I riscatti e almeno una cessione condizioneranno il mercato del Torino

10.06.2023 11:00 di Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
Davide Vagnati
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Davide Vagnati
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Per andare a fare la spesa e tornare a casa con la lista tutta spuntata e con buoni prodotti occorre avere il borsellino pieno di soldini, altrimenti o si deve rinunciare a qualche cosa oppure ci si deve accontentare di abbassare la qualità di ciò che si prende. Avviene così anche nel calcio e non c’è da illudersi che si possa sopperire del tutto con i prestiti perché nessun club cede con questa formula giocatori importanti al più giovanotti di belle sperane da far crescere oppure  chi non rientra nei piani tecnici o perché reduce da infortuni o perché non considerato abbastanza performante per gli obiettivi che si vogliono raggiungere oppure perché ha qualche problema caratteriale. Vagnati quindi per alzare l’asticella del Torino ha bisogno che Cairo gli metta a disposizione un bel gruzzolo. Juric si sa che cosa vuole: 1) che non venga smantellata la squadra come accaduto l’estate scorsa seppur possa accettare una cessione di un giocatore che permetta di fare cassa, 2) avere la rosa completa in tutti i ruoli con adeguati ricambi, 3) immettere nell’organico non solo calciatori da far crescere, ma anche qualcuno di comprovata esperienza.

Il primo passo è inevitabilmente non smantellare la squadra quindi, anche perché lo impongono le regole del calciomercato, vanno risolti i prestiti e quelli importanti sono tre: Vlasic, c’è tempo entro le 23:59 di oggi, Miranchuk, entro il 16 ossia venerdì prossimo e Lazaro. Il conto totale fa 30 milioni di euro. Vagnati può utilizzarle una tale cifra, sempre che l’abbia a disposizione? Sta provando a chiedere sconti al West Ham, all’Atalanta o nel caso rinegoziare il prestito, e all’Inter per cui si può presupporre o che non abbia tutti i soldi oppure che ne voglia risparmiare il più possibile per poterli utilizzare per altre operazioni di mercato. Ed è evidente che se tutti e tre resteranno il mercato prenderà una certa piega, ma se uno o più alla fine non saranno riscattati la rotta dovrà inevitabilmente cambiare.

Una cessione per fare cassa è accettabile I nomi sono risaputi Schuurs, Buongiorno, Ricci, Ilic e Singo sono i giocatori che più di tutti interessano ad altri club. I primi quattro il Torino vorrebbe trattenerli, ma, come ha detto Juric, se arrivasse un’offerta importante, superiore ai 30 mln, per Schuurs sarebbe inevitabile cederlo. Il sacrificabile quindi sarebbe Singo che ha il contratto in scadenza nel 2024 e che piace fra le altre alla Juventus. Ma quanto potrebbe il Torino ricavare da Singo? Il noto sito Transfermarkt valuta il suo cartellino 14 mln, l’aggiornamento risale all’11 novembre 2022 per cui tenuto conto che ha 22 anni e margini di crescita si può dire che ricavarne 16 mln sarebbe una cifra ragionevolmente ipotizzabile.

Oltre a una cessione eccellente ci sono anche i giocatori in scadenza il 30 giugno. Djidji su tutti per il quale Juric pubblicamente già più volte si è sbilanciato dicendo che vorrebbe rimanesse, mentre altri si sa già che andranno via: Aina e Adopo. E di conseguenza dovranno essere sostituiti. Ma prima di pensare a nuovi arrivi si dovranno appunto risolvere le questioni prestiti, rinnovo e possibilmente anche la cessione di si spera solo un giocatore. Poi allora sapendo chi resta a disposizione si saprà con esattezza quali buchi sono da colmare. I nomi dei potenziali nuovi che stanno circolando da Pierotti ad Acuna passando per Mazzocchi, Baniya, Fosu-Mensah, Parisi, Orsolini e tutti gli altri sono di certo tenuti sott’occhio, chi più chi meno, da Vagnati, ma per il momento non sono la priorità. In fin dei conti è già stato preso il giovane portiere Popa.