Ferronetti: "Sto bene, in difesa posso posizionarmi dove serve"

L'umiltà è una caratteristica fondamentale di Ferronetti. Lavorare molto per assimilare il più in fretta possibile i movimenti richiesti da mister Ventura è il proposito del difensore.
21.07.2012 14:34 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin per TorinoGranata.it
Ferronetti: "Sto bene, in difesa posso posizionarmi dove serve"
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© foto di Federico De Luca

L’ultimo arrivato in ordine di tempo in casa granata è Damiano Ferronetti, ragazzo schivo e parco di parole che però utilizza per esprimere concetti importanti.
La sua carriera, purtroppo, è stata costellata da infortuni che spesso l’hanno tenuta lontano dal terreno di gioco. Adesso come sta?
“Mi aspettavo questa domanda perché, purtroppo, negli ultimi tempi quando si parla di me sono sempre menzionati gli infortuni. E’ vero che ne ho avuti tanti, però in questo momento sto bene e anche lo scorso anno per gran parte del campionato non ne ho avuti. Sto bene”.

Di lei Ventura ha detto: “Come persona chi ne parla male dice che è bravissimo, quindi c’è da immaginare cosa dice chi ne parla bene ….. Come calciatore ogni volta che è stato chiamato in causa ha risposto bene, il suo problema è che la salute lo deve assistere”. Un bell’attestato di stima da parte del mister.
“Le parole del mister mi fanno piacere. Sono un ragazzo che lavora, un professionista che parla poco e preferisce lavorare tanto ed è sempre stato così. Penso che lavorare tanto sia la cosa più importante”.

Nella difesa a tre Guidolin la impegnava come terzino destro, ma nello schieramento a quattro lei è un centrale. In quale posizione si trova più a suo agio?
“Anche a Udine ho giocato un po’ in tutti i ruoli sia come terzino destro, che come centrale anche nello schieramento a tre. Ho giocato a sinistra quando è stato necessario, quindi non ho problemi a schierarmi in ogni parte della difesa”.

E’ da pochi giorni che si allena con i compagni, come si trova?
“Ho trovato un gruppo eccezionale e che ha voglia di lavorare. C’è serenità e umiltà e credo che, soprattutto quest’ultima caratteristica, sia importante”.

Ventura chiede ai suoi difensori che partecipino alla manovra e che siano capaci d’impostare l’azione e di far girare palla. Com’è stato il primo impatto con questo tipo di gioco?
“Il mister vuole determinati movimenti che, piano piano, sto cominciando ad assimilare. Sto studiando anche perché il mister non lascia niente al caso e non improvvisa, ma è appunto tutto studiato ed io sto cercando il più in fretta possibile di abituarmi al tipo di gioco che vuole l’allenatore”.

Affrontare la serie A per una squadra neo-promossa non è facile in più la piazza granata ha voglia di poter finalmente vivere qualche gioia. E’ arrivato in ritiro senza passare da Torino, però un assaggio del tifo l’ha già vissuto poiché sono numerosi i sostenitori che sono presenti a Sappada.
“Il mondo granata, anche se non lo si è mai vissuto direttamente, è conosciuto e quindi non è una novità. Parlare del campionato è ancora presto, adesso stiamo mettendo benzina nelle gambe e l’importante, come ho detto, è l’umiltà perché se manca non si va da nessuna parte. Anche le squadre che puntano allo scudetto se non sono umili non arrivano da nessuna parte, nel calcio italiano è così”.