I giorni passano e il Torino sta ancora sfogliando la margherita per Orsolini, Messias o chi per loro
Il giorno di Ferragosto, nove giorni, alle ore 21 il Torino disputerà i trentaduesimi di finale della Coppa Italia affrontando nel proprio stadio la Cremonese e poi il 21, tra quindici giorni, scenderà in campo per la prima di campionato e dovrà vedersela con l’Atalanta. Ormai le partite ufficiali sono a un passo eppure la squadra data a Juric non è completa: ci sono giocatori che non rientrano più nei piani tecnici, da Lyanco a Zaza, mancano ancora 3-4 elementi come precisamente sottolineato dal mister e c’è da sciogliere il nodo Belotti. Un déjà-vu e un work in progress tipico della società granata che si ripercuote sulla squadra e sull’allenatore.
In particolare non è stata risolta del tutto la questione trequartisti che per il gioco di Juric sono fondamentali e devono essere due. E’ arrivato Pjaca che il tecnico vede nel ruolo di trequartista e in ritiro e nelle amichevoli finora disputate sono stati provati Verdi, Linetty, Lukic e Baselli, ma senza che nessuno di loro convincesse del tutto. Da settimane si parla di Messias, Orsolini, Ramirez e l’ultimo accostato al Torino è Brekalo del Wolfsburg. Giocatori che, a parte Ramirez che è svincolato, costano dai 10 ai 15 milioni di euro trattabili che possono diventare 7-12 a seconda della formula e di eventuali contropartite tecniche. Cifre che anche in un mercato dove girano pochi soldi non sono esorbitanti. Tanto più se si tratta di dover prendere un giocatore fondamentale affinché la squadra, dopo due salvezze acciuffate all’ultimo, disputi un campionato senza patemi.
Il presidente Cairo e il direttore tecnico Vagnati hanno il dovere prima di tutto morale di agire in fretta. Il tempo stringe e il Torino non può permettersi false partenze. Juric deve amalgamare la squadra, ma come può riuscirci se gli mancano gli ingredienti giusti?