Il 4 maggio il Fila aperto ai tifosi è lodevole, ma deve accadere anche in altri giorni
Il Grande Torino è diventato leggenda per i meriti sportivi di giocatori straordinariamente forti che vincevano e che poi in un pomeriggio piovoso sono periti il 4 maggio 1949 nello schianto a Superga dell’aereo che li riportava a casa dopo un’amichevole giocata a Lisbona con il Benfica, ma anche per lo stretto rapporto che c’era con i propri tifosi. Erano altri tempi e il calcio era molto diverso però la simbiosi che c’era fra la squadra e la sua gente ne amplificava la potenza, la alimentava e chi nuovo arrivava da fuori o iniziava da giovane calciatore a farne parte indossando la maglia granata ne percepiva il valore, lo apprendeva giorno dopo giorno diventandone parte integrante. Oggi non è più così. Certo i giocatori sono informati che il Torino ha fatto la storia del calcio italiano e internazionale - all’epoca degli Invincibili non c’erano le coppe, ma solo la Nazionale però il valore del Toro era ben noto anche all’estero – ma questo resta una cosa distante nel tempo, quasi come ci si approccia a una civiltà antica che ha sì nell’attualità dei discendenti, ma che resta racchiusa nel suo tempo. Qualche giocatore conosce bene il valore e lo spirito granata assurto ai massimi livelli proprio grazie al Grande Torino e poi in seguito alimentato da altri quali, su tutti ad esempio Gigi Meroni, Giorgio Ferrini e Paolo Pulici. Oggi c’è Andrea Belotti che sulla scia di quei grandi campioni incarna quello spirito, ma non c’è più tutta la squadra a farlo proprio e a trasmetterlo ai nuovi giocatori ed anche ai nuovi tifosi.
E’ lodevole che domani il Filadelfia, luogo simbolo, la casa del Grande Torino e di tanti altri prima e dopo di lui, riapra la sua porta ai tifosi come comunicato dalla società ieri: “Il Torino FC comunica che l'allenamento di mercoledì 4 maggio, allo stadio Filadelfia, si svolgerà a porte aperte. I tifosi potranno assistere alla sessione mattutina muniti di biglietto gratuito, che sarà distribuito all'ingresso di via Filadelfia. I cancelli saranno aperti dalle ore 11 e all’impianto potranno accedere un massimo di 2.000 persone”. Resta però un una tantum. Infatti era dai tempi di Moreno Longo allenatore, guarda caso un figlio del Filadelfia, nel 2020 prima della pandemia che i tifosi non potevano più accedere al Fila, ma anche in tanti anni prima del Covid la possibilità per la gente del Toro di assistere agli allenamenti e di entrare in contatto con i propri beniamini era ridotta al minimo, se non per lunghi tratti insistente.
Fra sì che torni ad esserci un rapporto diretto e continuativo fra i giocatori e i tifosi per quanto oggi non sarebbe più così stretto come ai tempi del Grande Torino o dell’ultimo scudetto, quando nel cortile del Fila tutti i giorni calciatori e tifosi si ritrovavano e interagivano con chiacchiere e scambi di opinioni, sarebbe comunque un aiuto per trasmettere a tutti i giocatori un maggiore senso di appartenenza e questo gioverebbe anche ai risultati sportivi, ma servirebbe anche a riavvicinare la società ai tifosi, l’emorragia di presenze allo stadio negli ultimi anni dovuta sicuramente agli scarsi risultati, ma anche a una gestione a 360° non condivisa è l’evidente prova che c’è una frattura che non fa bene a nessuno.
Aprire le porte del Fila il 4 maggio è doveroso, farlo anche in altri giorni sarebbe lungimirante.