Finalmente si chiude una stagione da agonia del Toro. E ora?

Con l'ennesima sconfitta di ieri, la terza di fila, si chiude l'orrenda stagione del Torino di Paolo Vanoli che termina in undicesima posizione. Un'annata figlia di una netta campagna di indebolimento della squadra, che ha rivoluzionato la difesa cedendo i due gioielli Buongiorno e Bellanova rimpiazzandoli malissimo spendendo troppo meno di quanto incassato. Una stagione che ha visto l'infortunio decisivo di Zapata, con un Sanabria ormai divenuto il fantasma di sé stesso e un Adams inadeguato al ruolo di terminale offensivo difendendosi però in modo egregio segnando nove reti. Anche qui una situazione più volte segnalata ma senza esito (al suo posto è arrivata Salama, mai visto), tanto da costringere poi l'ex tecnico del Venezia a cambiare completamente il modulo di gioco, creando confusione, comprensibile, per un buon numero di partite.

Lo stesso Vanoli ha fatto miracoli a tener fuori questa squadra dalla zona retrocessione, e anche se nel finale non è stato esente da colpe pure lui per il modo in cui la squadra ha completamente smesso di giocare, questo va sottlineato. Cosa più grave, è che l'obiettivo europeo, quest'anno, è a ventuno punt di distanza. Un gap che necessita di un miracolo per essere accorciato nella prossima stagione, con un paio di cessioni illustri alle spalle e la curiosità su come verrà gestito il nuovo mercato.