I veri affari di mercato si fanno adesso. Servono certezze sul ds e sugli obiettivi
Non si può aspettare la fine della stagione e l’apertura ufficiale del calciomercato per impostarne le strategie perché è in questo periodo che i club effettuano importanti contatti in modo da non farsi sfuggire i giocatori che interessano per la prossima stagione. A questo punto non c’è allenatore o dirigente che non si sia fatto un’idea precisa su pregi e difetti della propria squadra e, quindi, si sa benissimo quali giocatori saranno confermati e quali non rientrano nei piani tecnici per svariate ragioni. Allo stesso tempo si stanno delineando le richieste altrui per i propri giocatori e di conseguenza si sa chi è nel mirino di club che potrebbero avere proposte più convincenti delle proprie per trattenere calciatori di livello.
E’ vero che c’è differenza nel formare una squadra per l’Europa League oppure solo per il campionato e la Coppa Italia e questa variabile potrebbe frenare un po’ in casa Torino, ma agendo con due piani già approntati si possono imbastire discorsi che appena arrivano certezze dal campo devono essere trasformati in trattative definitive. Ovviamente bisogna avere la sicurezza su chi agisce e il fatto che Petrachi sia finito nel mirino della Roma può diventare, se non é già, un bel problema che solo Cairo può risolvere. Il presidente deve chiedere e ottenere certezze in merito dal direttore sportivo e se Petrachi fosse sensibile alle lusinghe della Roma allora Cairo o gli prolunga il contratto in scadenza a giugno 2020 ritoccando anche gli emolumenti in modo significativo oppure gli dà il via libera per accettare la proposta giallorossa e decide subito chi prendere come nuovo ds. In quest’ultimo caso o promuove Bava, che bene ha fatto nel settore giovanile, oppure vira su altri che già si sono cimentati con le dinamiche del mercato della Serie A come possono essere Osti della Sampdoria, Corvino della Fiorentina, Mirabelli ex Milan, Pecini ex capo dei talent scout della Sampdoria e adesso direttore generale dell’Empoli o Faggiano del Parma, tutti nomi che circolano. Molto difficile, invece, Berta direttore dell’aerea tecnica dell’Atletico Madrid che guadagna moltissimo ed é nel mirino di Paris Saint Germain e Manchester United.
La dirigenza del Torino sa già di avere giocatori che sono in scadenza di contratto Moretti, Ichazo e Rosati. Ci sarebbe Belotti da blindare, il capitano è legato al Torino fino a giugno 2021 ma è da un po’ che si vocifera di un prolungamento del rapporto. N’Koulou ha il contratto in scadenza nel 2020 e stante le sue prestazioni si possono facilmente prevedere assalti sia dall’Italia sia dall’estero che sarebbe meglio scongiurare subito. Anche per quel che riguarda Parigini da un po’ di tempo si sussurra di un rinnovo che ne prolunghi il rapporto oltre il 2020. Per quel che riguarda Aina pochi giorni fa Petrachi è stato a Londra e dovrebbe averne definito il ricatto. Anche per Djidji si attende il riscatto.
Non è un segreto che il Torino sia alla ricerca di un attaccante, un esterno destro e un jolly per la trequarti, ma considerando che Mazzarri predilige il 3-5-2 più ancora servirebbe un interno di centrocampo con fisico, visione del gioco e piedi buoni. Ci sono da tempo giocatori che sono nel mirino del club granata, un esempio su tutti Lazzari della Spal. Il giocatore è un esterno destro, ha 25 anni, un contratto fino al 2023, interessa e non poco a Napoli e Inter e il costo del suo cartellino si aggira sui 18-20 milioni. A parte la considerazione che Lazzari è seguito dal Torino da almeno due anni e prima costava meno, se il club di Cairo non fa un’offerta ufficiale e per una cifra congrua finirà che il giocatore finirà per vestire qualsiasi maglia tranne quella granata. Non è piccola la cifra di 18-20 mln, ma se è Lazzari l’elemento che serve per la fasci destra allora l’affondo va fatto subito e i soldi non mancano in quanto il Torino incasserà 8 milioni dal Besiktas per il riscatto di Ljajic (1,5 prestito oneroso e 6,5 riscatto obbligatorio) e almeno 10 dal Rennes per quello di Niang, non saranno i 15 spesi dai granata per averlo dal Milan, però, il club francese non ha l’obbligo del riscatto, ed ecco che così praticamente si arriva alla cifra che la Spal chiede per Lazzari. A prescindere che il Torino giochi in Europa League il prossimo anno, certe operazioni di mercato vanno fatte e allora perché non farle subito?