Il calendario del Torino forse è meno terrificante di quanto appaia, ma dipenderà tutto dal mercato e Cairo al momento sta sul generico

Il calendario del Torino forse è meno terrificante di quanto appaia, ma dipenderà tutto dal mercato e Cairo al momento sta sul genericoTUTTOmercatoWEB.com
Urbano Cairo
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Oggi alle 12:00Primo Piano
di Elena Rossin
fonte Elena Rossin

Ieri a “La Partita della Leggenda” con chiunque si parlasse, ex giocatori, artisti e tifosi, del calendario del Torino per il prossimo campionato, uscito poco prima che iniziasse l’evento al Filadelfia, tutti lo ritenevano durissimo, soprattutto l’inizio. Già perché affrontare nell’ordine Inter in trasferta, Fiorentina in casa, Roma nella Capitale, Atlanta al Grande Torino, Parma al Tardini, Lazio in trasferta e Bologna al Dall’Ara, i più ottimisti dicevano se facciamo cinque o sei punti possiamo ritenerci fortunati, mentre i più pessimisti non andavano oltre i tre. Certo a primo acchito è un inizio in salita, ma se si pensa allo scorso anno quando il Torino dovette affrontare Milan, Atalanta, Venezia, Lecce, Verona, Lazio, e Inter non se la cavò così male anzi, fece 11 punti e alla 5ª giornata era primo in classifica in beata solitudine. Certo nell’avvio del passato campionato c’erano anche il Venezia neo promosso e Lecce e Verona che poi hanno lottato fin quasi all’ultima giornata per salvarsi, però qualcuno avrebbe scommesso che nelle prime due giornate i granata di Vanoli avrebbero pareggiato col Milan e battuto l’Atalanta? Di certo ben in pochi, per non dire nessuno. Affrontare a inizio stagione squadre dall’organico e dalle e ambizioni ben superiori può essere addirittura un vantaggio perché di solito fanno una preparazione finalizzata all’inizio delle coppe europee, le fasi a campionato iniziano verso la metà di settembre circa tre settimane dopo il via del campionato, e hanno molti giocatori tra i più forti che rientrano dopo dalle vacanze perché la loro stagione è più lunga visto che sono impegnato con le Nazionali. E poi quest’anno c’è anche da valutare che Inter, Fiorentina, Roma, Atalanta, Parma (Chivu è in procinto di trasferirsi all’Inter) e Lazio hanno cambiato allenatore, anche il Torino per la verità però i granata vogliono sì provare a piazzarsi in un posto utile per le coppe europee, ma per farlo prima devono raggiungere la salvezza e poi vedere se hanno le basi concrete per andare oltre.

Già andare oltre la salvezza, ma qui subentra il mercato perché Cairo può dire, come ha fatto due giorni fa a Sky Sport, parlando dell’Europa: “E’ un obiettivo che avviamo, però è meglio non sbandierarlo troppo perché è, per me, è meglio partire a fari spenti . Per altro, a parte questa stagione, nelle ultime due stagioni (con Juric, ndr) arrivammo all’ultima giornata in cui ci giocavamo ancora l’Europa perché de stagioni fa perdemmo in casa con l’Inter  e la Fiorentina vinse a Sassuolo e andò in Conference League e l stagione successiva, quella scorsa, la Fiorentina non vinse a Conference e quindi noi non ci andammo e arrivammo noni. Per cui, insomma, però qualche cosa di buono lo abbiamo fatto, ma certamente l’obiettivo è fare un passo avanti: senza fare proclami eccessivi però l’obiettivo è di migliorarci”. Ma le parole del presidente del Torino,  come al solito quando parla di obiettivi, restano vaghe in quanto indicano la volontà di migliorarsi, di fare un passo avanti. Partendo dai fatti concreti, quest’anno il Torino è arrivato all’11° posto per cui fare un passo avanti significa arrivare al 10° posto? Al 9°? Forse all’8° facendo già un passo lungo. Quest’ano il Milan che è arrivato 8° ha conquistato 63 punti ben 19 in più del Torino ed è comunque rimasto fuori dalle coppe europee poiché l’Italia aveva a disposizione sei posti e grazie alla vittoria in Coppa Italia del Bologna anche i felsinei, arrivati noni con 62 punti hanno ottenuto l’accesso all’Europa League portando a sette le squadre italiane in Europa. Nella stagione scorsa grazie al ranking Uefa di posti l’Italia ne aveva di più, 8, però il Torino rimase comunque fuori perché in campionato si piazzò al 9° posto, ma la Fiorentina,  8ª con 7 punti in più dei granata, fu l’ultima squadra ad accedere alle coppe europee. Nella stagione 2022-2023 la Fiorentina che arrivò all’8° posto con 56 punti andò in Conference perché la Juventus fu penalizzata di 10 punti altrimenti i suoi 53 punti non le sarebbero bastati infatti i bianconeri pur con la penalizzazione ne avevano 62 e la Roma arrivata sesta 63, mentre il Torino ne conquistò 53 arrivando 10° con il Bologna davanti di 1 lunghezza. Nella stagione 2021-2022 I posti in Europa per le italiane furono 7 e l’ultimo lo ottenne la Fiorentina grazie ai 62 punti fatti, mentre il Torino arrivò 10° a pari punti col Sassuolo in virtù dei 50 punti ottenuti con davanti Verone e Atalanta con rispettivamente 53 e 59 punti. E’ inutile andare a ritroso perché nelle stagioni 2020-2021 e 2019-2020 il Torino si salvò per il rotto della cuffia.

