I numeri dell’attacco del Torino: solo Quagliarella e Maxi Lopez segnano

Belotti, Martinez e Amuri ancora a secco dopo dodici giornate. Nelle ultime otto partite il Torino ha segnato solo otto gol, due dei quali realizzati dagli avversari.
14.11.2015 07:00 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin per Torinogranata.it
I numeri dell’attacco del Torino: solo Quagliarella e Maxi Lopez segnano
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© foto di Federico Gaetano

Diciassette gol in dodici partite sono un bottino di tutto rispetto, quindi da questo punto di vista il Torino non dovrebbe avere problemi. In assoluto è così, però, andando ad approfondire si nota che solo due dei cinque attaccanti in rosa hanno fatto gol, Quagliarella e Maxi Lopez e in due ne hanno realizzati sei, circa un terzo. Già questo è un primo campanello d’allarme se poi si aggiunge che chi di gol ne ha realizzati di più, Quagliarella, non segna dal 20 settembre, vale a dire dalla quarta giornata, le apprensioni aumentano. E’ vero che in gol non è obbligatorio che vadano solo gli attaccanti, però sono loro quelli preposti più di tutti gli altri a segnare. Di seguito sono riportati i dati relativi agli attaccanti granata presenti sul sito del “Tgcom24” e su quello della “Lega Serie A” che cercano di focalizzare, nel modo più esaustivo possibile, le situazioni individuali che inevitabilmente diventano anche collettive.

Fabio Quagliarella. Partite 11. Minuti giocati 1014. Tiri 36 dei quali 11 da fuori area (30,6%) e 25 dall’interno dell’area (69,4%) con 19 indirizzati nello specchio della porta (52,8%) 9 mandati fuori (25%) 6 respinti (22,2%) e 4 gol realizzati tutti con tiri da dentro l’area (100%) ed effettuati 2 con il piede destro (50%) 1 con il piede sinistro (25%) e 1 di testa (25%). Dribbling 9 dei quali 7 riusciti (77,8%) e 2 sbagliati (22,2%). Cross 15 dei quali 9 riusciti (60%) e 6 sbagliati (40%). Palle recuperate 12 (31,6%) e palle perse 26 (68,4%). Assist 4. Occasioni da rete 13. Corner battuti 0. Media gol segnati a partita 0,36. Una rete realizzata ogni 253,5 minuti.
Maxi Lopez. Partite 11. Minuti giocati 687. Tiri 19 dei quali 2 da fuori area (10,5%) e 17 dall’interno dell’area (89,5%) con 6 indirizzati nello specchio della porta (31,6%) 9 mandati fuori (46,4%) 4 respinti (21,1%) e 2 gol realizzati tutti con tiri da dentro l’area ed effettuati con il piede destro. Dribbling 6 dei quali 3 riusciti (50%) e 3 sbagliati (50%). Cross 3 dei quali 2 riusciti (66,7%) e 1 sbagliato (33,3%). Palle recuperate 4 (31,1%) e palle perse 15 (78,9%). Assist 1. Occasioni da rete 5. Corner battuti 0. Media gol segnati a partita 0,18. Una rete realizzata ogni 343,5 minuti. Infortunato dall’8 al 10 ottobre per una lieve contrattura al muscolo gemello laterale destro.
Andrea Belotti. Partite 9. Minuti giocati 403. Tiri 11 dei quali 4 da fuori area (36,4%) e 7 dall’interno dell’area (63,6%) con 3 indirizzati nello specchio della porta (27,3%) 3 mandati fuori (27,3%) 5 respinti (45,5%) e 0 gol. Dribbling 3 dei quali 2 riusciti (66,7%) e 1 sbagliato (33,3%). Cross 8 dei quali 4 riusciti (50%) e 4 sbagliati (50%). Palle recuperate 8 (44,4%) e palle perse 10 (55,6%). Assist 3. Occasioni da rete 3. Corner battuti 0. Media gol segnati a partita 0.
Josef Martinez. Partite 5. Minuti giocati 208. Tiri 5 dei quali 3 da fuori area (60%) e 2 dall’interno dell’area (40%) con 1 indirizzato nello specchio della porta (20%) 4 mandati fuori (80%) e 0 gol. Dribbling 1 sbagliato (100%). Cross 2 dei quali 1 riuscito (50%) e 1 sbagliato (50%). Palle recuperate 3 (60%) e palle perse 2 (40%). Assist 0. Occasioni da rete 1. Corner battuti 0. Media gol segnati a partita 0. Infortunato dal 30 ottobre al 2 novembre per un trauma contusivo al ginocchio sinistro.
Amauri. Partite 1. Minuti giocati 15. Tiri 0. Gol 0. Dribbling 0. Cross 0. Palle recuperate 0 e palle perse 1 (100%). Assist 0. Occasioni da rete 0. Corner battuti 0. Media gol segnati a partita 0.

Se in assoluto il Torino non ha il problema del gol, non può non saltare agli occhi il fatto che nelle prime quattro giornate i granata hanno segnato nove reti e poi nelle successive otto partite solo otto e per giunta con due reti su autogol di Gonzalez (Palermo) e di Tachtsidis (Genoa), con una media di 1 gol a gara a fronte dei 2,25 delle prime quattro. Questo ha avuto una ripercussione forte anche sulla classifica perché nelle prime quattro partite il Torino ha conquistato dieci punti e nelle successive otto solo cinque. I dati non possono essere sottovalutati e sono indice di problemi sia di gioco sia di non brillantezza sottoporta degli attaccanti. Se per la difesa e il centrocampo c’è l’attenuante dei tanti infortuni che hanno colpito parecchi giocatori, non si può, per fortuna, dire altrettanto per gli attaccanti, quindi le cause sono da individuare altrove. Sicuramente gli attaccanti devono essere più determinati e determinanti, però vanno anche messi nella condizione di segnare, devono essere riforniti e supportati adeguatamente, tanto più che il gioco del Torino prevede che loro si sacrifichino in copertura quando sono gli avversari ad avere palla. Anche in questo caso, come per i problemi della difesa e del centrocampo, tocca a Ventura studiare soluzioni idonee a rendere il gioco offensivo valido, anche perché più la palla staziona dalle parti dell’area avversaria più gli attaccanti hanno occasioni da gol e meno si rischia di subire reti. Non va scordato che il Torino è tornato in Europa, sicuramente per i problemi del Parma, ma comunque l’anno in cui Immobile è stato il capocannoniere della serie A con ventidue reti e Cerci era andato in gol tredici volte, i due insieme avevano eguagliato il bottino di trentacinque gol della coppia d’attacco formata da Tevez e Llorrente, che aveva permesso alla Juventus di vincere lo scudetto.