Gavio, offerta a Cairo. Ma il presidente dice ancora no

08.02.2011 08:38 di  Marina Beccuti   vedi letture
Gavio, offerta a Cairo. Ma il presidente dice ancora no
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La notizia non ha ancora avuto grande eco ma sembra che sia arrivata sul tavolo di Cairo una nuova offerta per comprare il Torino, come riporta il sito www.nuovasocieta.it. Dopo che la Proto Consulting e la cordata di sei imprenditori, finora rimasti anonimi, si sono ritirati perchè Cairo ha chiuso loro la porta in faccia, adesso a trattare il Torino ci sarebbe la famiglia alessandrina dei Gavio, stessa provincia di provenienza dell'attuale presidente granata. I Gavio sarebbero alla testa di una cordata che avrebbe già  presentato a Cairo l'offerta di quaranta milioni di euro, la stessa cifra proposta da Alessandro Proto. Però anche in questo caso Cairo avrebbe detto di no.

La famiglia Gavio, il cui capo era Marcellino, scomparso nel novembre del 2009, ha costruito il suo impero sul cemento, avendo costruito l'autostrada Torino-Milano, quella della Genova-Livorno, della La Spezia-Parma e l'Autostrada dei Fiori. Tramite la società Argofin ha poi messo le mani anche nel 33 per cento dell'Impregilo, società che gestisce l'operazione del Ponte sullo Stretto di Messina. Inoltre c'è la società Itinera che gestisce i lavori sulle tratte della rete Autostrade, sempre di proprietà dei Gavio. Ovvio intuire perchè è nato l'interesse per il Torino: la costruzione della Cittadella granata, con annesso l'Olimpico e il Filadelfia. Un affare importante che avrebbe il Torino al centro dell'interesse di un'intera zona cittadina, quella che parte da Via Filadelfia per arrivare fino a Corso Agnelli, con incluso anche una parte di C. Sebastopoli.

La cordata, oltre che dai Gavio, sarebbe composta anche da un imprenditore torinese e quattro milanesi. Il torinese sarebbe Massimo Fantini, presidente della società Co.Ge.Fa. che si occupa di lavori stradali e collabora anche con il Gruppo Gavio. Sarebbe lui il prescelto alla presidenza della società granata. Dei quattro imprenditori milanesi ancora non si conosce l'identità, ma è facile presumere che facciano anch'essi parte del ramo dell'edilizia e costruzioni. Resisterà ancora Cairo alle nuove offerte, rinunciando a 40 milioni di euro (cifra che giudica troppo bassa), oppure le ennesime difficoltà di una stagione nuovamente dura gli faranno cambiare idea? Tutto si gioca sul consenso, se Cairo sente di avere ancora la  tifoseria dalla sua parte continuerà a resistere, in caso contrario potrebbe ripensarci.