Riavvolgendo il nastro e tornando al calendario, dopo le prime 9 giornate sulla carta gli impegni per il Torino diventano meno gravosi ad eccezione di due: il derby all’11ª giornata in casa della Juventus e il Milan alla 14ª al Grande Torino. Per il resto, in ordine: Pisa neo promosso; Como, alla seconda stagione in A;  Lecce; Cremonese, neo promossa; Sassuolo, neo promosso; Verona e Udinese. Il Torino per cui se anche malauguratamente avesse un inizio di stagione difficile avrebbe  la possibilità di aggiustare la propria classifica nella seconda parte del girone d’andata.
Al giro di boa ancora un inizio che potrebbe essere complicato con Atalanta a Bergamo e Roma in casa. Poi si alternano gare dal coefficiente di difficoltà più semplice, o se si preferisce più abbordabili, ad altre con squadre che saranno più attrezzate e che punteranno con decisione a un posto in Europa. Como (trasferta), Lecce (c.), Fiorentina (t.), Bologna (c.), Genoa (t.), Lazio (c.), Napoli (t.), Parma (c.), Milan (t.). Poi il finale che spaventa molti con la Juventus all’ultima giornata e come dice Davide Barra, presidente del Toro Club Punt Masin, “non vorrei che ci ritrovassimo a doverci giocare la salvezza con la Juventus e magari loro sono in lotta per un posto in Champions e ci mandano in Serie B”. Ipotesi possibile, però nelle ultime otto giornate a parte l’Inter alla 34ª e appunto la Juventus alla 38ª le altre sono tutte con avversarie alla portata: Pisa (t.), Verona (c.), Cremonese (t.), Udinese (t.), Sassuolo (c.) e Cagliari (t.).  Non si dovrebbe, il condizionale e d’obbligo, quindi arrivare all’ultima giornata per giocarsi il tutto per tutto che sia salvezza o altro.

Tornando al mercato che fa sempre la differenza a tal proposito sempre Cairo, a Sky Sport, ha detto rispondendo alla domanda diretta su cosa ci si deve aspettare dal mercato del Torino e se Baroni ha fatto richieste specifiche: “Beh, diciamo non abbiamo ancora … (non conclude la frase, ndr). Sicuramente adesso Vagnati sta parlando con lui. Io l’ho visto un paio di volte e, diciamo, non abbiamo fatto propriamente discorsi di calciomercato, sicuramente dobbiamo potenziare la nostra rosa e abbiamo le idee chiare su cosa fare. Può essere che evidentemente un giocatore,  o due, possa essere ceduto, ma come accade un po’ dappertutto, lo dico chiaramente perché non voglio essere quello che dice che non venderò nessuno e poi invece facciamo delle cose opposte. Però certamente l’obiettivo è di fare le cose giuste per rinforzare la squadra”. E su Ricci se sia il più richiesto in questa fase iniziale del mercato Cairo ha risposto: “Mah, allora consentitemi di non fare nomi perché, secondo me, non è giusto farli. Per il momento non ho nessuna trattativa intavolata con nessuno per cui non voglio dire una cosa o l’altra. Potrebbe anche che non sia lui, ma un altro. Non p detto, non è detto. Certamente ragioneremo per bene e faremo le scelte giuste. Ovviamente con l’occhio poi a fare investimenti per potenziare la squadra che deve, evidentemente, partire il più presto possibile con giocatori che diano  un valore aggiunto alla squadra”.
Parole quelle di Cairo che nella sostanza sono il copia/incolla di quelle pronunciate tantissime altre volte, il presidente del Torino è stato un po’ più accorto o forse anche scaltro quando ha parlato delle cessioni “non voglio essere quello che dice che non venderò nessuno e poi invece facciamo delle cose opposte” e  nel rivelare che “per il momento non ho nessuna trattativa intavolata con nessuno”. Chissà quindi se le ha Vagnati?

Morale della favola, fare un passo avanti potrebbe servire a poco o nulla e per ottenere di più al fine di conquistare un posto utile per le coppe europee serve un mercato che attrezzi la squadra per essere davvero competitiva.
Ben arrivato mister Baroni e tanti auguri, davvero.