Il centrocampo deve fare la differenza, ma finora non ha convinto del tutto

Le fortune dei granata passeranno inevitabilmente dall’apporto dei giocatori del reparto centrale, sia interni sia esterni.
18.10.2018 13:30 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
Baselli e Berenguer
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Baselli e Berenguer
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Una squadra per ottenere risultati positivi ha bisogno di un centrocampo attento sia in fase difensiva sia in quella offensiva, dinamico, muscolare e capace di dettare i tempi di gioco, leggere le situazioni tattiche che si verificano in campo e, magari, anche saper prevenire le mosse degli avversari. L’equilibrio è dato proprio dalla mediana, però, se in mezzo al campo qualche cosa s’inceppa a risentirne è il gioco e la squadra va inevitabilmente in affanno oppure si perde in un possesso palla sterile e fine a se stesso.

Rincon, Baselli, Soriano, Meïté e Lukic non hanno ancora dato il giusto equilibrio. Gli esterni Ansaldi e De Silvestri sono stati condizionati il primo dall’infortunio, trauma distorsivo al ginocchio destro con interessamento del compartimento mediale, e il secondo da acciacchi, contrattura muscolare alla coscia destra, e Berenguer, Ola Aina e Parigini si stanno ritagliando degli spazi, ma soprattutto i primi due non sempre hanno convinto quando sono stati utilizzati, un po’ per mancanza d’esperienza e un po’ per qualche limite tecnico in particolare in fase difensiva, nel saltare l’uomo, nella visione del gioco e nella precisione dei passaggi.

Mazzarri, al netto della forma fisica dei giocatori, deve individuare chi tra gli uomini che ha a disposizione è più adatto a interpretare il gioco che vuole proporre e chi s’integra meglio con i compagni in modo che le giocate siano produttive. Il Torino ha bisogno di un centrocampo efficiente per non mettere in difficoltà i difensori e, soprattutto, per rifornire adeguatamente gli attaccanti. Già domenica pomeriggio al Dall’Ara con il Bologna, squadra alla portata dei granata, il centrocampo dovrà dare risposte ed essere più funzionale di quanto si è visto nelle prime otto giornate, solo così il Torino potrà avere certezze e lottare con determinazione per un posto utile per l’Europa League.