Idea El Kaddouri. Ma è proprio lui il faro in mediana che serve al Torino?

Il ritorno di El Kaddouri creerebbe un dualismo con Baselli. Il belga-marocchino ha doti tecniche e conosce il gioco di Ventura, ma nei suoi trascorsi granata si è fatto notare anche per la discontinuità.
13.01.2016 11:51 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin per Torinogranata.it
Idea El Kaddouri. Ma è proprio lui il faro in mediana che serve al Torino?
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Dopo il ritorno di Ciro Immobile - è arrivato in città ieri sera, questa mattina sta svolgendo le visite mediche e appena le avrà finite è previsto che si alleni con i nuovi-vecchi compagni alla Sisport, in attesa dell’ufficializzazione del suo tesseramento - potrebbe esserci un secondo giocatore a ripercorrere la strada che lo riporta al Torino: El Kaddouri. Che alla squadra di Ventura serva un centrocampista è risaputo e Omar avrebbe il vantaggio di conoscere il gioco e quindi si tratterebbe di un altro calciatore pronto subito. Fin qui tutto bene, però. Eh già il rovescio della medaglia c’è e tutti sanno il perché: la discontinuità del belga-marocchino. A Torino è stato due stagioni in prestito dal Napoli e a lui sono sempre state riconosciute doti tecniche e capacità poiché sicuramente ha contribuito ad arrivare al settimo posto che è valso il ritorno in Europa League, grazie all’esclusione del Parma e questo va sempre ricordato per essere molto equilibrati nei giudizi, e poi a vivere l’esperienza europea fino agli ottavi di finale. Ma a fronte di questi oggettivi riconoscimenti tutti si ricordano certe sue prestazioni molto sotto le aspettative, dove non ha inciso per niente. Quest’estate non ha fatto chissà che cosa per restare in granata allettato dal tornare a Napoli e disputare l’Europa League e lottare per lo scudetto, anche se il campo finora non l’ha visto molto perché, come già accaduto nei suoi trascorsi al club partenopeo prima con Mazzarri e poi con Benitez, Sarri come i suoi predecessori lo tiene spesso in panchina non considerandolo un titolare. El Kaddouri, infatti, vanta nove presenze in campionato per un totale di 160’ e sempre da subentrante e senza gol, ma con un assist, una da titolare in Coppa Italia con una rete all’attivo e cinque in Europa League di cui quattro da titolare con un gol e una da subentrante.

Magari per una squadra come il Napoli che lotta per lo scudetto El Kaddouri non può essere più che una riserva e al Torino, che ha ambizioni più modeste, può essere invece un titolare senza problemi, però di qui a assurgere a faro che illumina il gioco di Ventura, almeno stando ai suoi trascorsi in granata, ce ne corre. Tutti ricordano bene che quando Omar era al Toro si notava la mancanza di un uomo a centrocampo che facesse fare il salto di qualità alla squadra. I dubbi non riguardano solo la continuità di El Kaddouri perché ci sarebbe anche il dualismo che si verrebbe a creare con Baselli che finora Ventura ha utilizzato come mezzala sinistra, stesso ruolo che occupava Omar quando era un granata, al massimo qualche volta era utilizzato a destra. E’ vero che sia El Kaddouri sia Baselli possono giocare anche in altri ruoli, Omar è principalmente un trequartista e all’occorrenza seconda punta o anche mezzala destra e Daniele potrebbe essere messo al centro o pure lui spostato a destra, però se uno non è proprio il doppione dell’altro poco ci manca. Il rischio che sia non così semplice collocarli entrambi in campo c’è, tanto più che attualmente nel ruolo di mezzala destra ci sono Acquah e Benassi.

Il discorso è sempre lo stesso: al Torino una volta per tutte si deve prendere un centrocampista che faccia la differenza e non sopperire questa lacuna con giocatori giovani di una certa prospettiva, alcuni con tanta buona volontà e spirito d’abnegazione e altri, diciamo così, alle volte un po’ svagati o calciatori più esperti, ma con qualità tecniche che presentano limiti e investirli di compiti che non possono assolvere con piena soddisfazione per il gioco e la resa in campo.