I torti subiti sono evidenti ma si deve andare avanti: c’è il Bologna
Al Torino mancano almeno tre punti in classifica non per demeriti propri, ma per errori arbitrali e doverlo dire alla terza giornata di campionato è particolarmente pesante, poiché è come se la squadra fosse stata defraudata di un punto a partita. Non si pretende che in futuro i tre punti vengano restituiti perché questo vorrebbe dire danneggiare qualche altra formazione e vincere facile al popolo granata non piace, ma si ha tutto il diritto di pretendere che non accadano mai più situazioni come quella con l’Atalanta quando Yepes impedì a Padelli di uscire propiziando il gol di Stendardo che sbloccò la partita o come è accaduto con il Milan quando Larrondo era a terra a causa della rottura del quinto metatarso del piede destro (oggi sarà operato e starà fuori dai quaranta ai cinquanta giorni) e non per perdere tempo visto che mancavano pochi minuti alla fine della gara e il Torino era in vantaggio, quindi nessuna furbata da parte del giocatore granata, e non è stato possibile soccorrerlo e sostituirlo, malgrado la palla fosse uscita dal terreno di gioco e di fatto l’azione era interrotta.
Gli arbitri possono sbagliare, è umano, così come gli assistenti, ma da quando oltre al direttore di gara, a due guardalinee e al quarto uomo ci sono anche due giudici di porta, quindi ben sei persone preposte e pagate per vigilare su cosa accade in campo e far svolgere regolarmente la partita secondo le norme in vigore risulta difficile pensare che dodici occhi non riescano a vedere se un giocatore fa ostruzione o se è a terra infortunato e chiede a gran voce di essere sostituito, non si tratta di discrezionalità bensì di saper svolgere il proprio lavoro senza distrazioni e in modo tempestivo. La credibilità del calcio che muove milioni di euro passa anche da questi episodi, che se ripetuti allontaneranno sempre di più gli spettatori e quando il loro numero si sarà ridotto in modo significativo anche i lauti compensi e il grande giro d’affari inevitabilmente calerà. Non si sta accusando la classe arbitrale di essere in mala fede o di avercela con il Torino, ma c’è bisogno che direttori di gara e assistenti prestino maggiore attenzione in modo che il campionato non venga falsato, oggi purtroppo lo è e tutti lo sanno.
Il Torino non può essere risarcito e deve voltare pagina, infatti, questa mattina sono ripresi gli allenamenti perché domenica affronterà il Bologna, una squadra che come quella granata, ha come obiettivo prima di tutto conquistare i punti per la salvezza e poi scalare il più possibile la classifica. La testa dei giocatori granata deve essere sgombra da pensieri relativi al passato e il cervello deve essere concentrato sul futuro, in modo da scendere in campo al Dall’Ara con la determinazione a giocare al meglio delle proprie capacità senza commettere errori e provare a portare a casa punti, sperando che non ci siano sviste da parte di chi deve far svolgere regolarmente la partita.