Gasbarroni, primo giorno da granata

03.02.2009 16:08 di  Marina Beccuti   vedi letture

Viste mediche e poi la presentazione ai media. Questa è la prima giornata da granata per Andrea Gasbarroni, che torna così a giocare nella sua città natale, ma sull'altra sponda, dopo aver fatto parte delle giovanili della Juventus.

Queste le prime parole dell'ex doriano e genoano: "Avevo bisogno di cambiare aria. Per me venire a Torino è motivo d'orgoglio. A parte che sono nato in questa città, ma sono qui soprattutto con tanta voglia di fare bene; conosco Novellino e anche Foschi, per cui ci tengo a dare il mio contributo".

Il laterale ha poi spiegato il suo passato da bianconero: "Sono cresciuto nella Juventus, ma in prima squadra non ci sono mai stato. Non si può considerare il mio un passaggio da Juve a Toro, con i bianconeri ho fatto le giovanili, ma la carriera è stata altrove".

Riguardo alle sue condizioni fisiche ha precisato: "Vengo da un infortunio alla caviglia, sono quasi guarito, ma ho bisogno di allenamento. Per fortuna peso poco... Spero di aggregarmi presto ai compagni. Il mio ruolo? Sono un trequartista, ma conosco bene il mister, con lui, ad esempio, ho fatto l'esterno. Sono sicuro che posso farlo bene; l'importante è farsi trovare disponibili e accettare la posizione decisa dall'allenatore per centrare la salvezza".

Gasbarroni ha spiegato perchè ha lasciato il Genoa, che si trova quarto in classifica: "La colpa è che mi sono fatto male. Gasperini parlava bene di me, per questo non mi spiego come mai le cose non siano andate nel verso giusto, ma non è mia intenzione fare polemica. Del trasferimento l'ho saputo ieri, proprio all'ultimo momento. Sapendo che c'era Novellino sono venuto senza pensarci su. Ho voglia di cambiare aria, di tornare a giocare e mettermi in discussione, ero infortunato ma, a prescindere da questo, la mia situazione al Genoa non era ottimale".

Riguardo al Torino ha detto: "Penso che sia una squadra attrezzata, in grado di salvarsi. Se no, non sarei qui. L'anno scorso retrocessi con il Parma, un errore che possiamo aver fatto è stato quello di aspettare sempre la partita successiva: ci guardavamo, ci dicevamo siamo una buona squadra, la prossima la vinciamo... Invece siamo retrocessi".

Dunque Gasbarroni darà anche una mano moralmente ai compagni per come si affronta la lotta alla salvezza, anche se buona parte dei granata conosce già le fatiche del giocare con il coltello tra i denti.