Il mondo Toro eviti autogol per non avere rimpianti

17.02.2023 11:00 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
Ivan Juric
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Ivan Juric
© foto di © DANIELE MASCOLO

Tutti possono sbagliare dicendo o facendo cose che poi inevitabilmente hanno delle ripercussioni, l’importante è capire quando si sbaglia ed evitare che poi si inneschi un effetto valanga che può portare a conseguenze che l’autore o gli autori dell’errore forse neppure s’immaginavano o comunque non pensavano che le loro parole e i loro gesti avessero ripercussioni future di grande portata e magari persino contrarie a quanto effettivamente volessero. Ovviamente a meno che l’autore o gli autori dell’errore non agissero seguendo un piano stabilito da loro stessi oppure da altri divenendo così una sorta di “braccio armato” per fini altrui.

Lunga premessa, ma doverosa per affrontare le critiche mosse a Juric sul Filadelfia e l’accesso al pubblico da parte di alcuni tifosi che hanno voluto restare anonimi. Tutte le precedenti contestazioni con striscioni rivolti però contro la società e in particolare contro il presidente Cairo erano stati firmati da chi li esponeva. Juric ha sbagliato per primo quando parlando con qualche tifoso disse che aveva aperto mille volte i cancelli del Fila per far assistere gli allenamenti visto che lo aveva fatto una sola volta lo scorso 4 maggio prima che accadesse una seconda qualche giorno fa il 7 febbraio, dopo che era stato dato dai Vigili del Fuoco il Certificato Prevenzione Incendi che era scaduto e per ottenerlo dovevano essere fatti interventi di adeguamento alle norme si sicurezza vigenti. L’affermazione del mister era stata registrata e poi divulgata in una trasmissione radiofonica sul web “Osservatorio Granata” divenendo così virale nell’ambiente granata. Almeno discutibile se non scorretto il fatto della registrazione tenuto conto che era stata fatta senza che Juric sapesse di essere registrato per poi divulgare le sue parole. Si può arrivare a comprendere il perché della registrazione, ma resta la questione che neppure in tribunale sono ammissibili registrazioni di conversazioni fatte all’insaputa del diretto interessato o autorizzate dalla magistratura. Il mister si era poi scusato in conferenza stampa di aver detto cose non esatte e aveva anche chiarito il suo pensiero sui pochi tifosi che vanno allo stadio: "Non sapevo neanche che non si potesse entrare: questa è mia ignoranza. Mi hanno detto che manca un certificato (di Prevenzione Incendi rilasciato dai Vigili del Fuoco, ndr). Ogni tanto mi chiedono e io dico sempre sì, parlate con Marco Pellegri e se volete venire, venite. Ma non venite due giorni prima della partita quando provo i calci piazzati, ma se venite il martedì e si gioca la domenica è bello, non me ne frega (nel senso non è un problema, ndr). Non sapevo che ci volesse questo certificato, pensavo fosse tutto a posto. E’ nato su questo il discorso.
Per il resto, penso che il Torino è la quindicesima squadra per spettatori, non siamo così numerosi. Queste è la verità. Quello che è stato il passato, è il passato ma la verità è questa e se mettiamo le squadre che sono venute dalla Serie B siamo in zona retrocessione per numero di spettatori. Vorrei e mi manca, non da parte dei tifosi, ma in generale tutto. A Verona c’era, ma qui no. E il gatto che si morde la coda. Si tratta di chi spinge per primo. Vorrei che ci fosse più entusiasmo. Siamo decimi e con la situazione che c’era due, tre anni fa quando c’era una grande perdita di soldi per cui è un grande successo, ma c’è sempre scontentezza che si trasferisce alla squadra. E’ come se io chiedessi tanto a un giocatore e lui non me lo può dare e allora diventa depresso perché il mister mi chiede e io non riesco a dargli ciò che vuole. La squadra dà il massimo e se le si chiede troppo va in depressione: bisogna essere intelligente e capire questo. Vorrei che da fuori ci fosse grandissimo entusiasmo e che si andasse avanti tutti insieme così saremmo tutti più felici. Secondo me, certe cose si stanno facendo, magari non con la velocità che tutti vorrebbero, ma pian piano si stanno facendo le cose da quando sono qui. Vorrei più felicità ed entusiasmo”.

I tifosi erano accorsi in 500 in una mattina lavorativa e di sicuro s’immaginavano che altre volte, diciamo almeno una a settimana, i cancelli del Fila si aprissero per farli entrare, ma dal 7 febbraio non è più accaduto e così martedì davanti ai cancelli del Fila sono comparsi striscioni rivolti a Juric che contestavano la chiusura. “Juric solo chiacchiere”, “Oggi chiuso”, “Niente selfie”, “Juric bla bla bla”. Per la prima volta alcuni tifosi hanno contestato l’allenatore che dal suo arrivo ha ridato gioco al Torino, ha risollevato la squadra, dopo due stagioni a rischio retrocessione, portandola lo scorso anno al 10° posto e quest’anno attualmente è al 7°, valorizzando giocatori, superando tante difficoltà ad iniziare dall’avere rose incomplete e consegnategli tardivamente e vedersi la scorsa estate smantellata la squadra e dover quindi ricominciare da capo. Altri tifosi, per la verità la maggioranza, subito dopo l’esposizione degli striscioni di contestazione si sono schierati in rete dalla parte di Juric.

Puntare il dito contro Juric è almeno bizzarro e irriconoscente soprattutto se contestualizzato in un momento del campionato in cui la squadra sta lottando per provare ad andare ai preliminari di Conference League e con l’allenatore che ha sì ancora un anno di contratto, ma che potrebbe non rinnovare e forse persino andare via prima alla fine di questa stagione perché chiede alla società un progetto sportivo che gli permetta di alzare l’asticella: obiettivo che può essere raggiunto solo se non vengono ceduti i giocatori migliori e se la rosa sarà implementata con calciatori di qualità nei ruoli dove ci sono carenze.
Se a fine stagione Juric andasse via sarebbe positivo per il Toro? perché è questa la possibile conseguenza di mettere in discussione un allenatore che avrà anche detto qualche parola sbagliata e aver aperto finora quasi mai le porte del Fila, ma che con i fatti ha dimostrato ampiamente che lui al Toro ci tiene e vuole ridargli lustro come sarebbe giusto per la storia granata e come i tifosi chiedono da tempo. Juric può, se vorrà, rimediare alle sue pecche, ma chi lo mette in discussione vuole forse favorire il suo addio poiché è sicuro che arriverà un allenatore migliore che di certo riporterà il Toro in Europa?
#iostoconJuric.