Gosens pensa, ma il Torino non ha fatto la mossa per spazzare via i dubbi del giocatore pur avendo bisogno di uno come lui
E ci risiamo: parole, tira e molla e si arriva al non se ne fa nulla. La vicenda Gosens sembra un film già visto e rivisto con il Torino che pare intenzionato a prendere un giocatore però non fa la mossa vincente per aggiudicarselo.
Ieri al torneo giovanile “Memorial Mamma e Papà Cairo” il presidente del Torino, Urbano Cairo, come riporta Tuttosport, se non ha proprio chiuso a Gosens ci è comunque andato molto vicino: “Gosens è ancora lì che pensa: non è che ha dato disponibilità a venire al Toro, in realtà è lì che pensa, l’allenatore lo vuole lì, non sa se è la scelta giusta venire al Toro. Quando si pensa troppo è difficile fare le cose, quando le cose vanno avanti per le lunghe diventa difficile e noi dobbiamo procedere. Gosens a me piace, è evidente. Si sta parlando con lui da tre mesi e quando l’agente ci ha parlato di lui eravamo felicissimi. Quello che risulta è che lui è lusingato, ma non è così deciso. Fra poco finisce il mercato e inizia il campionato e noi non è che possiamo aspettare troppo ... Non è un problema di ingaggio, ma di convinzione. Se non c’è la convinzione l’operazione non è da fare: dopodomani ci sarà l’esordio in Coppa Italia, il sabato dopo il via al campionato con la trasferta di San Siro per affrontare il Milan”.
Che Gosens pensi è del tutto normale, ha trent’anni e non può sbagliare la scelta su dove giocare nelle prossime stagioni. E che l’allenatore dell’Union Berlino lo voglia tenere è logico visto che si tratta di un calciatore di livello. Che ci sia l’inserimento di altri club è scontato se da tre mesi il Torino parla con l’agente di Robin e da un po’ di tempo tratta con il club tedesco senza trovare un accordo. Oltretutto gli altri club possono offrire non solo campionato e Coppa Italia, ma anche le coppe europee ed è così per Bologna e PSV Eindhoven, la Champions, e Besiktas, spareggi per accedere all’Europa League e se dovesse andare male comunque la Conference. In più, com’è scontato che sia, in caso di trasferimento qualsiasi lavoratore soppesa anche l’offerta economica ed è difficile pensare che quella del Torino superi quelle altrui, tanto più che all’Union Robin guadagna più di 2,5 milioni a stagione più eventuali bonus. Senza dimenticare che Gosens il campionato italiano lo conosce bene e magari sta pure seguendo chi finora il Torino ha dato via e chi ha preso e si rende perfettamente conto del potenziale che la squadra granata ha in questo momento e lo avrà confrontato con quello degli altri club che sono interessati a lui.
La verità spesso sta nel mezzo. Ma quando si vuole davvero un giocatore si va dal suo club e da lui e si fanno offerte adeguate al suo valore tecnico e alle leggi di mercato e di conseguenza si ottiene una risposta, che il più delle volte è positiva.
Il mercato del Torino oltre a Gosens. Cairo, come si legge su La Gazzetta dello Sport, sostanzialmente ha confermato ciò che aveva detto a Pinzolo: “Vogliamo aggiungere un quinto di sinistra, anche se Lazaro ha fatto un buonissimo precampionato. Il mister è molto contento di lui, ma lì abbiamo bisogno di un giocatore in più. In difesa ci serve almeno un giocatore, perché abbiamo quattro difensori più Schuurs che ha buonissime sensazioni, ma sul suo rientro non vogliamo dire niente, anche per scaramanzia”. E l’ultimo nome accostato al Torino, dopo quello di Zeno Van den Bosch, per la difesa è il classe 2001 austriaco Flavius Daniliuc della Salernitana. Mentre per quel che riguarda il quinto di sinistra le alternative a Gosens al momento paiono essere Wolfe dell’AZ Alkmaar, Lucas Piton del Vasco da Gama, Acuña del Siviglia e lo svincolato Layvin Kurzawa.
La sensazione e che Gosens non diventerà un giocatore del Torino, ma comunque si vedrà che cosa accadrà. Meglio però non farsi illusioni.
E poi c’è sempre l’ultimo giorno di mercato che l’anno scorso regalò al Torino Zapata, ma che in altre occasioni non ha portato giocatori che innalzassero il tasso qualitativo della squadra. “Poi, anche in relazione alle eventuali uscite – ha detto Cairo -, se ci sarà qualche opportunità in più, magari anche innesti dell’ultimo minuto, non mi tirerò indietro”.