoché intoccabile. A margine, rimane aperta una piccola finestra sul cagliaritano Ceppitelli, senza dimenticare la pista legata al genoano Biraschi (spendibile anche come laterale destro).
FASCE LATERALI: SERVE ULTERIORE ESPERIENZA? - Mentre a sinistra si è dovuti ricorrere a un ulteriore innesto, quello di Nicola Murru, per colmare il vuoto lasciato dall'infortunio occorso a Rodriguez, non è scontato si resti come si è sulla corsia destra. Partito De Silvestri, arrivato un Vojvoda che sembra aver bisogno di un po' di tempo per entrare a regime col calcio italiano, è ancora al vaglio l'ipotesi di prestare Singo (in Serie B i club pronti ad accoglierlo sono molti), e di ricorrere a un innesto di maggior esperienza. Difficile pensare a nomi altisonanti, come Hysaj, o, in minor misura, Bereszynski, più facile si tratti di un colpo low-cost: i primi nomi a sovvenire sono quelli di Stryger Larsen (Udinese) e Sabelli (Brescia).
CERCASI REGISTA - Niente Biglia, niente Torreira, molto probabilmente niente Pulgar né Adrien Silva. Certo, resta aperta la pista Schone, oltre a quella legata al giovane argentino Fausto Vera. Senza dimenticare un possibile blitz dell'ultimo minuto per Petriccione, che, a dire il vero, proprio un regista non è, al netto della somiglianza col grande Luka Modric. Qualora la mediana rimanesse quella che è, in definitiva, Giampaolo sarà chiamato a sfogliare la proverbiale margherita, e tentare di adattare a vertice basso ideale del suo rombo uno tra Rincòn, Segre, e Lukic (con Baselli ancora fuori causa a lungo). Tutti con qualità per certi versi prossime al ruolo, nessuno esattamente congruente a ciò di cui l'allenatore è in cerca.
REPARTO OFFENSIVO IN CERCA D'AUTORE (E DI PIEDI BUONI) - Qualche novità un po' più incoraggiante, sul fronte di trequarti e attacco, appare in arrivo. Fuori Alex Berenguer, difficilmente adattabile allo stile "fraseggiato" di Giampaolo, in direzione Athletic Bilbao (con piena soddisfazione anche dell'iberico, che qualcosina di buono in tre anni di granata lo ha comunque mostrato), dentro, con probabilità di riuscita dell'operazione in netta crescita, l'uruguagio Gastòn Ramirez. Ennesimo "ex-allievo" del tecnico nativo di Bellinzona, ennesimo giocatore proveniente dalla Samp. Trequartista in senso stretto, impiegabile anche da mezzala offensiva in caso di occasionale passaggio al 4-3-3. Interessante la prospettiva che vedrebbe Ramirez e Verdi inventare gioco a supporto di Belotti; forse più interessante ancora quella legata all'integrazione di Joao Pedro, anche sacrificando l'ex-Bologna proprio in direzione Cagliari, per reparto d'attacco per mezzo del quale il Toro possa guardare verso i quartieri medio-alti, nella migliore delle ipotesi, della classifica. Con tendenzialmente due tra Zaza, Edera, e Millico, ancora in uscita.