Il 3-5-2 prudente di Ventura contro il 4-3-3 offensivo ed equilibrato di Reja
Chissà se sarà vincente l’atteggiamento guardingo e attendista del Torino pronto a colpire in contropiede oppure quello più spavaldo, ma allo stesso tempo accorto e attento a non subire dell’Atalanta? Impossibile a dirsi perché Ventura e Reja preparano le partite e fanno giocare le loro squadre partendo da un concetto differente di gioco e plasmano i loro giocatori infondendo loro mentalità diverse. In assoluto una tattica non è migliore dell’altra, se s’interpretano bene. Un atteggiamento offensivo che poggia su un equilibrio dei vari reparti sicuramente dà i suoi frutti e di primo acchito sembrerebbe pagare di più del giro palla attendista che però ha nelle ripartenze e nelle verticalizzazioni armi che possono risultare micidiali.
Ventura può contare su Bovo, che ha scontato la squalifica che lo ha tenuto fuori nella gara con l’Inter, e anche su Peres che ha superato l’affaticamento ai muscoli flessori e adduttori della coscia sinistra e forse su Jansson che è tornato ad allenarsi con il gruppo. Per il difensore centrale, però, il discorso è più delicato perché ha già avuto una ricaduta post operazione estiva volta a risolvere la tendinopatia rotulea cronica al ginocchio sinistro, quindi il suo stato di forma deve essere ottimale anche solo per essere convocato. Sicure, invece, le defezioni di Avelar, Farnerud e Obi ancora tutti alle prese con il recupero dai rispettivi infortuni. Reja può contare sulla fantasia di Moralez e Gomez che vengono esaltati dall’impianto di gioco del possesso palla nella metà campo degli avversari che lui ha studiato per metterli nelle condizioni di incidere positivamente. Anche l’allenatore dell’Atalanta, però, deve fare i conti con giocatori indisponibili, infatti, Dramè è infortunato. Toloi accusa un affaticamento ed è in forse, mentre Pinilla è squalificato.
Il Torino deve tirarsi fuori dal periodo negativo in cui è piombato dopo l’inizio di stagione molto positivo, l’Atalanta ha l’occasione di tenere un ritmo che l’ha portata, malgrado qualche inciampo qui e là, a scalare la classifica fino al settimo posto occupato oggi in coabitazione con Juventus e Lazio e con tre lunghezze in più del Torino. La classifica dice che dal quinto al sedicesimo posto ci sono tredici squadre stipate in dieci punti e una vittoria o una sconfitta può cambiare molto la situazione facendo avanzare o indietreggiare parecchio qualunque di queste squadre. Dire che Torino e Atalanta puntano a vincere è assolutamente scontato, ma per i granata è quasi un obbligo per non trovarsi invischiati in quella zona paludosa e grigia delle squadre che stanno poco sopra la zona retrocessione.