Finito il periodo di fuoco, ora comincia il campionato del Torino
Otto punti in altrettante partite. Peggio di così, da quando il Toro è ritornato ad orbitare stabilmente in Serie A, ha fatto solamente Marco Giampaolo. Eppure questa volta la situazione è ben diversa: i granata si sono liberati di alcune zavorre (alcune di queste rimaste alla base partiranno a gennaio), hanno preso un allenatore in grado di fornire un gioco ben visibile alla squadra e che sul mercato ha imposto, seppur in modi e nei tempi opinabilmente poco opportuni, rinforzi sensati per quelle che sono le sue necessità, permettendo di fatto l'approdo di elementi di assoluto prim'ordine per ciò a cui ci si era abituati da queste parti. Il risultato, fin qui, è insufficiente, ma a difesa di questo gruppo, va detto che gli infortuni si sono accaniti nel momento peggiore, quando il Toro si è trovato ad affrontare in otto partite squadre come Juventus, Napoli, Lazio ed Atalanta, tutte pretendenti al titolo.
I risultati per ora non danno particolarmente ragione, ma continuando in questo modo, potrebbe essere solo questione di tempo. Va sottolineato come la dea bendata abbia voltato troppo le spalle al Torino, che conta si otto punti, ma avrebbero dovuto essere molti di più. Tutto questo con un calendario tutt'altro che favorevole. Adesso però quella parte tanto ostica di percorso è stata superata, per gli uomini di Juric se ne apre un'altra di undici in cui rimangono solamente le milanesi e la Roma per ciò che concerne le compagini di vertice. Servirà dunque cominciare a macinare risultati già dalla prossima partita, perché battere il Genoa permetterebbe di portare i granata nella parte sinistra della classifica, un obiettivo tutt'altro che impossibile. Già solo il fatto di aver giocato alla pari, se non meglio, contro Juventus (dominato il primo tempo), Lazio e Atalanta (dominate nei numeri) e Napoli (pareggiato nelle statistiche), è un dettaglio da non sottovalutare.